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IDEE E PROGETTI PER UN NUOVO OSPEDALE

Da Ottobre 2016 a Maggio 2024

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Il Castiglione Prestianni



11 Maggio 2024

A lanciare l'allarme sono in tanti

«L’ospedale è in stato di profonda agonia»

Dal Pronto soccorso al malessere del personale, stanco di svolgere servizi senza appositi supporti

Il pronto soccorso dell’ospedale "Castiglione-Presstianni" doveva essere l’unità operativa chiamata a garantire un valido servizio di emergenza e urgenza in un nosocomio privato negli anni ingiustamente di alcuni reparti e relegato ad ospedale di zona disagiata, invece è quasi arrivato al capolinea.
Dalle notizie che abbiamo raccolto sembrerebbe che molti medici, stanchi di svolgere un servizio difficile senza i supporti necessari, sarebbero pronti a lasciare l’ospedale.
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe la recente mancanza del radiologo nelle ore notturne e festive e la riduzione di posti letto del reparto di Medicina da 12 a 8.
«Riduzioni di servizi – spiega il sindaco Pino Firrarello – che si aggiungono alle chiusure del Punto Nascita, dei reparti di Ginecologia ed Ortopedia già attuate da tempo ed alla drastica riduzione delle attività di Chirurgia. Tutto ciò provoca affollamento ed ingolfamento alle attività del Pronto Soccorso che, perdurando da tempo, mettono a repentaglio la tenuta psicofisica di tutti i medici, degli infermieri e degli operatori sanitari. Come sindaco non posso accettarlo». «Poi ci chiediamo perché è difficile trovare medici per Bronte. – aggiunge l’assessore alla salute Angelica Prestianni –. Già fra i presenti serpeggia il desiderio di essere trasferiti in altri presidi più sicuri ed abbiamo saputo che 2 medici hanno presentato istanza per andare via. Se l’ospedale viene lasciato in uno stato di agonia permanente e ovvio che i risultati sono questi». Ed a lanciare l’allarme sono in tanti.

Il sindacato di medici e dirigenti sanitari “Anaao Assomed Sicilia”, scrive una lettera al commissario straordinario dell’Asp 3 di Catania, Giuseppe Laganga Senzio ed al direttore dell’Ospedale Salvo Pillera segnalando, «come il presidio ospedaliero di Bronte, già gravato da innumerevoli difficoltà, negli ultimi mesi, è stato ancora più penalizzato dalla progressiva mancanza di medici radiologi, tanto da non poter garantire la copertura di tutta la turnazione mensile” e chiedendo che si adottino interventi “correttivi” alla risoluzione delle criticità». Ma la protesta rischia di coinvolgere anche il dibattito parlamentare a Roma dove per anni numerose ed in sedi diverse sono state le occasioni di confronto. Per il deputato nazionale, on. Giuseppe Castiglione «il grido di dolore che proviene dalla popolazione e dalle organizzazioni sindacali va raccolto, per prendere coscienza delle emergenze, affrontarle e lavorare per il rilancio dell’ospedale di Bronte. Non sono in gioco solo la permanenza dei servizi ospedalieri in questo vasto comprensorio. Sono in gioco la salute e la vita di tante persone». [Fonte: La Sicilia del 7 Maggio 2024]



6 Agosto 2021

SANITÀ

Inaugurato il nuovo punto nascite dell'ospedale

All’ospedale di Bronte, Soleil e Francesco inaugurano la nuova sala parto del punto nascite riaperto lunedì. Il fiocco rosa è arrivato alle 23,45 di ieri sera mentre quello azzurro alle 3 di stanotte, a seguito di due parti naturali, i primi dopo una riapertura del reparto fra le polemiche, a seguito dell’invio a Biancavilla e Catania di due partorienti lunedì sera, poche ore dopo l’inaugurazione, perché mancava l’anestesista, che da ieri c’è.
A tagliare il nastro del nuovo punto nascite, i cui lavori sono durati circa 4 mesi, c’erano l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per l’Asp di Catania il direttore generale Maurizio Lanza, quello amministrativo Giuseppe Di Bella e quello sanitario Antonino Rapisarda, tutti accolti dal direttore dell’ospedale Castiglione-Prestianni, Salvatore Pillera, insieme al sindaco di Bronte, Pino Firrarello, e ai primi cittadini di Cesarò, Maletto e Randazzo, Salvatore Calì, Pippo De Luca e Francesco Sgroi.
«Adesso anche a Bronte è possibile nascere nella massima sicurezza», ha detto lunedì pomeriggio l’assessore Ruggero Razza, un’affermazione divenuta immediatamente pubblica e rassicurante, con un impatto nel comprensorio così forte da far “agitare” subito le acque di quattro donne incinte e a farle rompere in altre due gestanti che, però, dal pronto soccorso di Bronte nella stessa serata sono state inviate a Biancavilla e Catania, perché di notte il punto nascite non era operativo, per assenza dell’anestesista.

La notizia sul disservizio ieri ha fatto il giro dei social, fra il serio e il faceto, mentre in sala operatoria venivano eseguiti due parti cesari, a quanto pare programmati, perché dalle 8 alle 12 l’anestesista “riceveva”. La riattivazione del punto nascite su “appuntamento” è durata poco, ieri stesso, infatti, la direzione dell’Asp di Catania ha inviato un’anestesista anche per il servizio notturno (dalle 20 alle 8), il dottore Marco Di Bella, che ha consentito al dottore Angelo Furnari (ginecologo) e alle ostetriche Maria Catalano e Lucia Milazzo di lavorare in sicurezza nella nuova sala parto, dove due gestanti di Bronte e Maletto hanno dato alla luce Soleil e Francesco, ovviamente con parti naturali, con inaugurazione pratica del punto nascite rifunzionalizzato.
L’assessore alla Salute del comune di Bronte, Angelica Prestianni, ha precisato: «Il reparto è funzionante giorno e notte. Lo hanno confermato a me personalmente il direttore generale Maurizio Lanza e quello sanitario Antonino Rapisarda. Lunedì sera non era possibile far nascere bambini perché era necessario provvedere alla sanificazione ed alla pulizia straordinaria del reparto. Il Punto nascita sarà attivo anche la notte perché il direttore Rapisarda, che conosce bene i problemi essendo un direttore di Ginecologia ed Ostetricia, ha già provveduto a garantire la presenza degli anestesisti e dei ginecologi».

Sulla vicenda, il sindaco di Bronte Pino Firrarello, ha dichiarato: “Il decreto Balduzzi va revocato. Mettendo in pratica l’idea degli ospedali riuniti, infatti, in passato è accaduto che qualche primario per colmare le lacune in altri ospedali, abbia sottratto personale da Bronte. Se dovesse ricapitare ci rivolgeremo alla Magistratura». (di Luigi Putrino, Giornale di Sicilia del 4 Agosto 2021)

L’attesa è stata più lunga del previsto, perché alla fine è stato deciso di riqualificare anche l’impianto per i gas medicali, inizialmente non previsto. Adesso però, dopo circa 4 mesi di sospensione delle attività, è arrivato il momento di rispolverare culle e biberon.
I lavori realizzati hanno certamente migliorato la funzionalità degli ambienti. Gli 8 posti letto del Punto nascita adesso sono 2 per ogni stanza, ed ognuna di queste è dotata di servizi igienici dedicati. Di fronte la sala operatoria sono stati realizzati una sala parto ed una sala travaglio, oltre agli ambienti di servizio per medici e infermieri. Sono state automatizzate alcune porte ed adesso un corridoio esclusivamente dedicato fra la sala parto e la sala operatoria garantirà maggiore privacy e maggiore igiene alle neo mamme.
Per l’intero versante nord ovest dell’Etna, la realizzazione dei lavori è il segnale più evidente che per il Punto nascita si investe. E se si investe, non solo si inverte la tendenza negativa che ha caratterizzato per anni l’ospedale, ma forse è il segnale che questo non chiuderà.



1 marzo 2021

Musumeci e Razza in visita a Bronte

Inaugurato il nuovo Pronto soccorso

Musumeci: «stiamo restituendo un diritto che era stato negato»

Dopo tante battaglie finalmente all’ospedale Castiglione-Prestianni qualcosa si muove: è stato inaugurato il nuovo e ristrutturato Pronto soccorso, alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza che hanno potuto anche apprezzare e, tutto sommato inaugurare, anche la nuova Tac a 64 strati che ormai è in funzione da settimane e la nuova ambulanza con rianimazione assemblata ed arrivata appositamente per l’occasione.

Musumeci prima del taglio del nastro inaugurale ha approfittato per far visita al Comune poi tutti in ospedale, dove, alla presenza del direttore generale dell’Asp 3 di Catania, Maurizio Lanza, è stato tagliato il nastro inaugurale che regala alla struttura ospedaliera brontese un Pronto soccorso finalmente con la camera calda, ambulatori per i vari codici di emergenza, maggiori posti letto, spazzi e strumentazione sufficiente grazie anche ai 50 mila dollari donati da Joseph Ficalora, il banchiere newyorchése che non ha dimenticato che la mamma era brontese.

“Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito solo a soppressioni di servizi da questo ospedale. – ha affermato il sindaco Firrarello – Oggi finalmente abbiamo la soddisfazione di inaugurare qualcosa. Un tempo qui c’erano unità operative come l’Urologia, oggi invece un Ospedale di zona disagiata. Questo è un vero territorio montano, ci sono Comuni che si trovano anche oltre i 1000 metri sul livello del mare ed ha bisogno di un ospedale vero”.

“Abbiamo avvertito tutti – ha affermato l’assessore Razza – come l’inaugurazione di oggi a Bronte sia vista come un segnale di ripartenza. Un tempo la logica era quella della soppressione ed aver invertito la tendenza provoca soddisfazione, ma soprattutto responsabilità per il futuro. La pandemia ci ha fatto capire come non paghi la politica delle chiusure degli ospedali nel rispetto dell’economicità presunta. Abbiamo molto da fare soprattutto per il reclutamento del personale. Che quella di oggi – ha concluso - sia solo una tappa”. “Oggi stiamo restituendo a Bronte un diritto che gli era stato negato. – ha concluso Musumeci – Gli ospedali nelle zone di montagna sono importanti e Bronte meritava questo appuntamento, che alimenta la speranza nel credere che alla politica e alle istituzioni si possa ancora credere con fiducia. Non si risparmia sul diritto alla Salute, semmai si evitano gli sprechi nella Sanità. Questo è l’obbiettivo di questo governo con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.



20 Febbraio 2021

Finalmente operativo il nuovo Pronto soccorso

A disposizione 8 posti letto e anche la “camera calda”

E’ finalmente operativo il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Bronte che da ieri ha aperto le porte al pubblico dopo mesi di lavori e sistemazione per renderlo dignitoso e al passo coi tempi. Un piccolo passo avanti per il nosocomio brontese, che da qualche mese, sembra finalmente avere intrapreso una inversione di tendenza, dopo anni di abbandono sia da parte dell’Asp, ma soprattutto dalla politica.

Un ospedale isolato, in una zona impervia della Sicilia, che oltre a Bronte, serve paesi di montagna come Maletto, Cesaro, San Teodoro e Santa Domenica, che in inverno hanno già grossi problemi per arrivare a Bronte, figuriamoci se dovessero andare a Biancavilla o addirittura a Taormina. Dopo la nuova Tac, già in funzione da qualche mese, da ieri anche i nuovi locali sono in funzione. Grazie all’impegno assunto e mantenuto dall' Asp di Catania, con in testa il suo direttore, dottor Maurizio Lanza, e al direttore dell’ospedale Salvatore Pillera, che grazie alla collaborazione degli operatori del reparto (medici, infermieri, e lavoratori vari), ha proceduto al trasferimento delle attrezzature dal vecchio al nuovo pronto soccorso.

Il nuovo pronto soccorso ha una superficie di 600 metri quadrati, 360 in più rispetto a prima, con la “camera calda”, che consente di effettuare il passaggio del paziente dall’ambulanza all’ospedale in un ambiente chiuso e riscaldato. Inoltre avra 8 posti letto (il doppio rispetto a prima) e 3 diversi ambulatori cui far accedere i pazienti: uno per i codici bianco e verde, un altro quelli in codice giallo e il terzo per i pazienti in codice rosso. I lavori di ristrutturazione, costati oltre 700mila euro, sono stati finanziati dall’assessorato regionale alla Salute, e iniziati a luglio 2019. Purtroppo a causa del covid 19, e di altri piccoli problemi, sono finiti con quasi un anno di ritardo. Ora bisogna incrementare medici e infermieri. [Luigi Saitta, La Sicilia] - (Banchiere americano dona 50 mila dollari all'ospedale)



3 febbraio 2021

Lavori dell'Ospedale

L'Asp approva la delibera per la ripresa

Una delibera dell’Asp 3 di Catania chiude l’iter burocratico per far riprendere i lavori dell’Ospedale di Bronte iniziati nel 2006 e mai completati. Dopo l’approvazione del progetto da parte del Genio civile l’intero incartamento dovrà essere inviato alla Prefettura di Catania per la scelta dell’impresa che completerà i lavori.
Soddisfatto il sindaco Pino Firrarello: «Dopo aver seguito personalmente l’iter al Genio civile, - afferma in un comunicato - adesso l’Asp mi ha comunicato che la delibera è stata approvata. Per appaltare l’opera a questo punto manca veramente poco. La Prefettura di Catania indicherà quale sarà l’impresa che completerà i lavori fra quelle inserite nella “White List”, ovvero elenco delle società ritenute lontane da qualsiasi infiltrazione di natura mafiosa. Se tutto dovesse procedere senza intoppi, molto presto potremmo conoscere il nome dell’impresa e sapere la data del nuovo inizio dei lavori».

La delibera sancisce che sono rimasti da utilizzare 4 milioni e 385 mila euro che verranno spesi per riguarderanno l’intero corpo “C” dell’ospedale. Quello sito nella parte alta del Presidio ospedaliero. Dovrà essere reso antisismico e soprattutto adeguato a ospitare i reparti.
 

I LAVORI ALL'OSPEDALE, LE TAPPE: 20 ANNI DI ANNUNCI, IMPEGNI, PROMESSE E ...

2016: Riavviate i lavori nell'Ospedale - Musumeci: "Regione intervenga per la ripresa dei lavori". 2015: L’ospedale graziato che cade a pezzi. 2015: Serve una perizia di variante.  il vecchio progetto non va bene e va modi­ficato. 2014: «A gennaio il can­tiere tornerà vivo». 2014: «Chiede­remo l'inter­vento del prefetto». 2014: «Subito respon­sabilità e solu­zioni». 2012: L'impresa chie­de il collaudo dei lavori. 2012: Fine lavori forse nel 2013. 2011: «Massima atten­zione per l'ospedale». 2010: «L’ospe­dale non sarà ridimen­sionato». 2009. Fine lavori forse nel 2010. 2006: Fine lavori nel 2006 . 2004: Progetto appro­vato. 2002: Il primo annuncio

22 Giugno 2018: TGR-Sicilia:  L'ospedale di Bronte a rischio chiusura

30 Marzo 2017: Striscia la Notizia parla della situazione in cui versa la struttura



2 Gennaio 2021

Tempi di Coronavirus

L’ospedale punto di vaccinazione nel territorio

A Bronte 18 nuovi casi di soggetti positivi

Anche l’ospedale “Castiglione-Prestianni” di Bronte da domani sarà uno dei punti di vaccinazione nel territorio della provincia etnea. Oggi sono stati consegnati al nosocomio brontese le prime dosi di vaccino. A darne comunicazione è il sindaco di Maletto Pippo De Luca sulla propria pagina facebook: «Grazie alla macchina organizzativa messa in atto dalla Direzione Generale dell’ASP 3 di Catania, oggi sono stati consegnati i primi vaccini – scrive il sindaco di Maletto. Un bellissimo capodanno di lavoro per preparare la campagna vaccinale anticovid nel nostro ospedale. Da domani mattina si inizia. Un segnale di speranza per sconfiggere il Covid 19.»

Ricordiamo che presso i vari punti di vaccinazione sono presenti un medico igienista, un infermiere e un operatore informatico che provvede alla raccolta e registrazione dei dati in modalità digitale e cartacea.

A Bronte si registrano 18 nuovi casi di soggetti positivi. Lo comunica il sindaco Pino Firrarello: “Sono stati registrati 18 positivi in più nel nostro territorio, in cui, nonostante siamo stati abituati a ben altre soglie, non possiamo più permetterci di cadere ancora tra i colpi del covid, che a Bronte esiste ed è persistente. In collaborazione con i responsabili sanitari, che immaginano un incremento ma ritengono possa essere gestito celermente, abbiamo già attivato per la popolazione nuove forme di screening a tappeto, ed abbiamo chiesto alle Forze dell’Ordine di essere intransigenti rispetto alle disattenzioni di qualche furbetto”. (Fonte Corriere Etneo del 1.1.2021)



5 Dicembre 2020

Ospedale di Bronte

Lavori avanti piano e al pronto soccorso mancano infermieri

Vanno avanti lentamente i lavori all’ospedale di Bronte, per vedere finalmente operativi la nuova Tac, e il nuovo pronto soccorso. La Tac, come scritto qualche giorno fa, e finalmente in funzione, anche se ancora in modo parziale, infatti i tecnici stanno eseguendo i test per portarla a pieno regime. “Un lavoro iniziato tre mesi fa – dice Biagio Venia del Comitato a difesa dell’ospedale - e che ancora non e completo. Nel frattempo, in piena emergenza sanitaria, ci vediamo costretti a chiedere sempre le stesse cose. Da settembre sono iniziati i lavori per la Tac, che dovevano durare un mese e oggi sentiamo dire che funziona da qualche giorno, tra l’altro effettuando solo gli esami senza mezzo di contrasto.
Inoltre – continua – anche i locali del nuovo pronto soccorso ci dicono che sono già pronti, ma ancora non sono in funzione, e soprattutto non abbiamo notizie del contributo che il banchiere Joe Ficalora, ha dato per l’emergenza Covid molti mesi fa, che doveva servire a comprare dei ventilatori polmonari per il pronto soccorso e che ad oggi, ancora aspettiamo, cosi come l’ambulanza, con la ditta aggiudicatrice della gara, che dovrebbe consegnarla entro questo mese. Le passerelle elettorali sono terminate da due mesi, e in piena emergenza sanitaria a causa del covid, l’ospedale di Bronte non può essere trattato cosi, non lo meritano i lavoratori che si sacrificano ogni giorno, ne i tanti pazienti ancora una volta trattati come cittadini di serie B”.

Una denuncia dura che si unisce al problema del personale che proprio in questo periodo ha visto molte assenze tra i ranghi, proprio a causa del covid. Proprio nel pronto soccorso, oltre alla carenza di medici, che mancano ovunque, si e assistito anche a una mancanza di infermieri a causa dei contagi da covid. Su 16 infermieri in servizio, 6 sono stati contagiati e non sono stati sostituiti, caricando di ulteriore lavoro i 10 rimasti, e non mandando sostituti da altri reparti, come si era pensato in un primo momento. L’Asp, interpellata, ha ribadito che la Tac e in funzione, e che il pronto soccorso a breve sarà messo in funzione, cosi come per la nuova ambulanza, la cui gara e in dirittura d’arrivo. [Luigi Saitta, La Sicilia del 4 dicembre 2020]



11 giugno 2020

Un anno dopo la visita del Ministro della salute - Organizzata un Tavola rotonda in videoconferenza sui problemi dell'Ospedale con il sottosegretario Sandra Zampa

Un ospedale inefficiente

I tanti problemi che assillano l’ospedale Castiglione Prestianni sul tavolo del Ministero della Salute.

“Mi descrivete una condizione di inefficienza dove mancano strumentazioni e personale. Una relazione del sindaco ci permetterà di analizzare le criticità ed affrontarle, magari utilizzando le risorse che verranno investite nel periodo post Covid. Si potrebbe anche organizzare una visita nell’ospedale di Bronte”. E’ in sintesi quando ha affermato il sottosegretario di Stato alla Salute, Sandra Zampa, invitata a fare le conclusioni della tavola rotonda in videoconferenza organizzata dal sindaco Calanna per affrontare le “carenze e le criticità” dell’ospedale Castiglione-Prestianni.
Un incontro voluto anche dal deputato regionale, Anthony Barbagallo e dal deputato alla Camera Alberto lo Sacco che all’inizio hanno rivolto il proprio saluto. Poi i temi snocciolati con precisione dalle organizzazioni sindacali.
“In passato tante promesse – ha affermato Salvo Tirendi del Nurdsind – mai mantenuta. Oggi a Bronte non solo carenza di medici ma anche di infermieri. Nel Pronto soccorso dovrebbero essere 23, invece ne operano 15. In sala operatoria dovrebbero essere 14 e sono 9”.
Impietosa l’analisi della dottoressa Maria Grazia Pisano del sindacato Anaao. “Nel Pronto soccorso i medici dovrebbero essere 13, invece sono solo in 4, più 4 medici del 118 che effettuano solo 12 ore settimanali invece che 38. In Anestesia i medici sono solo 5 quando dovrebbero essere 8 con ripercussioni in chirurgia e ginecologia. La Cardiologia è gestita da un solo medico”.
“L’ospedale – ha concluso il dott. Renato Passalacqua del sindacato Cimo – per il territorio e l’utenza che serve dovrebbe avere una serie di avere una serie di servizi adeguati, magari incardinati nella rete territoriale”.

Alla videoconferenza ha partecipato anche il dott. Salvatore Scala dell’Asp che ha sottolineato gli investimenti per il nuovo Pronto soccorso ed per alcune attrezzature come la nuova Tac e l’ambulanza, affermando che l’Asp non intende chiudere il Punto nascita. “Sulla carenza del personale – ha affermato – l’Asp sta cercando di reclutare gli specialisti per garantire la funzionalità dell’ospedale”.

Il sindaco Calanna però è rimasto critico: “Non si può – ha affermato - replicare alla denuncia sulla carenza grave di personale ricordando l’acquisto di tac ed ambulanza che ancora non sono a Bronte. Se si parla di strumentazione allora sarebbe giusto dire che l’ecocardiografo è vecchio di 15 anni e di altra strumentazione che è così vetusta da far emergere altri problemi. Noi non chiediamo nulla di più di quello che il piano sanitario ci concede, ma nessun reparto o servizio può funzionare senza medici. E non capiamo perché un cardiologo risulta a Bronte invece da tempo opera a Biancavilla. Mi fa piacere di apprendere che l’Asp non intende chiudere il Punto nascite, ma affinché ciò accada sono necessari i numeri, possibili solo di fronte a servizi efficienti”.

E sul Punto nascite il sottosegretario ha affermato: “Qui al Ministero opera il comitato Punti nascita con cui potremo incontrarci per far si che quello di Bronte rimanga aperto, nel rispetto di quei criteri che lo rendano sicuro”.



31 Maggio 2020

Sanità

Carenza di medici all'ospedale di Bronte

Il sindaco attacca l'Asp

Carenza di medici all’ospedale di Bronte e accorpamento del Sert con quello di Adrano, il sindaco Graziano Calanna attacca l’Asp di Catania che ribatte: «Carenze in tutti i presidi, più accentuate negli ospedali di periferia che non meritano di essere funzionali a esigenze di visibilità. Il Sert di Bronte resta aperto».
Calanna, che in nome della trasparenza chiede pubblicità degli organici di tutti gli ospedali dell’Asp etnea, al suo direttore Maurizio Lanza, e all’Assessorato alla Salute di Palermo, sostiene che al Castiglione-Prestianni di Bronte «in Ortopedia c’è un solo medico, nel Laboratorio analisi 2 anziché 4 e non c’è reperibilità cardiologica perché l’unico cardiologo regge pure l’ambulatorio. Gli anestesisti erano 7 e oggi sono 5, di cui soli 4 effettuano turni e reperibilità. Ancora più grave la situazione al Pronto soccorso - precisa Calanna -, dove dei 13 medici previsti ce ne sono 4 (più 4 del 118) e di giorno vi opera un solo medico, quando dovrebbero essercene almeno 2». L’Asp replica... (di L. Putrino - Leggi tutto sul Giornale di Sicilia del 30 Maggio 2020)



Mercoledì 6 maggio 2020

Ospedale Castiglione-Prestianni

Riprendono i lavori del Pronto soccorso

L’arrivo della “fase 2” per un graduale allentamento delle misure di sicurezza sull’emergenza coronavirus, coincide a Bronte con l’inizio del countdown per la fine dei lavori del nuovo Pronto soccorso dell’Ospedale Castiglione Prestianni. Come aveva promesso l’Asp 3 di Catania, dopo un appello del sindaco, lunedì mattina ha fatto riprendere i lavori. Il cantiere ancora non è al completo, ma sono già diverse le maestranze che hanno prestato la loro opera per dare al territorio un nuovo Pronto soccorso nel rispetto dei tempi. La stessa Asp, infatti, ha ipotizzato che fra circa un mese questi potrebbero essere completati. Si dovrà effettuare la posa del pavimento in pvc e l’istallazione delle lampade e delle porte. Dopo entreranno in azione gli imbianchini per poi istallare l’impianto di videosorveglianza.

Alla fine dei lavori, Bronte e l’intero versante nord dell’Etna avrà un Pronto soccorso di 600 metri quadrati, 360 in più rispetto a prima, con la “camera calda”, che consente di effettuare il passaggio del paziente dall’ambulanza all’ospedale in un ambiente chiuso e riscaldato. Inoltre avrà 8 posti letto (il doppio rispetto a prima) e 3 diversi ambulatori cui far accedere i pazienti: uno per i codici bianco e verde, un altro quelli in codice giallo ed il terzo per i pazienti in codice rosso.



29 Marzo 2020

Tempi di Coronavirus

Banchiere americano dona 50 mila dollari all'ospedale

Per potenziare il pronto soccorso

Joe Ficalora, noto banchiere di New York, italoamericano di origini siciliane (madre di origini brontesi), ha donato 50mila dollari all’ospedale Castiglione-Prestianni per potenziare il pronto soccorso contro il Covid-19, con un ventilatore e altre apparecchiature. Presidente, amministratore delegato e direttore della «New York Community Bank» (uno degli istituti di credito regionali più importanti della Grande Mela), Joseph Ficalora (73 anni) dal 2 giugno 2019 è commendatore della Repubblica italiana. I genitori Antony e Nunziata Sanfilippo erano figli di emigrati d’inizio ’900 rispettivamente di Castellammare del Golfo e di Bronte.

Potremmo dire che la storia si ripete: un secolo fa, nei primi anni del 1900, moltissimi brontesi, emigrati negli Stati Uniti, mandavano le loro offerte per la costruzione dell'Ospedale Castiglione-Prestianni; un sostanzioso contributo di lire 6.272,35 (ca. 30mila euro) lo dette anche un’Associazione di emigrati brontesi di New York, la Società "Mutuo Soccorso Nicola Spedalieri". Ancora nel 1947 i brontesi d'America contribuivano con le loro sottoscrizioni al completamento della costruzione ed ai bisogni dell'Ospedale. (Leggi l’articolo di L. Putrino sul Giornale di Sicilia di oggi e quello di L. Saitta su Bronte 118)



23 ottobre 2019

Salvo il Reparto ortopedico dell'Ospedale

Salva l’Ortopedia dell’ospedale Castiglione Prestianni. La notizia è ufficiale ed a renderla pubblica è stato lo stesso direttore generale dell’Asp, Maurizio Lanza durante un vertice tenuto martedì sera a Catania con i sindaci dei Comuni di Paternò, Biancavilla e Bronte. E per Bronte all’incontro hanno partecipato il sindaco Calanna e l’assessore Di Francesco, che da tempo chiedono all’Asp di mantenere il reparto di Ortopedia di Bronte.

L’allarme che il reparto potesse chiudere era scattato soprattutto quando il primario, il dr. Antonio Nicoletti, ha annunciato che presto sarebbe andato in pensione e che, vista la carenza di medici ortopedici, a Bronte non sarebbe stato più possibile garantire il servizio. Oggi la buona notizia. «Presto - ha affermato il sindaco Calanna - l’Asp provvederà a pubblicare il concorso per il nuovo primario, ma nell’attesa stipulerà una convenzione con la clinica Ortopedica del Policlinico di Catania, per garantire la presenza dei medici in reparto».

Il direttore generale dell’Asp ha annunciato anche che il medico ed il tecnico di Radiologia, in servizio presso il Poliambulatorio, anche loro prossimi alla pensione, verranno sostituiti, garantendola continuità del servizio e che l’ambulatorio di Pneumologia sarà ripristinato, mentre quello di Cardiologia potenziato.



28 settembre 2019

Il Castiglione-Prestianni torna autonomo

Fine degli ospedali riuniti di Bronte, Biancavilla e Paternò. Il nuovo “Atto aziendale” dell’Asp 3 di Catania, approvato nel corso della Conferenza dei sindaci della Città Metropolitana di Catania, convocata a Palazzo degli elefanti dal sindaco Salvo Pogliese, restituisce autonomia all’ospedale Castiglione-Prestianni di Bronte. Il documento voluto dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, Maurizio Lanza, prevede, infatti, l’istituzione in maniera definitiva a Bronte del Direttore sanitario di presidio. Decisione accolta favorevolmente dagli amministratori locali, che considerano il provvedimento un punto di partenza per cercare di colmare le diverse lacune che un ospedale di zona disagiata prevede nel rendere un efficace servizio al territorio.

Ecco la fotografia del Castiglione-Prestianni secondo il nuovo piano aziendale: avrà 12 posti di Medicina generale, unica unità operativa complessa; 5 unità operative semplici, ovvero: Ortopedia (4 posti letto), Ostetricia e ginecologia (8 posti letto), Neonatologia ( 2 posti letto), Psichiatria (4 posti letto) e Lungodegenza (38 posti letto). Due unità operative dipartimentali: Chirurgia (8 posti letto), Pediatria (6 posti letto). Complessivamente avrà gli 82 posti letto previsti già a Febbraio quando fu classificato come Presidio di zona disagiata. Inoltre l’ospedale potrà contare sulle Unità operative dipartimentali di Anestesia e Pronto soccorso e sulle Unità operative semplici di Patologia clinica e Radiologia.



14 Agosto 2019

Per le ambulanze è un’impresa raggiungere il Pronto soccorso

Sosta selvaggia dentro l’ospedale

L’allarme dei soccorritori: «Abitudini irresponsabili, pochi minuti fanno la differenza tra la vita e la morte»

«Se per risolvere il problema dobbiamo aspettare la fine dei lavori del nuovo Pronto soccorso, siamo messi veramente male e prima o poi potrebbe accadere qualcosa di grave». È l’amaro sfogo di uno dei tanti autisti soccorritori messi a dura prova non solo da un lavoro difficile e pericoloso, ma anche dal fatto che entrare e uscire dal pronto soccorso dell’ospedale di Bronte diventa spesso una impresa ardua. Costretti a lasciare l’ambulanza distante e portare il paziente per un lungo tratto sotto il sole, o la pioggia, oppure a fare un lungo percorso in retromarcia, tra due file di vetture in sosta selvaggia, che non dovrebbero assolutamente essere lì.

Una situazione vecchia di anni, che da qualche mese è diventata ancora più grave. Il piazzale antistante l’ospedale, che poteva contenere una ventina di vetture, è ora in parte chiuso per i lavori del nuovo pronto soccorso, che dovrebbe dare agli operatori anche gli spazi interni per sbarellare i pazienti. Nel frattempo, il reparto è stato spostato e per arrivare all’ingresso, bisogna attraversare tutto il piazzale in cui, teoricamente, dovrebbero accedere solo i mezzi diretti al pronto soccorso, che, dopo avere fatto scendere i malcapitati, dovrebbero abbandonare la zona.

Invece, puntualmente, specie nei pomeriggi, le vetture in sosta selvaggia si moltiplicano e le ambulanze che arrivano in ospedale trovano spesso gli spazi intasati. Il problema è stato, in passato, sottoposto anche alla dirigenza, visto che di mattina nel nosocomio funzionano delle sbarre che vengono aperte da un operatore che difficilmente fa entrare mezzi nel cortile. Il pomeriggio il servizio spesso non viene effettuato per mancanza di personale, con le sbarre che restano aperte e le macchine che entrano e parcheggiano indisturbate, visto che nessuno dice nulla né le multa. Una storia che va avanti da anni e che spesso si ripete con il rischio che un’eventuale chiamata per l’ambulanza, possa diventare fatale per qualcuno a causa dei pochi minuti che si perdono per fare manovra e uscire. Pochi minuti che in soccorso, spesso fanno la differenza tra la vita e la morte. [Luigi Saitta, La Sicilia]



19 Giugno 2019

Ospedale declassato, ricorso al Cga

Impugnata con un ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana la classificazione del nosocomio di Bronte a «presidio di zona disagiata» anziché a «ospedale di base». La pronuncia avverrà su parere vincolante del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo.

Il decreto dell’assessore alla Sanità dell’11 gennaio scorso è stato impugnato dal sindacato infermieri Nursind, quattro associazioni di tutela dei diritti di consumatori e malati (Arcobaleno, Aiace, Adoc, Centro studi Azione e sviluppo locale) e tredici cittadini brontesi, fra cui una consigliere comunale. Nel mirino sono finiti gli «ospedali di base» “gemelli” di Biancavilla e Paternò, le cui sedi nel raggio di 10 chilometri e poco distanti dagli ospedali di livello superiore di Catania rendono discriminatoria l’assenza di un «ospedale di base» (che offre servizi e livelli di organico maggiori) nel vasto comprensorio pedemontano che fa capo a Bronte (Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro e Santa Domenica Vittoria), dista da Catania oltre 50 chilometri e non vanta collegamenti ottimali. Guardando alcuni numeri dei servizi erogati, l’ospedale di Bronte registra 20mila accessi all’anno solo al pronto soccorso, ma la nuova rete lo equipara all’ospedale di Militello che ne conta circa 4700. Nel 2018, inoltre, l’ortopedia di Bronte ha avuto 282 ricoveri contro i 241di Biancavilla, senza contare quelli di chirurgia, medicina, pediatria e ostetricia.

Secondo i ricorrenti la Regione «ha effettuato una distribuzione non omogenea dei presidi ospedalieri, determinando uno squilibrio ed una diseguaglianza nell’accesso alle prestazioni sanitarie tra i cittadini residenti nel comprensorio di Bronte e quelli residenti nelle zone di Paternò e Biancavilla coi relativi comprensori». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]


Ospedale: l'ennesima dichiarazione del politico di turno

La visita al Castiglione-Prestianni del Ministro della Salute


22 Maggio 2019

La ministra Grillo a Bronte

Mobilitazione generale e tutti al lavoro per preparare la “venuta” del ministro Grillo a Bronte. Questa l’aria che si respirava ieri all’ospedale di Bronte, appena resa pubblica la notizia della visita del ministra alla Salute Giulia Grillo, nei nosocomi di Paternò, Biancavilla e Bronte. Tre ospedali che nella rete sanitaria approvata dalla Regione e dal Ministero, dovrebbero completarsi e integrarsi a vicenda, essendo tutti dello stesso distretto. Oggi la visita inizierà alle 11 a Paternò, per poi proseguire alle 14 a Biancavilla e alle 16 a Bronte. A dire il vero, il Ministro sin dal suo insediamento ha spesso effettuato queste visite negli ospedali, specie al sud, quello che lascia un poco perplessi è proprio il fatto di avere annunciato l’arrivo, tanto che, ieri, lo stesso direttore dell’Asp 3 Maurizio Lanza, ha anticipato la visita del Ministro visitando personalmente i presidi di Paternò e Bronte.

Ieri pomeriggio, l’aria che si respirava all’ospedale di Bronte era diversa, l’ingresso sbarrato, con due ausiliari di guardia che impedivano l’ingresso delle vetture (tranne per i casi di pronto soccorso), ed operai che lavoravano ovunque, lampade cambiate, pezzi di contro soffitto bagnati dall’umidità e sostituiti, e pochissime auto nel cortile superiore, quasi sempre pieno all’inverosimile, tanto che spesso hanno impedito anche l’ingresso alle ambulanze in soccorso.

Nella mattinata, anche la visita dei Nas, che ha controllato alcune cose, e da quanto emerso sembra che abbiano trovato tutto nella norma. Oggi pomeriggio, sicuramente la visita del ministro sarà un atto importante per il futuro dell’ospedale. Da deputato era stata in visita all’ospedale di Bronte nel giugno 2015, e in quei giorni, scriveva sul suo sito delle considerazioni personali in merito alla chiusura degli ospedali in zone disagiate come Giarre o Bronte. Certo oggi la comunità di Bronte, e dei paesi vicini che hanno come unico punto di riferimento l’ospedale di Bronte, si aspettano tanto da questa visita, come ampiamente annunciato sui social, che veda come sia obsoleta la Tac, le carenze di personale, la Chirurgia chiusa dalle 14 di ogni pomeriggio, i lavori mai completati, i reparti che giorno dopo giorno vengono impoveriti di personale trasferito a Biancavilla, e tanto altro. Soprattutto la gente chiede che sia una visita istituzionale seria, e non legata alle prossime elezioni. [Luigi Saitta, La Sicilia]


23 Maggio 2019

«Ci sono i fondi per realizzare i progetti fermi da anni»

Grillo accolta pure dai sindaci di Maletto, e Cesarò. Calanna: «Grazie per ciò che farà per noi»

E un ospedale diverso, quello che il ministro alla Salute Giulia Grillo trova a Bronte, durante la sua visita annunciata. Il parcheggio, solitamente pieno e caotico, e tutto libero. Il cortile interno, ordinato come non mai, tutto il personale ai loro posti ad attenderla con due bambine con i fiori per la “ministra”. Comunque un evento che raramente o forse mai si era verificato all'ospedale di Bronte. Spesso agli onori delle cronache per gli interminabili lavori o i continui “tagli”.

Il ministro arriva in ritardo, circa un‘ora dopo l'orario previsto. Ad attenderla tutte le autorità. I sindaci di Bronte Graziano Calanna, di Maletto Pippo De Luca, di Cesarò Salvatore Cali. Poi gli assessori Coci e Mancuso, rispettivamente di Maniace e Randazzo, il capitano Nicolò Morandi e vari assessori e consiglieri del Comune di Bronte. Presenti per l'Asp il direttore generale Maurizio Lanza, vari dirigenti e tutti i responsabili dell'ospedale di Bronte.

Giulia Grillo, accompagnata da vari parlamentari del M55, ha ringraziato per l‘accoglienza. «Il nostro Ministero sta lavorando in vari campi - dichiara - per migliorare sia le strutture che le carenze organiche, abbiamo disponibili circa 4 miliardi di euro che serviranno a realizzare tanti progetti fermi da anni, noi stiamo lavorando senza sosta».

Molto tecnica la relazione del dott. Maurizio Lanza, che illustra i numeri del nosocomio brontese, in crescita per Medicina e Pronto soccorso e stabile in quasi tutte le altre specialistiche. In calo la Chirurgia, anche se non viene spiegato che la stessa da mesi lavora per 6 ore al giorno e poi chiude non effettuando neanche le urgenze (che vengono trasferite altrove) per mancanza di medici. Il dott. Lanza parla degli oltre 600mila euro che da qui a breve verranno spesi per lavori, tra cui il nuovo Pronto soccorso e altrettanti in attrezzature, tra cui la nuova Tac e un'ambulanza. Inoltre, ha spiegato che a breve dovrebbero essere disponibili circa 5 milioni di euro non ancora spesi e utili per completare i lavori fermi da anni. Il sindaco Calanna ha parlato a nome di tutti i sindaci e dopo i ringraziamenti al ministro e al dott. Lanza, ha spiegato come in 130 km di giro dell’Etna, in 45 km ci sono 6 ospedali e nei restanti 85 il solo nosocomio di Bronte. «Signor ministro - ha detto Calanna – grazie per tutto quello che farà per il nostro ospedale e quindi per la nostra comunità». [Luigi Saitta]


24 Maggio 2019

«Alla Grillo abbiamo chiesto interventi»

Il giorno dopo la visita ufficiale nell’ospedale di Bronte del ministro Giulia Grillo, rimane la speranza che la massa me la massima autorità sanitaria del Paese, accolga le richieste che sono giunte dal territorio. All’incontro con il ministro, infatti, erano presenti i sindaci o i rappresentanti dei comuni, oltre che di Bronte, di Randazzo, Maletto, Maniace, Cesarò e San Teodoro. In nome di tutti ha parlato il sindaco di Bronte Graziano Calanna. «Al ministro - ha affermato - non potevamo certo sottoporre i piccoli problemi che denuncia l’ospedale, ma principi di carattere generale. Inoltre è giusto sottolineare che con il nuovo direttore generale Maurizio Lanza si sta lavorando in sinergia. «Al ministro - continua - tutti i sindaci abbiamo sottolineato come all’ospedale di Bronte arrivino pazienti da tre ex province (Catania, Messina ed Enna), che la mobilità è difficile a causa dell’orografia del territorio e che, inspiegabilmente, la rete ospedaliera colloca 6 ospedali nel raggio di 45 chilometri ed appena un Presidio di zona disagiata nei restanti 85 chilometri del cono dell’Etna che invece ha bisogno di un ospedale efficiente in grado di garantire i servizi essenziali.

«Discorso a parte riguarda il problema dei lavori dell’ospedale iniziati nel 2006 e mai finiti. Al ministro - conclude Calanna - abbiamo ribadito che è ovvio che i problemi dell’ospedale di Bronte sono la naturale conseguenza di una trentennale scellerata politica sanitaria, tuttavia la nostra generazione di amministratori pubblici, pur tenendo conto dei disastri ereditati, ha l’obbligo di far progredire la comunità». [Fonte La Sicilia]



14 Febbraio 2019

Il piano di adeguamento della rete regionale prevede una sola unità operativa complessa e otto semplici

«Ospedale declassato: 82 posti letto»

Nel pomeriggio la riunione dei sindaci contro la classificazione “presidio di zona disagiata”

Questa volta “carta canta”. Dopo i vari annunci, le indiscrezioni, le informazioni rese note dai politici, arriva il documento ufficiale che sancisce la classificazione dell'Ospedale Castiglione-Prestianni come ospedale di “zona disagiata”. La Gazzetta ufficiale della Regione n. 6 di questo mese pubblica, infatti, il decreto dell'assessore per la Salute sull'«Adeguamento della rete ospedaliera», sancendo definitivamente il destino dell'unico ospedale del versante nord-ovest dell'Etna.

Questi i reparti e i posti letto che avrà l'ospedale di Bronte: una unità operativa complessa di Medicina con 12 posti letto; quattro unità operative dipartimentali (Chirurgia con 8 posti letto, Pediatria con 6 posti letto, più Anestesia e Pronto soccorso); otto unità operative semplici (Ortopedia con 4 posti letto, Ostetricia e Ginecologia con 8 posti letto, Psichiatria con 4 posti letto, Neonatologia con 2, Lungodegenza con 38 posti letto più Radiologia, Laboratorio analisi e la direzione sanitaria di presidio. Complessivamente l'ospedale avrà 82 posti letto, con lo schema pubblicato sull’odierna Gazzetta ufficiale che fa intendere che rispetto all'esistente l'ospedale avrà ben 29 posti letto in più. Nessuno, però, per questo canta vittoria, anche perché c'è chi dice che la programmazione ospedaliera dell’ex assessore Gucciardi pubblicato nel aprile del 2017 prevedeva 84 posti letto.

Per chi non è avvezzo ai termini sanitari le unità operative complesse sono strutture che hanno una propria autonomia funzionale. Quelle “semplici” sono articolazioni di strutture complesse, mentre le unità “semplici dipartimentali” garantiscono gli stessi servizi di quelle complesse con la sola differenza che non hanno un primario.

Al di là del groviglio terminologico, per molti l'ospedale di Bronte è stato pesantemente declassato a danno del territorio e dei cittadini. Così, questa sera alle 18:00, il Centro studi Azione e Sviluppo locale di Bronte ha organizzato un incontro, nella sala consiliare del Comune, cui dovrebbero partecipare i sindaci dell'intero territorio. «Gli atti sono pubblici e il percorso ormai chiuso - afferma l'avvocato Giuseppe Gullotta del Centro studi -. Non c'è più spazio per la mediazione politica. Con decreto assessoriale l’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte è stato declassato a presidio di zona disagiata. A questo punto siamo invitati a prendere una posizione sul ricorso innanzi al tribunale competente: favorevoli o contrari». (fonte La Sicilia del 14.2.2019)



27 dicembre 2018

Ospedale Castiglione Prestianni

L'Asp rinnova il Pronto soccorso

L’Asp 3 di Catania ha approvato la delibera per la “rifunzionalizzazione degli ambienti del Pronto Soccorso” dell’ospedale Castiglione Prestianni. Ne da notizia l’assessore alla Salute Ernesto Di Francesco soddisfatto di leggere un provvedimento particolarmente atteso in tutto il versante nord dell’Etna: “Questa delibera ci soddisfa e ci da speranza per il futuro”. All’inizio del nuovo anno l’Asp dovrebbe pubblicare la gara d’appalto per affidare e realizzare i lavori.



18 Luglio 2018

OSPEDALE: POSTI LETTO DA 53 A 82

Pronto soccorso e Ortopedia sono salvi

All'appello manca però l'Unità di radiologia

Il nuovo Piano regionale salva l’Ortopedia del "Castiglione Prestianni" come chiesto dai sindaci del circondario. Trasforma la Chirurgia da una “day surgery”, capace di effettuare solo piccoli interventi, in un reparto tradizionale che può affrontare le urgenze, operando 24 ore su 24. Sì anche alla Direzione sanitaria di presidio come aveva chiesto il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, con l’ospedale che, leggendo il nuovo piano sanitario, conquista 29 posti letto, passando da 53 a 82.

I reparti: un’Unità operativa complessa di Medicina generale con 12 posti letto e 2 Unità operative dipartimentali (Chirurgia generale con 8 posti letto e Pediatria con 6). Inoltre 5 Unità operative semplici, ovvero l’Ortopedia e traumatologia con 4 posti letto, l’Ostetricia e ginecologia con 8, la Psichiatria con 4, la Neonatologia con 2 ed infine la Lungodegenza con ben 38 posti letto.

A questi bisogna aggiungere le due Unità operative dipartimentali di Pronto soccorso e Anestesia e quelle semplici di Radiologia, Laboratorio Analisi e di Direzione sanitaria di presidio.

«Rispetto a prima – afferma il sindaco Calanna – conquistiamo il reparto di Ortopedia e una Chirurgia vera che funziona h 24. Per questo ringraziamo l’assessore regionale per la Salute, Ruggero Razza, con cui però intendiamo ancora incontrarci. Se da una parte, infatti, adesso il nostro torna a sembrare un ospedale, dall’altra mancano servizi cui non possiamo rinunciare. Fra questi sicuramente l’Urologia». Soddisfatto anche il sindaco di Maletto Giuseppe De Luca: «L’assessore ha accolto quasi tutte le nostre richieste, ma continueremo ad interloquire per ottenere nuovi servizi che mancano». (Fonte La Sicilia del 18-07-2018)
  

22 Giugno 2018: TGR-Sicilia:  L'ospedale di Bronte a rischio chiusura  /  30 Marzo 2017: Striscia la Notizia parla della situazione in cui versa la struttura



29 Maggio 2018

Protesta il presidente del Comitato per la difesa del Punto nascite e dell’ospedale

Ospedale, «sinora soltanto promesse»

«Non abbiamo visto nè l’ambulanza, nè i lavori che erano stati annunciati»

Il Comitato chiede un incontro per capire le intenzioni riguardo ad una struttura isolata e che serve una vasta porzione di territorio

Torna a farsi sentire il Comitato per la difesa del Punto nascite e dell’ospedale di Bronte, per voce del suo presidente Biagio Venia, che da anni attende un miglioramento dei servizi ospedalieri sempre promesso e mai ottenuto. «Purtroppo - dice il presidente - il lavoro incessante del comitato, aiutato anche da altre associazioni tra cui Cittadinanzattiva e altre, oltre a tanti cittadini e istituzioni, non ha prodotto i risultati sperati. Siamo stanchi di promesse mai mantenute e di prese in giro continue e perpetrate ai danni di una intera Comunità. A nulla sono valsi gli incontri avuti con il responsabile dell’Asp 3 dott. Giuseppe Giammanco, che ad oggi poco ha fatto di quanto promesso. L’ultimo incontro avuto con il direttore, avvenuto nello scorso settembre, ci aveva lasciati speranzosi in un cambiamento. Invece da allora, dopo la breve visita dello stesso direttore nel nostro nosocomio, il nulla.

Infatti - continua - i problemi che assillano l’ospedale sono gli stessi. Il dottor Giammanco ci aveva promesso l’acquisto immediato di una nuova ambulanza, in sostituzione di quelle attuali ormai vetuste, la ripresa dei lavori e il miglioramento di alcuni servizi essenziali. Invece non abbiamo visto nulla! Né ambulanza, né lavori, e il continuo sparire di servizi tra cui l’Urologia; ormai trasferita a Caltagirone e che i nostri cittadini non utilizzano più, a causa delle enormi difficoltà che ci sono per raggiungere la città dei presepi.

Chiediamo - conclude il presidente - un incontro con l’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza, e con lo stesso presidente Musumeci, per capire le loro intenzioni riguardo ad un ospedale isolato e che serve una vasta porzione di territorio lontana dai grossi centri, difficile da raggiungere, specie nei mesi invernali: se ciò non avviene siamo pronti ad un inasprimento delle proteste».

Una dichiarazione quasi di guerra, che riaccende i riflettori su una situazione che si protrae ormai da anni senza trovare sbocco. Lavori finanziati e mai realizzati o completati, reparti tagliati, e unità operative trasformate da complesse a semplici. Con il Punto nascite rimasto aperto grazie ad una deroga, e il pronto soccorso che spetta un necessario potenziamento di uomini e mezzi. Anni di battaglia che hanno visto coinvolti il Comitato, le varie associazioni della zona, oltre ai sindaci e i Consigli comunali di diversi Comuni.

La vecchia rete ospedaliera prevedeva Bronte come ospedale di zona disagiata, con una ulteriore penalizzazione. Ora, invece, il neo assessore Razza sin dal suo insediamento parla di rimodulazione della rete ospedaliera, ma ad oggi niente di nuovo è apparso all’orizzonte. Bronte è l’ospedale più lontano dal capoluogo di Provincia, al centro di un territorio impervio e montano, spesso unico baluardo sanitario della zona. Per questo necessità di lavori e miglioramenti urgenti, almeno per garantire il trattamento delle urgenze. Un diritto sancito dalla stessa Costituzione. [Luigi Saitta, La Sicilia]



24 Dicembre 2017

ORTOPEDIA E PEDIATRIA

Ulteriore diminuzione dei servizi del Castiglione-Prestianni

Le proteste del sindaco Graziano Calanna

Fine anno amaro per l’ospedale. Dopo aver perso il reparto di Urologia Bronte perde pure l'Ortopedia. Antonio Nicoletti primario del reparto, considerato da tutti una eccellenza dell’ospedale per la mole e la qualità del lavoro svolto, a gennaio sarà trasferito perché la nuova rete ospedaliera a Bronte prevede solo un servizio di Ortopedia. Ma non solo. In ospedale aleggia la voce che i medici del reparto di Pediatria, anch’esso fra i più apprezzati, potrebbero essere trasferiti a Biancavilla, in nome di una “intercambiabilità” nei due ospedali.

Che tutto ciò provochi una ulteriore diminuzione dei servizi ospedalieri non ne fa mistero il sindaco Calanna che punta il dito non solo sulla gestione dell’Asp, che continua a considerare penalizzante per l’ospedale di Bronte, ma anche contro quella parte della politica che invece si mostra ottimista: “C’è – infatti afferma in un comunicato il sindaco - chi cerca visibilità perduta parlando di rinascita dell’ospedale e di una imminente ripresa dei lavori. La verità è che il dott. Nicoletti sta per essere trasferito senza che ci sia stato ancora detto come verrà organizzato il rimanente servizio di Ortopedia previsto a Bronte.» «Inoltre – continua – ho avuto notizia di una circolare che considera interscambiabili i medici di Pediatria di Bronte e Biancavilla. Verificheremo con i legali se questo può sussistere, visto che Bronte è ospedale di zona disagiata, purtuttavia il territorio conoscendo la bravura dei medici della pediatria di Bronte, considera la decisione come un evidente potenziamento di Biancavilla ed un depauperamento di Bronte.»

Il sindaco poi attacca pure il direttore sanitario dell’Asp. Giuseppe Giamamnco: «Se a tutto ciò aggiungiamo che Giammanco ormai mesi fa ha annunciato come imminente l’inizio dei lavori senza questi siamo mai iniziati, vi rendete conto che esiste un disegno che vede potenziare Biancavilla a danno di Bronte e Paternò. Noi non lo permetteremo.» «Basta dire bugie in convegni e manifesti per fini elettorali. – conclude – Noi chiuderemo presto un incontro con il presidente Nello Musumeci e l’assessore regionale Ruggero Razza. Da loro capiremo quali sono i piani della Regione per il nostro ospedale e con trasparenza li comunicheremo ai cittadini.»



, 24 ottobre 2017

Il direttore dell’Asp 3, comunque, annuncia che a breve riprenderanno i lavori per rendere il Pronto soccorso più spazioso

Ospedale, finora solo chiacchiere

Il futuro resta ancora incerto: tutto fermo in attesa del nuovo governo siciliano

Tutto fermo per l’ospedale di Bronte, in attesa che si delinea il futuro governo della Sicilia. Attualmente tutto è fermo, nonostante proclami e annunci sulla imminente ripresa dei lavori. Negli ultimi tempi il tema della ripresa dei lavori è quello di maggiore importanza, a cui è legata tutta la futura impostazione del nosocomio. La nuova rete ospedaliera prevede per Bronte un ospedale di zona disagiata, con ulteriori tagli di posti letto e reparti. Un prezzo alto per un territorio lontano dai grossi centri e con enormi difficoltà in caso di nebbia o neve. Il direttore dell’Asp 3,Giuseppe Giammanco, ha confermato che a breve riprenderanno i lavori, con lo spostamento del pronto soccorso nei locali dell’attuale farmacia, con un maggiore spazio per le prestazioni urgenti.

Proprio questo è uno dei nodi maggiori, la popolazione chiede a gran voce un potenziamento del Pronto soccorso e dei servizi diagnostici connessi, insieme al mantenimento del Punto nascite, del servizio di rianimazione e soprattutto della Chirurgia d’urgenza al momento un po’ in impasse.

Il nuovo primario di Chirurgia, dott. La Porta, ha il delicato compito di riorganizzare l’unità. Ultimamente ridimensionata è con evidenti problemi nei festivi e notturni, in cui i chirurghi lavorano solo per reperibilità. Un caso urgente nelle ore critiche, dovrebbe essere trasferito in ospedali di città, con conseguente rischio per il paziente. Inoltre, i servizi di Urologia sono stati sospesi da mesi, e nonostante varie proteste, gli ambulatori ristrutturati sono rimasti chiusi, con i pazienti deviati ad Acireale, ma che spesso non hanno la possibilità di andare coi mezzi pubblici, e rinunciano a visite di controllo e prevenzione. A rischio anche Ortopedia, nonostante le migliaia di prestazioni erogate ogni anno. La gente è sempre più sfiduciata, e attende delle risposte che da anni mancano. Finora molte chiacchiere e pochi fatti. Questo sistema sanitario penalizza i territori e mette in difficoltà i grandi ospedali che ricevono un maggior numero di accessi con allungamento dei tempi di risposta, e maggiore probabilità di casi di malasanità. Un territorio che attende delle pesanti risposte, e soprattutto sapere il destino di un ospedale unico nel territorio.



, 6 Aprile 2017

Bronte non ci sta a perdere l'Ortopedia e l'Urologia

Il sindaco deluso: «Erano le eccellenze dell'ospedale»

«Non possiamo essere soddisfatti». E' l'amaro commento del sindaco di Bronte, Graziano Calanna, alla notizia dell'approvazione da parte del ministero della Salute della nuova rete ospedaliera siciliana che a Bronte elimina il reparto di Ortopedia e il servizio di Urologia. «Eppure - continua il primo cittadino - oggi Ortopedia è uno dei reparti più conosciuti dell'ospedale, come dimostra il numero di pazienti ricoverati o che chiedono prestazioni. Un tempo Ortopedia e Urologia erano le eccellenze dell'ospedale, non erano certo reparti in perdita. Qualcuno dovrebbe spiegarci perché non ci sono più.

«Non credo - aggiunge - che la città ed il territorio accetterà di buon grado i tagli. Temo manifestazioni di protesta, con l'Amministrazione comunale che le sosterrà tutte».

Ma vediamo cosa ha disegnato il nuovo piano per Bronte. Rimangono le unità complesse di Medicina e Chirurgia con rispettivamente 12 e 8 posti letto, di cui 2 a reparto saranno di day hospital. L'Ostetricia e Ginecologia avrà 8 posti letto, me verrà declassata a unità operativa semplice, come la Pediatria e la Psichiatria che avranno 6 e 4 posti letto. Due posti letto, invece, per l'unità semplice di Neonatologia. Il reparto più grosso è quello di Lungodegenza, unità complessa con 44 posti letto. Radiologia, Laboratorio analisi, Pronto soccorso e Anestesia, rimangono come servizi semplici, esattamente come la Direzione sanitaria del presidio. «Troppo poco - conclude il sindaco - sono certo che l'Asp farà qualcosa per colmare le evidenti lacune».

Intanto le associazioni a difesa dell'ospedale si stanno mobilitando. Già questa sera i "Nuovi consumatori europei" hanno organizzato un incontro alle 19.30 allo Stanley pub. Duri i commenti anche dei consiglieri comunali: «Questo non è l'ospedale solo di Bronte - ha affermato il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati - ma di 10 Comuni per 50mila abitanti. Assieme ai consiglieri di Bronte e degli altri Comuni faremo fronte affinché l'ospedale non venga realmente penalizzato». «La nuova rete ospedaliera è penalizzante per il comprensorio di Bronte - ha affermato il consigliere Antonio Petronaci - Certamente non ci fermeremo qui, ma difenderemo con le unghie con i denti e con carta bollata i nostri cittadini»



4 Aprile 2017

Dibattito sul futuro della struttura che rischia di essere ridotto, anche se molti reparti saranno salvati

Ospedale, “tagli” indolori?

Il sindaco Calanna: «Temo che la rete abbia qualche buco, restiamo in guardia»

La questione dell’ospedale resta al centro della vita e del dibattito pubblico a Bronte. Tutti attendono l’ufficialità del decreto. L’ospedale dovrebbe mantenere Medicina, Chirurgia, Pediatria e Punto nascite. Dovrebbe “saltare” l’Ortopedia, mentre Ostetricia, Radiologia e Laboratorio di analisi dovrebbero essere declassate.

Una mamma e la sua bambina salvata dall’intervento tempestivo dei medici del Punto nascita dell’ospedale di Bronte. «Se si fosse perso tempo - ha affermato il sottosegretario Giuseppe Castiglione - per andare altrove avremmo pianto due vite». Il tempo esiguo che rimane per cercare di potenziare l’ospedale alla luce della nuova rete ospedaliera e l’impegno di tutte le parti politiche per salvare la struttura. Questi i temi trattati durante il convengo “L’ospedale di Bronte a un bivio”, organizzato da Salvatore Gullotta alla presenza di illustri ospiti. «La nascita è un evento che impone massima sicurezza - ha affermato il dott. Giusep­pe Ettore, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Garibaldi di Catania - importante la rete con gli altri ospedali, ma fondamentale che Bronte abbia le migliori professionalità».

E se il direttore generale dell’Asp 3 di Catania, Giuseppe Giammanco, ha sottolineato come finalmente si sia imboccata la strada giusta, il già senatore Pino Firrarello ha effettuato un excursus storico sulla vicenda dell’ospedale. «Entro giovedì - ha detto - si dovrebbe firmare il contratto per la ripresa dei lavori, ma l’avvicinarsi delle scadenze elettorali ed il conseguente cambio di ministri ed assessori mi preoccupa». Presente il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, che dopo aver ringraziato i sindaci dell’Osservatorio che con lui si sono battuti a difesa dell’ospedale, ha affermato: «Oggi gioiamo, ma se guardiamo com’era 12 anni fa non possiamo essere soddisfatti. Temo che la “rete” abbia qualche buco. Aspettiamo il decreto per avere certezze. Insomma, rimaniamo in guardia».

A rappresentare la Giunta regionale l’assessore Anthony Barbagallo, che ha sotto­lineato tutte le battaglie condotte anche a Roma con Calanna per difendere l’ospedale. I lavori sono stati chiusi dal sottosegretario di Stato, Giuseppe Castiglione: «Bisogna assicurare servizi in un’area che non è di serie B - ero vice presidente della Regione quando 12 anni fa organizzammo la Sanità siciliana. Da allora nulla. Il ministro Lorenzin ha finalmente lavorato in maniera strategica per garantire a tutti gli essenziali livelli di assistenza». [L. S.]



31 Marzo 2017

L'ENNESIMA DICHIARAZIONE DEL POLITICO DI TURNO

Salvo il Castiglione-Prestianni

La nuova rete ospedaliera siciliana, via libera all’Ars

«La commissione Sanità dell’Ars ha dato parere favorevole alla nuova Rete ospedaliera. È stato un lavoro lungo e complesso che adesso apre la stagione di un profondo rinnova­mento del sistema sanitario regionale sia nel suo assetto che per quel che riguarda le prospet­tive di comple­tamento e rinnova­mento delle profes­sionalità». Lo ha affermato l’on. Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità dell’Ars dove nei giorni scorsi è stato dato parere favorevole alla Rete ospedaliera regionale.

Si salva, in qualche modo, il Castiglione-Prestianni in nome della catalo­gazione di “zona disagiata” (e anche di importanti sponsor politici); ha evitato ulteriori tagli e mantiene «in deroga» il punto nascita. Disporrà delle strutture di base per affrontare le emer­genze, di 84 posti letto, di cui 44 di lungodegenza per post-acuti. Quella approvata approvata dalla Giunta regionale e dalla Commis­sione dell'Ars è la nuova rete ospedaliera siciliana: adesso, dopo il via libera, il prossimo 4 aprile il “Documento di riordino della rete ospedaliera” predisposto dall’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, sarà discusso a Roma nei ministeri dell'Economia e della Salute. Poi il 5 aprile il tutto potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
 

22 Giugno 2018: TGR-Sicilia:  L'ospedale di Bronte a rischio chiusura  /  30 Marzo 2017: Striscia la Notizia parla della situazione in cui versa la struttura



2  Marzo 2017

Sospeso il servizio di Gastroenterologia

Ospedale Prestianni, ecco un altro taglio indigesto

E' la storia che si ripete ormai da anni. Un altro servizio offerto dall'ospedale Castiglione Prestianni di Bronte è stato sospeso. Si tratta di "gastroenterologia" particolarmente apprezzato non solo a Bronte, ma nell'intero territorio del versante nord dell'Etna e della parte meridionale dei Nebrodi del Messinese. Nonostante ciò, da tempo non c'è più possibilità per i pazienti esterni di poterne usufruire. Anche il numero verde non prenota più, anche se in verità, grazie all'impegno del personale medico e paramedico, ancora qualche giorno alla settimana per i ricoverati in ospedale e per qualche caso urgente funziona ancora. Per il territorio l'ennesimo scippo silenzioso di un servizio che qualificava l'ospedale di Bronte.

«Io ho grande rispetto - ci dice il sindaco di Bronte, Graziano Calanna - per il Lavoro dell'Asp di Catania, ma qualsiasi sia stata la causa che ha provocato la sospensione del servizio, ritengo che potesse essere tranquillamente prevista e evitata. Quando un servizio sanitario viene interrotto o depotenziato, l'utenza perde fiducia e va altrove. Poi, dati alla mano, si dirà che il servizio va soppresso definitivamente perché scarsamente utilizzato». Noi abbiamo chiesto all'Asp quali fossero i motivi che hanno provocato la sospensione. Abbiamo capito che, come quasi sempre, il problema è di carenza di personale e che l'Asp sta provvedendo. Da fonti non confermate sembrerebbe che oggi dovrebbe arrivare un chirurgo dall'ospedale di Acireale per qualche giorno, ma l'impressione è che non basterà a restituire al servizio l'efficienza di prima.

«Ne discuteremo - ribadisce Graziano Calanna - nei tavoli opportuni. In un reparto di ospedale non possono arrivare medici in prestito. Devono arrivare professionisti motivati che hanno voglia di far crescere il reparto, sapendo di doverci rimanere a lungo. L'Asp mi dimostri il contrario: lasciare un reparto nella precarietà vuol dire farlo morire». Ed in questo momento a Bronte si chiedono in tanti cosa accadrà quando a mesi l'attuale primario del reparto di Chirurgia andrà in pensione. All'Asp abbiamo chiesto se si stanno avviando le procedure per sostituirlo. Lo sapremo nei prossimi giorni. (La Sicilia)



23 febbraio 2017

Rappresentanti del comprensorio a Palazzo dei Normanni per difendere il futuro del "Castiglione-Prestianni"

«Non ridimensionate l'ospedale»

Il nuovo piano sanitario prevede un "Presidio di zona disagiata" ma la struttura andrebbe invece potenziata

“La questione dell’ospedale di Bronte va esaminata con grande attenzione perché garantisce servizi essenziali in una zona disagiata. Di conseguenza non può essere esso stesso disagiato”. Sono le parole che il presidente della Commissione regionale ai “Servizi sociali e sanitari”, on. Giuseppe Digiacomo, ha pronunciato di fronte ai rappresentanti del territorio del versante nord dell’Etna, giunti fino a Palazzo dei Normanni, per difendere il futuro dell’ospedale Castiglione Prestianni. All’incontro, richiesto dal presidente del Consiglio comunale, Nino Galati e dal sindaco Calanna, hanno partecipato anche il consigliere Ernesto Di Francesco (presidente della locale commissione sul diritto alla Salute) ed una folta delegazione dei comuni di Randazzo. Assieme al sindaco Michele Mangione, infatti, hanno partecipato il presidente del Consiglio comunale Nino Grillo ed i consiglieri Cettina Foti, Sara Sindoni e Carmelo Giarrizzo.

Con loro presenti anche l’onorevole Alfio Papale, il vice presidente della Commissione regionale alla Sanità, Vincenzo Fontana e l’onorevole Francesco Cappello. “Siano qui – ha affermato Nino Galati – in apertura per porre all’attenzione della Regione siciliana il disagio che tutto il territorio montano, che ruota attorno a Bronte, potrebbe soffrire nel caso in cui i servizi dell’ospedale di Bronte dovessero essere ridimensionati dal nuovo piano della rete ospedaliera. Se, come è stato scritto dai media, - ha continuato – questo è stato identificato come “Presidio di zona disagiata”, chiediamo di sapere come questo sarà organizzato alla luce del Decreto Ministeriale del 2 aprile 2015 n. 70, che disegna questo tipo di presidi con appena 20 posti di Medicina da prestare anche ad una Chirurgia ridotta ed un Pronto soccorso”. Alla fine Galati ha chiesto ufficialmente che i rappresentanti venissero ricevuti ufficialmente della Commissione alla Sanita. “Siamo qui – ha aggiunto il sindaco Graziano Calanna – anche in rappresentanza degli amministratori dei Comuni di Maletto, Maniace, Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta e Roccella Valdemone, ovvero dei Comuni che, come Bronte e Randazzo, ritengono che il nostro territorio di montagna non solo non possa perdere reparti e servizi ospedalieri, ma anzi ritiene che questi debbano essere potenziati.

Per questo all’incontro ufficiale con la Commissione regionale, riteniamo utile la presenza dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi e del direttore generale dell’Asp, Giuseppe Giammanco”. E Giammanco ha accolto l’invito, promettendo l’audizione prima possibile. Durante l’incontro è stato accennato anche al problema dell’eterno perdurare dei lavori di ammodernamento che penalizzano i servizi e rendono ancora l’ospedale un cantiere. Infine i sindaci non si spiegano come il nuovo piano delle rete ospedaliera provinciale preveda nel versante sud dell’Etna da Acireale fino a Biancavilla ben 6 ospedali di livello (hub, spoke e di base), tutti racchiusi nel raggio di 45 chilometri, mentre nel resto del cono dell’Etna, quello nord lungo 85 chilometri, solo un Presidio di zona disagiata.



“Cittadinanzattiva” in difesa del “Castiglione Prestianni”

«Riparta la ristrutturazione»

l.s.) “Cittadinanzattiva”, l’asso­ciazione nazionale che difende i diritti dei cit­tadini, è presente anche a Bronte. Su proposta dell’ex sindaco Mario Zappia, già dirigente dell’asses­sorato regionale alla Salu­te, nonché direttore generale di ospedali e Asp, un gruppo di persone si sono messe assieme per contrastare l’impo­verimento del territorio economico e di servizi ed il possibile spopo­lamento. E fra i servizi che la nuova sezione brontese di “Cittadinanzattiva” intende difendere c’è l’ospedale, i cui lavori di ristrut­turazione iniziati nel lontano 2002 sono fermi da anni. Per l’Associazione, infatti, non è possibile che 15 anni non sono stati sufficienti per portare a termine il progetto iniziale e che ben 4 milioni di euro rimangano fermi in questo momento di crisi. Per questo verrà formalmente chiesto alla Direzione generale dell’Asp di Catania di riattivare il cantiere.

«L’obiettivo di “Citta­dinanzattiva” - spiega Zappia - è di mettersi concre­tamente al servizio dei nostri concittadini e non solo nel settore della Sanità. Gradatamente ci occuperemo di diritti del malato ed anche dei consu­matori, del mondo della scuola, dei com­mercianti, degli imprenditori e dell’utilizzo delle normative europee». E durante il primo incontro si è proceduto al tesseramento ed alla nomina del comitato direttivo. Bia­gio Venia è stato nominato coordinatore, Andrea Cali portavoce e Antonio Bonina segre­ta­rio/te­so­riere. [La Sicilia, 25 gennaio 2017]



24 gennaio 2017

CALANNA INCONTRA IL SOTTOSEGRETARIO FARAONE

«L’ospedale non sia ridimensionato»

Il Sottosegretario assicura che affronterà l’argomento nelle sedi opportune

Il caso dell’ospedale Castiglione-Prestianni, che la nuova rete ospedaliera siciliana, da nosocomio con diversi reparti e servizi, trasforma in “Presidio di zona disagiata” con appena 20 posti letto di Medicina, una Chirurgia ridotta ed un Pronto soccorso, finisce sul tavolo del sottosegretario di Stato per la Salute, Davide Faraone. Il sindaco Graziano Calanna, a nome anche dei sindaci che costituiscono l’ “Osservatorio a tutela del diritto alla Salute dei residenti del versante nord dell’Etna”, infatti, insieme con l’onorevole Anthony Barbagallo, ha incontrato il rappresentante del Governo, spiegandogli come il ridimensionamento dell’ospedale non solo appare ingiusto, se guardiamo ad una equa distribuzione dei servizi ospedalieri nel territorio, ma penalizzerebbe oltre modo gli oltre 50 mila residenti del versante nord ovest dell’Etna.

“Ringrazio i colleghi sindaci che si sono intestati questa battaglia e danno forza alla voce dei cittadini. – ha affermato in un comunicato il sindaco – A Faraone ho detto che chiediamo che l’ospedale non venga ridimensionato, ma potenziato e che il disegno della nuova rete ospedaliera non valorizza, come è accaduto per altri, il nostro ospedale, ma lo penalizza. Eppure – continua - l’ospedale di Bronte è l’unico presidio della zona nord ovest dell’Etna a servizio di un’area distante dall’Area metropolitana e collegata con gli ospedali che la nuova riforma definisce “di base” con strade lente ed anacronistiche che, quando nevica sono impercorribili se non addirittura chiuse al transito”. Ma non solo. A sentire il sindaco di Bronte, c’è l’intero versante nord dell’Etna che grida vendetta. Gli ospedali di base sarebbero stati distribuiti tutti attorno l’area metropolitana. Tralasciando Catania, infatti, gli ospedali di Base sono stati collocati a Biancavilla, Paternò ed Acireale. Il versante nord ovest dell’Etna rimane totalmente scoperto.
Il Sottosegretario ha ascoltato a lungo il sindaco, poi, conservati i documenti che Calanna gli ha consegnato, ha assicurato che affronterà l’argomento nelle sedi opportune.



29 Novembre 2016

FIRRARELLO:

“Una nuova fase per l’ospedale che non verrà smantellato"

Ecco la nuova mappa dei reparti e dei servizi dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, prevista nel nuovo piano della rete ospedaliera siciliana. A renderla pubblica durante un incontro al Circolo di Cultura “Enrico Cimbali” è stato il sottosegretario di Stato Giuseppe Castiglione e l’ex senatore Pino Firrarello. «Per l’ospedale si apre una nuova fase. – ha esordito Firrarello – Mercoledì scorso insieme con il sottosegretario Castiglione, l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, mi sono recato al Ministero della Salute. Alla fine abbiamo deciso che l’ospedale di Bronte avrà l’unità operativa di Chirurgia con il servizio di Ortopedia ed Endoscopia, la Medicina con servizi di Cardiologia e Diabetologia, i reparti di Ostetricia e Ginecologia, la Pediatria, la Psichiatria, l’Anestesia e la Rianimazione, la Radiologia e la Patologia clinica. Conto di ottenere anche l’Urologia.»

«Abbiamo – continua Firrarello – anche affrontato il problema dei lavori dell’ospedale, scoprendo che non è più materia del Ministero della Salute, ma dell’Agenzia dei beni sequestrati alla mafia. Sappiamo tutti, infatti, che i lavori dell’ospedale sono stati interrotti, perché l’impresa è stata commissariata. Di conseguenza ho subito interessato il ministro Alfano». Poi Firrarello, cambiando argomento, ha raccontato tutto l’iter burocratico che ha portato all’ammodernamento del tratto di strada statale che da Adrano conduce a Bronte. (...) [Luigi Saitta, La Sicilia]



17 Novembre 2016

IL REPARTO E' ANCORA CHIUSO, L'ASP 3 DI CATANIA PERO' ASSICURA CHE VERRA' RIAPERTO ALMENO UN GIORNO A SETTIMANA

Urologia, il futuro resta a tinte fosche

L'ex fiore all'occhiello dell'ospedale negato ai pazienti nonostante le tante prestazioni effettuate

Non c'è pace per l'ospedale di Bronte, unico presidio ospedaliero nel versante nord ovest del­l'Etna, che nonostante le rassicurazioni avute a livello regionale e dall'Asp 3 di Catania, non riesce ad assicurare i necessari servizi al territorio. Inutili sono stati blitz e riunioni. Ad oggi l'Urologia, che era un fiore all'occhiello dell'ospedale di Bronte, con pazienti che venivano da tutta la Sicilia e dalla Calabria, da oltre un mese è chiu­sa, nonostante i nuovi locali aperti da poco, le attrezzature rinnovate e le tante presta­zioni effettuate, visto che per trovare un ambulatorio analogo bisogna andare a Catania o ad Acireale.

L'importanza di questo servizio è vitale, soprattutto nella prevenzione e cura di patologie che vanno da quelle oncologiche, alla più semplice calcolosi urinaria, si è contraddistinto in efficacia e funzionalità, nonostante le carenze organizzative e strutturali del presidio brontese, è stato il fiore all'occhiello della sanità etnea, ma a causa del ridimensionamento il reparto è stato trasferito al presidio di Acireale e nonostante ciò il dott. Salvia ha voluto mantenere il servizio ambulatoriale, con interventi in day surgery sino al momento pensionistico.

Dal mese di ottobre la gestione e la responsabilità è passata al dott. Ingrassia, che dal suo insediamento ha sempre dimostrato la volontà di mantenere il servizio ambulatoriale, per poter continuare nella tradizione storica dell'urologia a Bronte, non con poche difficoltà dovute alle carenze della dotazione organica dei dirigenti medici di urologia.

 A quanto sembra ci sarebbero alla base delle difficoltà per la riattivazione, problemi di carattere burocratico, in particolare la mancanza di uno specifico ordine di servizio scritto, da parte della Direzione aziendale, che darebbe la legittimità, oltre alla sicurezza ai medici per la copertura assicurativa per la trasferta, nonché (ma ci sembra irrisorio) alla copertura economica dovuta al rimborso, in quanto la spesa sarebbe di gran lunga coperta dall'introito delle prestazioni erogate dall'ambulatorio.

Inoltre si eviterebbero i gravi disagi degli utenti della comunità brontese e limitrofa, che sarebbero "costretti" ad andare ad Acireale, anche per la semplice prescrizione del piano terapeutico, soprattutto anziani che rinuncerebbero, viste le difficoltà, anche alle cure, con le conseguenze correlate. A denunciare questi problemi è Salvo Tirendi, dirigente del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche. L'Asp 3 di Catania, interpellata da noi, ha assicurato che l'ordine di servizio è stato già scritto, e a breve l'Urologia riaprirà almeno, un giorno a settimana. [Luigi Saitta, La Sicilia]

APERTO NEL 2002 CHIUSO A SETTEMBRE

l. s.) Prima della chiusura, erano oltre mille le prestazioni effettuate dal ser­vizio di Uro­logia. Molte di queste riguar­davano soprat­tutto la preven­zione di tumori alla prostata o patologie im­portanti del siste­ma urinario.

Aperto nel 2002 grazie all'impegno del dott. Salvia, in origine era un reparto, ma ultima­mente era stato ridimen­sionato ad ambu­latorio.



7 Ottobre 2016

Al centro dell’incontro il grave ritardo del cantiere per la ristrutturazione avviato ben dieci anni fa

«Riavviate i lavori nell’ospedale»

È il monito lanciato all’Asp 3 dalla commissione consiliare sui problemi della sanità 

«Riprendere subito i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Bronte. Sono iniziati 10 anni fa e non sono ancora conclusi, mentre dovevano durare appena due anni».

E’ la voce della “Commissione consiliare straordinaria sui problemi della Sanità locale” di Bronte, presieduta dal consigliere Ernesto Di Francesco che ha chiesto ed ottenuto di essere ricevuto dal direttore generale dell’Asp 3 di Catania, Giuseppe Giammanco.

All’incontro, insieme a Di Francesco, hanno partecipato i consiglieri comunali Salvino Luca, Gaetano Messina e Angelica Prestianni. Con loro anche il sindaco di Maniace, Nino Cantali, mentre per l’Asp, oltre a Giammanco, erano presenti il direttore sanitario Giuseppe Luca, quello amministrativo, Daniela Faraoni ed il coordinatore sanitario Ct 2, Giuseppe Spampinato.

«Sappiamo bene - ha affermato Di Francesco - che è vivo il dibattito sull’organizzazione della nuova rete Ospedaiiera in tutta la provincia. Ma al di là delle scelte su cui eventualmente discuteremo, l’Asp deve completare un provvedimento che esula dalla possibile riorganizzazione della sanità. L’Asp deve completare i lavori dell’ospedale di Bronte iniziati 10 anni fa e non ancora conclusi.  Il territorio e la sua gente non possono pagare le colpe di altri. Per questo chiediamo di sapere quando i lavori riprenderanno». Ed il direttore Giammanco ha chiarito i motivi che finora hanno impedito all’Asp di riprendere i lavori. «Sapete bene – ha spiegato - che i lavori sono stati bloccati a causa dei problemi dell’impresa. Noi siamo pronti a ripartire, ma attendiamo l’ok definitivo da parte dell’Anac, Autorità nazionale anticorruzione. Sarà nostra cura sollecitare l’Anac affinché l’iter si sblocchi».
L’Anac , infatti, ha assorbito i compiti dell’“Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici” che aveva il compito principale di vigilare sui contratti dei lavori pubblici. «L’appello della Commissione - ha commentato il sindaco Calanna alla fine del vertice - rafforza le richieste che personalmente, insieme ai colleghi sindaci dell’Osservatorio sui diritti alla Salute, ribadiamo da sempre all’Asp. La ripresa e conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’ospedale iniziati nel 2006 hanno la precedenza. L’ospedale non può rimanere un cantiere». E durante l’incontro diversi gli accenni sulla gestione dell’ospedale. Il sindaco ha chiesto il potenziamento del Pronto soccorso ed il mantenimento degli attuali servizi, con i consiglieri Luca, Messina e Prestianni che hanno ribadito l’importanza di guardare agli interessi degli utenti e di migliorare i servizi esistenti. [Fonte: La Sicilia]



5 ottobre 2016

IL SINDACO CALANNA ALL’ASP

“Ditemi se l'urologia è sospesa”

Pregiudicato il diritto alla salute e la qualità dei servizi resi dall’Ospedale

Nonostante le rassicurazioni dei vertici sanitari dell’Asp e della politica regionale, i servizi del Castiglione-Prestianni continuano a destare preoccupazioni. Oggi il sindaco Calanna ha inviato una lettera al direttore generale dell’Asp 3 di Catania, dott. Giuseppe Giammanco, al coordinatore sanitario Ct2, dott. Giuseppe Spampinato ed ai vertici dell’ospedale, dove chiede di sapere se il servizio di Urologia è stato sospeso. «Numerosi cittadini – scrive il sindaco nella missiva - mi segnalano che i medici del servizio di Urologia, offerto dal Presidio ospedaliero di Bronte, avrebbero sospeso il servizio, a causa di una carenza di personale così grave da non permettere loro il normale svolgimento delle prestazioni ospedaliere. Chiedo di sapere se è vero. Spero che il servizio funzioni, ma in caso contrario mi domando come e quando intende l’Asp 3 rimediare ad una sospensione che pregiudica la qualità dei servizi resi dall’Ospedale, compromettendo il rapporto di fiducia che deve esserci fra paziente ed ospedale e come, eventualmente, intende garantire la continuità di cura dei pazienti in trattamento». Calanna non appena ha appreso la notizia si è subito recato in ospedale, dove ha saputo che effettivamente i problemi di personale esistono. Il primario storico del servizio di Urologia (dott. Giuseppe Salvia) è andato in pensione ed il sostituto al momento godrebbe delle ferie.

Il servizio di Urologia fino ad oggi è stato particolarmente fruito dai pazienti, con i medici che a Bronte hanno anche effettuato piccoli interventi chirurgici. I pazienti sanno bene che gli urologi a Bronte operano 3 giorni al settimana: il lunedì, il mercoledì ed il venerdì. E’ chiaro quindi che adesso tutti aspettano di vedere se domani il servizio sarà attivo o meno. «Se non lo sarà, siamo pronti a protestare. - ha affermato il sindaco in un comunicato – So bene che solo il Direttore sanitario può sospendere un servizio. Per questo nella lettera che ho inviato ho chiesto all’Asp di ottenere copia della documentazione epistolare fra loro ed i medici, al fine di avere piena contezza dell’accaduto ed avere la possibilità di valutare, ed eventualmente porre in essere, ogni azione atta a difendere il diritto alla Salute dei residenti del Territorio. Ho già informato anche i miei colleghi sindaci dell’Osservatorio sul diritto alla Salute del territorio. Insieme programmeremo gli interventi, affinché nessuno ci tolga il servizio di Urologia”.
 

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