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A lanciare l'allarme sono in tanti «L’ospedale è in stato di profonda agonia» Dal Pronto soccorso al malessere del personale, stanco di svolgere servizi senza appositi supporti
Il pronto soccorso dell’ospedale
"Castiglione-Presstianni" doveva essere l’unità operativa chiamata a
garantire un valido servizio di emergenza e urgenza in un nosocomio privato
negli anni ingiustamente di alcuni reparti e relegato ad ospedale di zona
disagiata, invece è quasi arrivato al capolinea.
Il sindacato di medici e dirigenti sanitari “Anaao Assomed Sicilia”, scrive una lettera al commissario straordinario dell’Asp 3 di Catania, Giuseppe Laganga Senzio ed al direttore dell’Ospedale Salvo Pillera segnalando, «come il presidio ospedaliero di Bronte, già gravato da innumerevoli difficoltà, negli ultimi mesi, è stato ancora più penalizzato dalla progressiva mancanza di medici radiologi, tanto da non poter garantire la copertura di tutta la turnazione mensile” e chiedendo che si adottino interventi “correttivi” alla risoluzione delle criticità». Ma la protesta rischia di coinvolgere anche il dibattito parlamentare a Roma dove per anni numerose ed in sedi diverse sono state le occasioni di confronto. Per il deputato nazionale, on. Giuseppe Castiglione «il grido di dolore che proviene dalla popolazione e dalle organizzazioni sindacali va raccolto, per prendere coscienza delle emergenze, affrontarle e lavorare per il rilancio dell’ospedale di Bronte. Non sono in gioco solo la permanenza dei servizi ospedalieri in questo vasto comprensorio. Sono in gioco la salute e la vita di tante persone». [Fonte: La Sicilia del 7 Maggio 2024] SANITÀ Inaugurato il nuovo punto nascite dell'ospedale All’ospedale di Bronte, Soleil e Francesco inaugurano la nuova sala parto del punto nascite riaperto lunedì. Il fiocco rosa è arrivato alle 23,45 di ieri sera mentre quello azzurro alle 3 di stanotte, a seguito di due parti naturali, i primi dopo una riapertura del reparto fra le polemiche, a seguito dell’invio a Biancavilla e Catania di due partorienti lunedì sera, poche ore dopo l’inaugurazione, perché mancava l’anestesista, che da ieri c’è. La notizia sul disservizio ieri ha fatto il giro dei social, fra il serio e il faceto, mentre in sala operatoria venivano eseguiti due parti cesari, a quanto pare programmati, perché dalle 8 alle 12 l’anestesista “riceveva”. La riattivazione del punto nascite su “appuntamento” è durata poco, ieri stesso, infatti, la direzione dell’Asp di Catania ha inviato un’anestesista anche per il servizio notturno (dalle 20 alle 8), il dottore Marco Di Bella, che ha consentito al dottore Angelo Furnari (ginecologo) e alle ostetriche Maria Catalano e Lucia Milazzo di lavorare in sicurezza nella nuova sala parto, dove due gestanti di Bronte e Maletto hanno dato alla luce Soleil e Francesco, ovviamente con parti naturali, con inaugurazione pratica del punto nascite rifunzionalizzato. Sulla vicenda, il sindaco di Bronte Pino Firrarello, ha dichiarato: “Il decreto Balduzzi va revocato. Mettendo in pratica l’idea degli ospedali riuniti, infatti, in passato è accaduto che qualche primario per colmare le lacune in altri ospedali, abbia sottratto personale da Bronte. Se dovesse ricapitare ci rivolgeremo alla Magistratura». (di Luigi Putrino, Giornale di Sicilia del 4 Agosto 2021)
Musumeci e Razza in visita a Bronte Inaugurato il nuovo Pronto soccorso Musumeci: «stiamo restituendo un diritto che era stato negato» Dopo tante battaglie finalmente all’ospedale Castiglione-Prestianni qualcosa si muove: è stato inaugurato il nuovo e ristrutturato Pronto soccorso, alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza che hanno potuto anche apprezzare e, tutto sommato inaugurare, anche la nuova Tac a 64 strati che ormai è in funzione da settimane e la nuova ambulanza con rianimazione assemblata ed arrivata appositamente per l’occasione. Musumeci prima del taglio del nastro inaugurale ha approfittato per far visita al Comune poi tutti in ospedale, dove, alla presenza del direttore generale dell’Asp 3 di Catania, Maurizio Lanza, è stato tagliato il nastro inaugurale che regala alla struttura ospedaliera brontese un Pronto soccorso finalmente con la camera calda, ambulatori per i vari codici di emergenza, maggiori posti letto, spazzi e strumentazione sufficiente grazie anche ai 50 mila dollari donati da Joseph Ficalora, il banchiere newyorchése che non ha dimenticato che la mamma era brontese. “Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito solo a soppressioni di servizi da questo ospedale. – ha affermato il sindaco Firrarello – Oggi finalmente abbiamo la soddisfazione di inaugurare qualcosa. Un tempo qui c’erano unità operative come l’Urologia, oggi invece un Ospedale di zona disagiata. Questo è un vero territorio montano, ci sono Comuni che si trovano anche oltre i 1000 metri sul livello del mare ed ha bisogno di un ospedale vero”. “Abbiamo avvertito tutti – ha affermato l’assessore Razza – come l’inaugurazione di oggi a Bronte sia vista come un segnale di ripartenza. Un tempo la logica era quella della soppressione ed aver invertito la tendenza provoca soddisfazione, ma soprattutto responsabilità per il futuro. La pandemia ci ha fatto capire come non paghi la politica delle chiusure degli ospedali nel rispetto dell’economicità presunta. Abbiamo molto da fare soprattutto per il reclutamento del personale. Che quella di oggi – ha concluso - sia solo una tappa”. “Oggi stiamo restituendo a Bronte un diritto che gli era stato negato. – ha concluso Musumeci – Gli ospedali nelle zone di montagna sono importanti e Bronte meritava questo appuntamento, che alimenta la speranza nel credere che alla politica e alle istituzioni si possa ancora credere con fiducia. Non si risparmia sul diritto alla Salute, semmai si evitano gli sprechi nella Sanità. Questo è l’obbiettivo di questo governo con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. Finalmente operativo il nuovo Pronto soccorso A disposizione 8 posti letto e anche la “camera calda” E’ finalmente operativo il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Bronte che da ieri ha aperto le porte al pubblico dopo mesi di lavori e sistemazione per renderlo dignitoso e al passo coi tempi. Un piccolo passo avanti per il nosocomio brontese, che da qualche mese, sembra finalmente avere intrapreso una inversione di tendenza, dopo anni di abbandono sia da parte dell’Asp, ma soprattutto dalla politica. Un ospedale isolato, in una zona impervia della Sicilia, che oltre a Bronte, serve paesi di montagna come Maletto, Cesaro, San Teodoro e Santa Domenica, che in inverno hanno già grossi problemi per arrivare a Bronte, figuriamoci se dovessero andare a Biancavilla o addirittura a Taormina. Dopo la nuova Tac, già in funzione da qualche mese, da ieri anche i nuovi locali sono in funzione. Grazie all’impegno assunto e mantenuto dall' Asp di Catania, con in testa il suo direttore, dottor Maurizio Lanza, e al direttore dell’ospedale Salvatore Pillera, che grazie alla collaborazione degli operatori del reparto (medici, infermieri, e lavoratori vari), ha proceduto al trasferimento delle attrezzature dal vecchio al nuovo pronto soccorso. Il nuovo pronto soccorso ha una superficie di 600 metri quadrati, 360 in più rispetto a prima, con la “camera calda”, che consente di effettuare il passaggio del paziente dall’ambulanza all’ospedale in un ambiente chiuso e riscaldato. Inoltre avra 8 posti letto (il doppio rispetto a prima) e 3 diversi ambulatori cui far accedere i pazienti: uno per i codici bianco e verde, un altro quelli in codice giallo e il terzo per i pazienti in codice rosso. I lavori di ristrutturazione, costati oltre 700mila euro, sono stati finanziati dall’assessorato regionale alla Salute, e iniziati a luglio 2019. Purtroppo a causa del covid 19, e di altri piccoli problemi, sono finiti con quasi un anno di ritardo. Ora bisogna incrementare medici e infermieri. [Luigi Saitta, La Sicilia] - (Banchiere americano dona 50 mila dollari all'ospedale) Lavori dell'Ospedale L'Asp approva la delibera per la ripresa Una delibera dell’Asp 3 di Catania chiude l’iter burocratico per far riprendere i lavori dell’Ospedale di Bronte iniziati nel 2006 e mai completati. Dopo l’approvazione del progetto da parte del Genio civile l’intero incartamento dovrà essere inviato alla Prefettura di Catania per la scelta dell’impresa che completerà i lavori. La delibera sancisce che sono rimasti da utilizzare 4 milioni e 385 mila euro che verranno spesi per riguarderanno l’intero corpo “C” dell’ospedale. Quello sito nella parte alta del Presidio ospedaliero. Dovrà essere reso antisismico e soprattutto adeguato a ospitare i reparti.
Tempi di Coronavirus L’ospedale punto di vaccinazione nel territorio A Bronte 18 nuovi casi di soggetti positivi Anche l’ospedale “Castiglione-Prestianni” di Bronte da domani sarà uno dei punti di vaccinazione nel territorio della provincia etnea. Oggi sono stati consegnati al nosocomio brontese le prime dosi di vaccino. A darne comunicazione è il sindaco di Maletto Pippo De Luca sulla propria pagina facebook: «Grazie alla macchina organizzativa messa in atto dalla Direzione Generale dell’ASP 3 di Catania, oggi sono stati consegnati i primi vaccini – scrive il sindaco di Maletto. Un bellissimo capodanno di lavoro per preparare la campagna vaccinale anticovid nel nostro ospedale. Da domani mattina si inizia. Un segnale di speranza per sconfiggere il Covid 19.» Ricordiamo che presso i vari punti di vaccinazione sono presenti un medico igienista, un infermiere e un operatore informatico che provvede alla raccolta e registrazione dei dati in modalità digitale e cartacea. A Bronte si registrano 18 nuovi casi di soggetti positivi. Lo comunica il sindaco Pino Firrarello: “Sono stati registrati 18 positivi in più nel nostro territorio, in cui, nonostante siamo stati abituati a ben altre soglie, non possiamo più permetterci di cadere ancora tra i colpi del covid, che a Bronte esiste ed è persistente. In collaborazione con i responsabili sanitari, che immaginano un incremento ma ritengono possa essere gestito celermente, abbiamo già attivato per la popolazione nuove forme di screening a tappeto, ed abbiamo chiesto alle Forze dell’Ordine di essere intransigenti rispetto alle disattenzioni di qualche furbetto”. (Fonte Corriere Etneo del 1.1.2021) Ospedale di Bronte Lavori avanti piano e al pronto soccorso mancano infermieri Vanno avanti lentamente i lavori all’ospedale di Bronte, per vedere finalmente operativi la nuova Tac, e il nuovo pronto soccorso. La Tac, come scritto qualche giorno fa, e finalmente in funzione, anche se ancora in modo parziale, infatti i tecnici stanno eseguendo i test per portarla a pieno regime. “Un lavoro iniziato tre mesi fa – dice Biagio Venia del Comitato a difesa dell’ospedale - e che ancora non e completo. Nel frattempo, in piena emergenza sanitaria, ci vediamo costretti a chiedere sempre le stesse cose. Da settembre sono iniziati i lavori per la Tac, che dovevano durare un mese e oggi sentiamo dire che funziona da qualche giorno, tra l’altro effettuando solo gli esami senza mezzo di contrasto. Una denuncia dura che si unisce al problema del personale che proprio in questo periodo ha visto molte assenze tra i ranghi, proprio a causa del covid. Proprio nel pronto soccorso, oltre alla carenza di medici, che mancano ovunque, si e assistito anche a una mancanza di infermieri a causa dei contagi da covid. Su 16 infermieri in servizio, 6 sono stati contagiati e non sono stati sostituiti, caricando di ulteriore lavoro i 10 rimasti, e non mandando sostituti da altri reparti, come si era pensato in un primo momento. L’Asp, interpellata, ha ribadito che la Tac e in funzione, e che il pronto soccorso a breve sarà messo in funzione, cosi come per la nuova ambulanza, la cui gara e in dirittura d’arrivo. [Luigi Saitta, La Sicilia del 4 dicembre 2020] Un anno dopo la visita del Ministro della salute - Organizzata un Tavola rotonda in videoconferenza sui problemi dell'Ospedale con il sottosegretario Sandra Zampa Un ospedale inefficiente I tanti problemi che assillano l’ospedale Castiglione Prestianni sul tavolo del Ministero della Salute. “Mi descrivete una condizione di inefficienza dove mancano strumentazioni e personale. Una relazione del sindaco ci permetterà di analizzare le criticità ed affrontarle, magari utilizzando le risorse che verranno investite nel periodo post Covid. Si potrebbe anche organizzare una visita nell’ospedale di Bronte”. E’ in sintesi quando ha affermato il sottosegretario di Stato alla Salute, Sandra Zampa, invitata a fare le conclusioni della tavola rotonda in videoconferenza organizzata dal sindaco Calanna per affrontare le “carenze e le criticità” dell’ospedale Castiglione-Prestianni. Alla videoconferenza ha partecipato anche il dott. Salvatore Scala dell’Asp che ha sottolineato gli investimenti per il nuovo Pronto soccorso ed per alcune attrezzature come la nuova Tac e l’ambulanza, affermando che l’Asp non intende chiudere il Punto nascita. “Sulla carenza del personale – ha affermato – l’Asp sta cercando di reclutare gli specialisti per garantire la funzionalità dell’ospedale”. Il sindaco Calanna però è rimasto critico: “Non si può – ha affermato - replicare alla denuncia sulla carenza grave di personale ricordando l’acquisto di tac ed ambulanza che ancora non sono a Bronte. Se si parla di strumentazione allora sarebbe giusto dire che l’ecocardiografo è vecchio di 15 anni e di altra strumentazione che è così vetusta da far emergere altri problemi. Noi non chiediamo nulla di più di quello che il piano sanitario ci concede, ma nessun reparto o servizio può funzionare senza medici. E non capiamo perché un cardiologo risulta a Bronte invece da tempo opera a Biancavilla. Mi fa piacere di apprendere che l’Asp non intende chiudere il Punto nascite, ma affinché ciò accada sono necessari i numeri, possibili solo di fronte a servizi efficienti”. E sul Punto nascite il sottosegretario ha affermato: “Qui al Ministero opera il comitato Punti nascita con cui potremo incontrarci per far si che quello di Bronte rimanga aperto, nel rispetto di quei criteri che lo rendano sicuro”. Sanità Carenza di medici all'ospedale di Bronte Il sindaco attacca l'Asp Carenza di medici all’ospedale di Bronte e accorpamento del Sert con quello di Adrano, il sindaco Graziano Calanna attacca l’Asp di Catania che ribatte: «Carenze in tutti i presidi, più accentuate negli ospedali di periferia che non meritano di essere funzionali a esigenze di visibilità. Il Sert di Bronte resta aperto». Ospedale Castiglione-Prestianni Riprendono i lavori del Pronto soccorso L’arrivo della “fase 2” per un graduale allentamento delle misure di sicurezza sull’emergenza coronavirus, coincide a Bronte con l’inizio del countdown per la fine dei lavori del nuovo Pronto soccorso dell’Ospedale Castiglione Prestianni. Come aveva promesso l’Asp 3 di Catania, dopo un appello del sindaco, lunedì mattina ha fatto riprendere i lavori. Il cantiere ancora non è al completo, ma sono già diverse le maestranze che hanno prestato la loro opera per dare al territorio un nuovo Pronto soccorso nel rispetto dei tempi. La stessa Asp, infatti, ha ipotizzato che fra circa un mese questi potrebbero essere completati. Si dovrà effettuare la posa del pavimento in pvc e l’istallazione delle lampade e delle porte. Dopo entreranno in azione gli imbianchini per poi istallare l’impianto di videosorveglianza. Alla fine dei lavori, Bronte e l’intero versante nord dell’Etna avrà un Pronto soccorso di 600 metri quadrati, 360 in più rispetto a prima, con la “camera calda”, che consente di effettuare il passaggio del paziente dall’ambulanza all’ospedale in un ambiente chiuso e riscaldato. Inoltre avrà 8 posti letto (il doppio rispetto a prima) e 3 diversi ambulatori cui far accedere i pazienti: uno per i codici bianco e verde, un altro quelli in codice giallo ed il terzo per i pazienti in codice rosso. Tempi di Coronavirus Banchiere americano dona 50 mila dollari all'ospedale Per potenziare il pronto soccorso Joe Ficalora, noto banchiere di New York, italoamericano di origini siciliane (madre di origini brontesi), ha donato 50mila dollari all’ospedale Castiglione-Prestianni per potenziare il pronto soccorso contro il Covid-19, con un ventilatore e altre apparecchiature. Presidente, amministratore delegato e direttore della «New York Community Bank» (uno degli istituti di credito regionali più importanti della Grande Mela), Joseph Ficalora (73 anni) dal 2 giugno 2019 è commendatore della Repubblica italiana. I genitori Antony e Nunziata Sanfilippo erano figli di emigrati d’inizio ’900 rispettivamente di Castellammare del Golfo e di Bronte. Potremmo dire che la storia si ripete: un secolo fa, nei primi anni del 1900, moltissimi brontesi, emigrati negli Stati Uniti, mandavano le loro offerte per la costruzione dell'Ospedale Castiglione-Prestianni; un sostanzioso contributo di lire 6.272,35 (ca. 30mila euro) lo dette anche un’Associazione di emigrati brontesi di New York, la Società "Mutuo Soccorso Nicola Spedalieri". Ancora nel 1947 i brontesi d'America contribuivano con le loro sottoscrizioni al completamento della costruzione ed ai bisogni dell'Ospedale. (Leggi l’articolo di L. Putrino sul Giornale di Sicilia di oggi e quello di L. Saitta su Bronte 118) Salvo il Reparto ortopedico dell'Ospedale Salva l’Ortopedia dell’ospedale Castiglione Prestianni. La notizia è ufficiale ed a renderla pubblica è stato lo stesso direttore generale dell’Asp, Maurizio Lanza durante un vertice tenuto martedì sera a Catania con i sindaci dei Comuni di Paternò, Biancavilla e Bronte. E per Bronte all’incontro hanno partecipato il sindaco Calanna e l’assessore Di Francesco, che da tempo chiedono all’Asp di mantenere il reparto di Ortopedia di Bronte. L’allarme che il reparto potesse chiudere era scattato soprattutto quando il primario, il dr. Antonio Nicoletti, ha annunciato che presto sarebbe andato in pensione e che, vista la carenza di medici ortopedici, a Bronte non sarebbe stato più possibile garantire il servizio. Oggi la buona notizia. «Presto - ha affermato il sindaco Calanna - l’Asp provvederà a pubblicare il concorso per il nuovo primario, ma nell’attesa stipulerà una convenzione con la clinica Ortopedica del Policlinico di Catania, per garantire la presenza dei medici in reparto». Il direttore generale dell’Asp ha annunciato anche che il medico ed il tecnico di Radiologia, in servizio presso il Poliambulatorio, anche loro prossimi alla pensione, verranno sostituiti, garantendola continuità del servizio e che l’ambulatorio di Pneumologia sarà ripristinato, mentre quello di Cardiologia potenziato. Il Castiglione-Prestianni torna autonomo Fine degli ospedali riuniti di Bronte, Biancavilla e Paternò. Il nuovo “Atto aziendale” dell’Asp 3 di Catania, approvato nel corso della Conferenza dei sindaci della Città Metropolitana di Catania, convocata a Palazzo degli elefanti dal sindaco Salvo Pogliese, restituisce autonomia all’ospedale Castiglione-Prestianni di Bronte. Il documento voluto dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, Maurizio Lanza, prevede, infatti, l’istituzione in maniera definitiva a Bronte del Direttore sanitario di presidio. Decisione accolta favorevolmente dagli amministratori locali, che considerano il provvedimento un punto di partenza per cercare di colmare le diverse lacune che un ospedale di zona disagiata prevede nel rendere un efficace servizio al territorio. Ecco la fotografia del Castiglione-Prestianni secondo il nuovo piano aziendale: avrà 12 posti di Medicina generale, unica unità operativa complessa; 5 unità operative semplici, ovvero: Ortopedia (4 posti letto), Ostetricia e ginecologia (8 posti letto), Neonatologia ( 2 posti letto), Psichiatria (4 posti letto) e Lungodegenza (38 posti letto). Due unità operative dipartimentali: Chirurgia (8 posti letto), Pediatria (6 posti letto). Complessivamente avrà gli 82 posti letto previsti già a Febbraio quando fu classificato come Presidio di zona disagiata. Inoltre l’ospedale potrà contare sulle Unità operative dipartimentali di Anestesia e Pronto soccorso e sulle Unità operative semplici di Patologia clinica e Radiologia. Per le ambulanze è un’impresa raggiungere il Pronto soccorso Sosta selvaggia dentro l’ospedale L’allarme dei soccorritori: «Abitudini irresponsabili, pochi minuti fanno la differenza tra la vita e la morte» «Se per risolvere il problema dobbiamo aspettare la fine dei lavori del nuovo Pronto soccorso, siamo messi veramente male e prima o poi potrebbe accadere qualcosa di grave». È l’amaro sfogo di uno dei tanti autisti soccorritori messi a dura prova non solo da un lavoro difficile e pericoloso, ma anche dal fatto che entrare e uscire dal pronto soccorso dell’ospedale di Bronte diventa spesso una impresa ardua. Costretti a lasciare l’ambulanza distante e portare il paziente per un lungo tratto sotto il sole, o la pioggia, oppure a fare un lungo percorso in retromarcia, tra due file di vetture in sosta selvaggia, che non dovrebbero assolutamente essere lì. Una situazione vecchia di anni, che da qualche mese è diventata ancora più grave. Il piazzale antistante l’ospedale, che poteva contenere una ventina di vetture, è ora in parte chiuso per i lavori del nuovo pronto soccorso, che dovrebbe dare agli operatori anche gli spazi interni per sbarellare i pazienti. Nel frattempo, il reparto è stato spostato e per arrivare all’ingresso, bisogna attraversare tutto il piazzale in cui, teoricamente, dovrebbero accedere solo i mezzi diretti al pronto soccorso, che, dopo avere fatto scendere i malcapitati, dovrebbero abbandonare la zona. Invece, puntualmente, specie nei pomeriggi, le vetture in sosta selvaggia si moltiplicano e le ambulanze che arrivano in ospedale trovano spesso gli spazi intasati. Il problema è stato, in passato, sottoposto anche alla dirigenza, visto che di mattina nel nosocomio funzionano delle sbarre che vengono aperte da un operatore che difficilmente fa entrare mezzi nel cortile. Il pomeriggio il servizio spesso non viene effettuato per mancanza di personale, con le sbarre che restano aperte e le macchine che entrano e parcheggiano indisturbate, visto che nessuno dice nulla né le multa. Una storia che va avanti da anni e che spesso si ripete con il rischio che un’eventuale chiamata per l’ambulanza, possa diventare fatale per qualcuno a causa dei pochi minuti che si perdono per fare manovra e uscire. Pochi minuti che in soccorso, spesso fanno la differenza tra la vita e la morte. [Luigi Saitta, La Sicilia] Ospedale declassato, ricorso al Cga Impugnata con un ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana la classificazione del nosocomio di Bronte a «presidio di zona disagiata» anziché a «ospedale di base». La pronuncia avverrà su parere vincolante del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo. Il decreto dell’assessore alla Sanità dell’11 gennaio scorso è stato impugnato dal sindacato infermieri Nursind, quattro associazioni di tutela dei diritti di consumatori e malati (Arcobaleno, Aiace, Adoc, Centro studi Azione e sviluppo locale) e tredici cittadini brontesi, fra cui una consigliere comunale. Nel mirino sono finiti gli «ospedali di base» “gemelli” di Biancavilla e Paternò, le cui sedi nel raggio di 10 chilometri e poco distanti dagli ospedali di livello superiore di Catania rendono discriminatoria l’assenza di un «ospedale di base» (che offre servizi e livelli di organico maggiori) nel vasto comprensorio pedemontano che fa capo a Bronte (Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro e Santa Domenica Vittoria), dista da Catania oltre 50 chilometri e non vanta collegamenti ottimali. Guardando alcuni numeri dei servizi erogati, l’ospedale di Bronte registra 20mila accessi all’anno solo al pronto soccorso, ma la nuova rete lo equipara all’ospedale di Militello che ne conta circa 4700. Nel 2018, inoltre, l’ortopedia di Bronte ha avuto 282 ricoveri contro i 241di Biancavilla, senza contare quelli di chirurgia, medicina, pediatria e ostetricia. Secondo i ricorrenti la Regione «ha effettuato una distribuzione non omogenea dei presidi ospedalieri, determinando uno squilibrio ed una diseguaglianza nell’accesso alle prestazioni sanitarie tra i cittadini residenti nel comprensorio di Bronte e quelli residenti nelle zone di Paternò e Biancavilla coi relativi comprensori». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] | |||
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IL SINDACO CALANNA ALL’ASP “Ditemi se l'urologia è sospesa” Pregiudicato il diritto alla salute e la qualità dei servizi resi dall’Ospedale Nonostante le rassicurazioni dei vertici sanitari dell’Asp e della politica regionale, i servizi del Castiglione-Prestianni continuano a destare preoccupazioni. Oggi il sindaco Calanna ha inviato una lettera al direttore generale dell’Asp 3 di Catania, dott. Giuseppe Giammanco, al coordinatore sanitario Ct2, dott. Giuseppe Spampinato ed ai vertici dell’ospedale, dove chiede di sapere se il servizio di Urologia è stato sospeso. «Numerosi cittadini – scrive il sindaco nella missiva - mi segnalano che i medici del servizio di Urologia, offerto dal Presidio ospedaliero di Bronte, avrebbero sospeso il servizio, a causa di una carenza di personale così grave da non permettere loro il normale svolgimento delle prestazioni ospedaliere. Chiedo di sapere se è vero. Spero che il servizio funzioni, ma in caso contrario mi domando come e quando intende l’Asp 3 rimediare ad una sospensione che pregiudica la qualità dei servizi resi dall’Ospedale, compromettendo il rapporto di fiducia che deve esserci fra paziente ed ospedale e come, eventualmente, intende garantire la continuità di cura dei pazienti in trattamento». Calanna non appena ha appreso la notizia si è subito recato in ospedale, dove ha saputo che effettivamente i problemi di personale esistono. Il primario storico del servizio di Urologia (dott. Giuseppe Salvia) è andato in pensione ed il sostituto al momento godrebbe delle ferie. Il servizio di Urologia fino ad oggi è stato particolarmente fruito dai pazienti, con i medici che a Bronte hanno anche effettuato piccoli interventi chirurgici. I pazienti sanno bene che gli urologi a Bronte operano 3 giorni al settimana: il lunedì, il mercoledì ed il venerdì. E’ chiaro quindi che adesso tutti aspettano di vedere se domani il servizio sarà attivo o meno. «Se non lo sarà, siamo pronti a protestare. - ha affermato il sindaco in un comunicato – So bene che solo il Direttore sanitario può sospendere un servizio. Per questo nella lettera che ho inviato ho chiesto all’Asp di ottenere copia della documentazione epistolare fra loro ed i medici, al fine di avere piena contezza dell’accaduto ed avere la possibilità di valutare, ed eventualmente porre in essere, ogni azione atta a difendere il diritto alla Salute dei residenti del Territorio. Ho già informato anche i miei colleghi sindaci dell’Osservatorio sul diritto alla Salute del territorio. Insieme programmeremo gli interventi, affinché nessuno ci tolga il servizio di Urologia”. |