Mons. Antonino Minissale, nato a Bronte il 7 maggio 1935,
è entrato nel Seminario arcivescovile di Catania nel 1950 ed è stato ordinato presbitero il 15 dicembre 1957 a Roma dall'arcivescovo Luigi Traglia, vicegerente e poi cardinal vicario.
Ha studiato Esegesi biblica, in particolare dell'Antico Testamento, presso l'Università Gregoriana e il P. Istituto Biblico e a Gerusalemme (Università Ebraica), e quindi in Germania (Facoltà luterana di Teologia di Gottinga e di Heidelberg e di Teologia cattolica di Munster). Ha preso più volte parte ad Oxford ad un corso d'aggiornamento biblico nel quale ha avuto modo di conoscere i più noti biblisti protestanti d'Inghilterra, soprattutto anglicani. A Washington ha frequentato il Seminario nazionale metodista. Prelato d'onore di Sua Santità dal 9 agosto 1995, ha insegnato esegesi, dal 1962, nel corso teologico del nostro Seminario e poi Antico Testamento e Lingua ebraica nello Studio “S. Paolo” (1970-2005) e nell'I.S.S.R. “S. Luca” (1987-2000). Si è dedicato in particolare allo studio del libro del Siracide sul quale ha pubblicato: “Il Siracide/Ecclesiastico”, Roma, 1980; “Siracide. Le radici nella tradizione”, Brescia, 1988;
“La versione greca del Siradice. Confronto con il testo ebraico alla luce dell'attività midrascica e del metodo tergumico”, Roma, 1995, tesi dottorale discussa al P.I.B. nel 1992. Ha pubblicato inoltre “All'origine dell'universo e dell'uomo (Genesi l-11). Interrogativi esistenziali dell'antico Israele” (Cinisello Balsamo 2002). Ha curato traduzioni di opere esegetiche dal tedesco (Ed. Queriniana, Paoline, Jaca Book) e dall'ebraico moderno (Ed. Paideia). A proposito della sua esperienza ecumenica, lo studioso afferma: «Ancor prima del Concilio Vaticano II sono state le esperienze ecumeniche degli inizi con le quali si è aperto nel mio spirito un cantiere che da allora è rimasto sempre aperto ed attivo soprattutto sul fronte ebraico-gerosolimitano e su quello tedesco-luterano, i due poli che hanno costituito il contesto permanente dei miei studi di Antico Testamento e che a poco a poco si sono caricati di una dimensione simbolica per il ricordo dell'Olocausto, del quale mi facevo idealmente carico studiando con uguale passione sia l'ebraico e sia il tedesco, che son diventate alternativamente la mia seconda lingua dopo l'italiano». Il volume "Bibbia e dintorni” rappresenta una sintesi bio-bibliografica dell'insigne biblista e raccoglie alcuni dei suoi scritti più significativi: 34 articoli, pubblicati dal 1958 al 2006; 20 “Saggi esegetici” e 14 “Scritti d'occasione”. La I sezione accoglie articoli scientifici di carattere esegetico-biblico su testi del Vecchio Testamento, soprattutto del libro del Siracide. |
"Bibbia e dintorni, Saggi esegetici e scritti d'occasione",
raccoglie alcuni degli scritti più significativi di mons. Minissale. Una miscellanea che contiene trentaquattro articoli, pubblicati dal 1958 al 2006, venti Saggi esegetici e quattordici Scritti d’occasione.
Ne traspare una metodologia che ha le sue radici nell’accurata analisi linguistica del testo biblico, ma che sa anche cogliere le idee teologiche e le suggestioni etiche e religiose che la Bibbia rivolge all’uomo d’oggi.
Il libro "Bibbia e dintorni" è stato presentato a Bronte nel Maggio 2008 nella sala conferenza della biblioteca dell’Istituto d’Istruzione Superiore “B. Radice”. |
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L'ultimo libro di mons. Antonino Minissale, “Bibbia e dintorni” (Documenti e testi di Synaxis 18) ed una miscellanea di «Saggi esegetici e scritti d'occasione» riediti da Dionisio Candido, docente di Antico Testamento nello Studio Teologico “S. Paolo”, sono stati presentati a dicembre 2007, nella occasione del suo 50° di ordinazione sacerdotale, con due eventi che hanno avuto luogo rispettivamente nel salone “Sant'Agata” e nella chiesa “Regina Apostolorum” del Seminario Arcivescovile dei Chierici.
Alle manifestazioni, moderate da mons. prof. Gaetano Zito, vicario episcopale per la Cultura, sono intervenuti Roberto Osculati, ordinario di Storia del cristianesimo all'Università di Catania, ed il giornalista Piero Isgrò. |
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La II è riservata a varie tematiche: è possibile ripercorrere le strade della sua vita attraverso l'Italia, la Germania, gli USA, il Regno Unito, la Francia e Israele per conoscere i luoghi, gli eventi e la personalità che ne hanno segnato la formazione intellettuale e umana. Scrive il sac. Dionisio Candido, docente di Antico Testamento presso il S. Paolo e l'I.S.S.R. “S. Metodio” di Siracusa, nella prefazione al volume di cui è curatore: «Lo spettro dei contributi scelti e delle fonti presso cui sono stati reperiti è ampio. Ma è proprio una tale disomogeneità, volutamente mantenuta, ad esprimere bene la poliedricità e la versatilità di Minissale,
biblista puntuale ma capace di variare il proprio registro di scrittura
in base alle necessità concrete. Anche per questa ragione, i singoli
contributi sono stati mantenuti nella forma editoriale originale, come
per recuperare concretamente le tappe significative dell'iter umano e
intellettuale dell'autore». [A. B., su «Prospettive» settimanale regionale di attualità , n. 44, Catania 9 dicembre 2007)
Mons. Antonino Minissale è
morto all'età di 76 anni nel Seminario arcivescovile di Catania dove ha
trascorso gli ultimi anni della sua vita. Così lo ricorda sul settimanale
"Prospettive" un suo confratello,
mons. Mauro Licciardello
In ricordo di Mons. Antonino Minissale
Mite, umile e riservato
“Un fulmine a ciel sereno”, si dice quando una notizia ti arriva
all’improvviso, tra capo e collo, quando meno te l’aspetti! Ed è stato
così per tutto il Presbiterio di Catania il triste annunzio della
improvvisa morte del carissimo Confratello Mons. Antonino Minissale.
Per la verità ci aveva già fatto trepidare, qualche annetto fa, P.
Minissale, quando d’urgenza era stato trasportato in Ospedale per un
improvviso disturbo cardiaco, poi felicemente superato. Perciò aveva
ripreso a pieno ritmo la sua quotidiana attività di insegnamento e di
studio.
Stavolta, però, si è guardato bene dal disturbare i Confratelli ed ha
voluto seguire quel suo istinto naturale, quel suo carattere timido,
umile, riservato che è stato sempre l’emblema della sua vita privata.
E se ne andato così, senza manco mettere i piedi per terra, soletto,
soletto, nell’afoso pomeriggio del 22 luglio 2011.
Perché, nella prima metà di quella giornata era stato in giro, come
sempre, passeggiando lungo i larghi corridoi del Seminario e, a
pranzo, assieme ai Superiori ed ai Confratelli, aveva mangiato,
scherzato e discusso del più e del meno. Fece quindi meraviglia,
invece, la sera, quando all’orario non si era presentato a refettorio
per la cena.
Sembrò subito un campanello d’allarme. Difatti, accorsi
subito, i Superiori, nella sua stanza, trovarono Don Minissale a
letto, nella posizione di chi si è coricato tranquillamente, dopo
pranzo, per la solita pennichella. Purtroppo, un sonno che si era
fatto lungo abbastanza da farlo seguire da quell’altro sonno che,
purtroppo, non ha più risveglio. Era infatti già diventato un corpo
freddo e rigido.
Mons. Antonino Minissale era nato a Bronte, in quel grosso centro
della zona circumetnea il 7 maggio 1935 e, dopo le elementari, come
tanti altri suoi compagni dello stesso Comune, era passato al vaglio
della formazione adolescenziale del grande educatore Can. Salanitri
nel Piccolo Seminario del suo paese. Da lì era passato al
Seminario Maggiore di Catania per continuare il suo iter di
preparazione verso la vetta ideale del Sacerdozio.
Sempre, ma soprattutto negli anni di teologia, aveva mostrato un
appassionato interesse per gli studi biblici e, per questo, prima di
diventar prete e non avendo ancora l’età canonica per ricevere la
sacra ordinazione, fu inviato a Roma per approfondirsi ancor più in
quelle sacre discipline. Fu quindi, per qualche anno, alunno esemplare
dell’Almo Pontificio Collegio Capranica, dove, finalmente, raggiunta
l’età canonica, nella Cappella dell’Istituto, il 15 dicembre 1957
venne ordinato presbitero per le mani di S.E. Mons. L. Traglia, Vice
Regente e poi Cardinal Vicario.
Continuò i suoi studi, specializzandosi in esegesi biblica dell’Antico
Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio
Istituto Biblico; poi, uscendo fuori da Roma frequentò, prima a
Gerusalemme l’Università Ebraica e, poi, in Germania la Facoltà
Luterana di Teologia di Gottinga e di Heidelberg e di Teologia
cattolica di Munster. Tornò in Diocesi con, in tasca, un bagaglio di
Diplomi, la Licenza in S. Teologia, la Licenza in Sacra Scrittura e il
Dottorato in Scienze Bibliche.
Con gli anni frequentò Corsi di aggiornamento a Oxford e, a
Washington, un Seminario nazionale metodista. In Diocesi, per quel suo
carattere mite, umile e riservato e, soprattutto, per quell’immenso
tesoro di cultura teologica e biblica che possedeva dentro, si capì
subito che il campo di apostolato di Don Minissale non poteva
svolgersi in un piccolo ambiente parrocchiale, ma il suo campo era ben
più vasto; era chiaro che il Signore l’aveva scelto per essere luce
sul candeliere e che la sua missione si sarebbe svolta tra l’altare e
la cattedra, la preghiera e l’insegnamento, tra l’offerta del
sacrificio e la diffusione della autentica interpretazione della
Parola di Dio alle anime sia degli ecclesiastici sia dei laici che
avrebbero avuto la fortuna di ascoltarlo.
Ogni altro apostolato,
probabilmente, gli avrebbe tarpato le ali. Ed è stata proprio questa
la gioia e la beatitudine interiore di Padre Antonino Minissale.
Il suo “pulpito” principale fu, dunque, la cattedra e la prima fra
tutte, la più importante, fu quella dell’Istituto teologico S. Paolo,
da giovanissimo insegnante prima, da Professore ordinario poi, Docente
di lingua ebraica e Antico Testamento; con lo stesso entusiasmo,
spezzò il pane della sua cultura biblica all’Istituto Superiore di
Scienze Religiose “S.Luca”. A lui, riconoscenti, devono la minuziosa
preparazione culturale della Sacra Scrittura quei laici, uomini e
donne che divennero i primi insegnanti di Religione Cattolica nelle
Scuole pubbliche dello Stato, e che, ricordandolo con grande
venerazione furono, in gran numero, presenti al suo funerale.
È da dire, tuttavia, che Don Minissale non si fossilizzò dentro le
quattro mura della sua stanzetta, ospite del Seminario Arcivescovile o
seduto sulla cattedra come professore, ma assolse con molto impegno e
serietà, con molto equilibrio, con spirito ameno e spesso anche con
grande sacrificio gli altri impegni che gli Arcivescovi di Catania gli
andarono, man mano affidando. Così dagli anni 1970 in poi fece parte
della Commissione Diocesana Ecumenismo e Dialogo, fu Vice Delegato per
la Pastorale della Cultura, Assistente Diocesano del Movimento
Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), Assistente della Associazione
Italiana Maestri Cattolici (AIMC) e, a carattere internazionale, fu
Membro del Gruppo di lavoro per la traduzione della Terza Edizione
della Bibbia C.E.I. (Commissione Libri Sapienziali).
Dal 1973 ai nostri giorni, quando dimorava a Catania, fece da sapiente
Cappellano ai Fratelli delle Scuole cristiane presso l’Istituto
Leonardo da Vinci, ove, non solo celebrava la S. Messa ogni mattina,
ma confessava e dirigeva spiritualmente i giovani studenti, teneva le
sue dotte conferenze agli insegnanti, ai genitori, agli ex alunni e a
quanti, per un motivo o l’altro, frequentavano quella Scuola.
Fortunatamente Mons. Minissale non ha ritenuto solo per se e per i
suoi alunni la sua vasta cultura ma l’ha eternata donando agli
studiosi di scienze bibliche la pubblicazione di opere importanti,
soprattutto sul Siracide, in cui era “specializzato”e sulla Genesi; ha
poi tradotto e pubblicato opere esegetiche dal tedesco e dall’ebraico,
lingue che lui parlava senza alcuna difficoltà. Proprio alcuni giorni
fa aveva dato alle stampe la sua ultima opera: “Bibbia e dintorni”.
L’Arcivescovo Bommarito per questi suoi particolari meriti lo aveva
proposto al Santo Padre Giovanni Paolo Il per una particolare
onorificenza. Era stato quindi annoverato fra i Prelati d’onore di Sua
Santità.
Il carattere amabile, affettuoso, attraente, il sorriso perennemente
presente sulle labbra di Mons. Minissale, la sua apertura al dialogo
con tutti, dotti o meno, fu descritto magistralmente nell’omelia della
Messa da S. E. il Nunzio Apostolico Mons. Alfio Rapisarda, suo
compagno di corso che, per l’occasione del funerale, era stato
delegato a presiedere la concelebrazione eucaristica dall’Arcivescovo
Mons. Salvatore Gristina, quel giorno assente perché forzatamente
impedito in ospedale in seguito ad un intervento chirurgico. Gli
stessi sentimenti di paterno affetto furono espressi per lettera dallo
stesso Arcivescovo.
E ricordando S. Agostino: “Non piangiamo, Signore - disse con
le lagrime agli occhi Mons. Rapisarda - non piangiamo perché ce
l’hai tolto, ti ringraziamo per avercelo dato”.
E noi, ritornando in Seminario non incontreremo più il sorriso
schietto e fraterno del “Professore Minissale”, ricorderemo, però, la
sua saggezza e ci sarà più facile camminare alla luce della sua
sapienza. Difatti, così è stato scritto: “I saggi
splenderanno come il firmamento; i maestri di sapienza saranno come
stelle nel cielo” (Antifona alle lodi per i Dottori della Chiesa).
(Mons. Mauro Licciardello, Prospettive, Anno XVII - N. 30 del 31 Luglio
2011) |