Il "Processo di Bronte"

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Cenni storici sulla Città di Bronte

Il maxi processo per i Fatti di Bronte, una nostra Memoria storica racchiusa in 15 volumi

Digitalizzati gli atti del "Processo di Bronte"

Le migliaia di pagine dei processi per i Fatti di Bronte (1860-1867) trasformate dall’Associazione Bronte Insieme in formato elettronico e messe a disposizione di tutti presso l'Archivio di Stato

Nell’Archivio di Stato di Catania, sotto il titolo “Processo di Bronte”, sono conservati quindici volumi di atti giudiziari e scritture dei processi istruiti per i cosiddetti Fatti di Bronte, la violenta, tragica rivoluzione popolare che avvenne nei primi giorni di agosto del 1860 a Bronte.

Causa scatenante della rivolta fu la delusione dei contadini per il permanere, dopo tre secoli di lotte giudiziarie, della questione demaniale che la venuta nel maggio 1860 di Garibaldi nell’Isola aveva fatto sperare si risolvesse a loro favore.

Nasceva da una secolare estrema miseria della popolazione di un comune fra più estesi della Provincia, ricco di boschi e di terreno fertile diventati però, nei secoli, prima proprietà dell’Ospedale Grande e Nuovo di Palermo, dopo di poche privilegiate famiglie e degli inglesi discendenti di Horatio Nelson.

In due giorni di vera follia furono devastati e incendiati il teatro, l’archivio del Comune (posto allora nei locali del Collegio di Maria di via L. Capuana all’epoca adibiti a sede della Cancelleria comunale), la Chiesa del Rosario, il “Casino di Conversazione de’ civili” e altre decine di abitazioni di “civili” e “ducali” (alla fine furono 46 gli edifici incendiati in una notte, ma nessuna proprietà della Ducea Nelson fu toccata).

In una fitta sequenza di scene feroci, il bilancio fra il 3 ed il 4 agosto si chiuse con 16 civili e “cappelli”” crudelmente trucidati, più un omicidio mancato (D. Nunzio Sanfilippo) e un rivoltoso, Nunzio Fioretto Giosaffat, colpito per sbaglio da una pallottola vagante («ragazzo - scrisse il giudice I. Vasta nella sua requisitoria - che ebbe a morire perchè si trovò alla fucilazione di Leotta e Compagni per fucilare e si trovò anche lui fucilato»).

Ripetutamente sollecitato dalle autorità consolari inglesi in Sicilia, Garibaldi, accam­pato nella fiumara di S. Filippo a sud di Messina in attesa di attraversare lo stretto, diede subito ordine al suo fidato luogotenente Nino Bixio, di stanza nei pressi di Giardini Naxos, di recarsi immedia­tamente a Bronte e reprimere la rivolta.

Era quasi un obbligo assecondare la nazione britannica: gli inglesi avevano aiutato Garibaldi, sponsorizzando economicamente ed operativamente lo sbarco e la conquista della Sicilia, e non avrebbero sopportato il minimo pericolo o l’occupa­zione popolare dell’esteso feudo dei discendenti di Horatio Nelson (come era avvenuto nel 1848).

Più per tutelare gli interessi della duchessa inglese che per ragioni di ordine pubblico, Bixio partì quindi velocemente e dopo due giorni di marcia giunse a Bronte il 6 Agosto, lunedì. Entrò in un paese quasi deserto, quando la sommossa aveva ormai esaurito la sua carica violenta ed i veri autori dei misfatti si erano già eclissati nelle vicine campagne e nei vasti boschi.

Accolto dal colonnello Poulet e dal Rettore del Real Collegio Capizzi, Mons. Luigi Palermo, che gli mise a disposizione il proprio apparta­mento, prese alloggio nel Collegio per restarvi solo tre giorni.

Impaziente di non poter seguire Garibaldi, bollò l’intera cittadina dell’accusa di “lesa umanità”, dichiarò lo stato d’assedio, ordinò l’imme­diata consegna delle armi di qualsiasi tipo e specie, sciolse il municipio e le compagnie della guardia nazionale e impose all’intero paese una tassa di guerra. Per giudicare gli autori e gli esecutori dei fatti, stranamente a lui già noti in quanto segnalatigli anche per vendette e tornaconti personali, istituì immediata­mente una Commissione mista eccezionale di guerra.

Bixio aveva fretta Bixio, pertanto il processo fu istruito in modo sbrigativo, veloce, sommario ed anche superficiale e portò alla condanna a morte di cinque persone (tra cui un povero idiota del paese). Il mattino del 10 agosto 1860 furono fucilati Don Nicolò Lombardo, Nunzio Samperi Spiridone, Nunzio Ciraldo Frajunco, Nunzio Longhitano Longi e Nunzio Spitaleri Nunno.

Centinaia di altre persone furono incarcerate e successivamente condotte a Catania per essere ivi giudicate presso la Corte di Assise di Catania e la Cassazione di Palermo.

Il processo principale si concluse, dopo tre anni, il 12 agosto 1863 con la Corte di Assise del Circolo di Catania che giudicò 145 imputati ed emise sentenza definitiva con 35 condanne: 23 ergastoli (lavori forzati a vita), 2 condanne ai lavori forzati a tempo per anni dieci e 3 per anni venti, 5 alla pena della reclusione per anni dieci e 2 imputati rimessi in libertà in quanto “compensata col carcere subito la pena dovuta”.

Gli altri, dichiarati “non colpevoli nè come agenti principali nè come complici”, furono assolti da tutte le accuse e scarcerati, dopo due anni di ingiusta detenzione. Altri imputati, fra i quali anche coloro che insieme a D. Nicolò Lombardo erano stati segnalati a Garibaldi dal con­so­le inglese, come principali responsabili (D. Carmelo e D. Silvestro Minissale, il fratello dell’avv. Lombardo, D. Placido, e il Dr. Luigi Saitta), erano stati scarcerati e completa­mente scagionati molto prima.

Le migliaia di carte giudiziarie ed i documenti relativi a questi tragici avvenimenti e ai conseguenti processi (pari a 7.609 foto del Fondo da noi digitalizzato), si conservano nell’Archivio di Stato di Catania raccolti in 15 volumi, numerati originariamente da I a XIII, XVI ed un altro senza l'usuale copertina, probabil­mente il XV. Manca del tutto il volume XIV. Benedetto Radice (ante 1931) ne aveva visti 19 presso l’AS (allora Archivio provinciale).

Gli atti probabilmente furono rilegati dalla Magistratura cui perven­nero per competenza (Corte d’Assise) e da questa versati all’Archivio di Stato in un tempo che non è stato possibile stabilire.

Infatti, la coperta di cartone e l’intitolazione sono uguali ad altri atti della Corte d’Assise di Catania relativi al processo che si intentò nel 1865 a carico degli imputati di cospirazione contro il Governo sabaudo, sostenitori (così si disse) del Borbone.

La nostra Associa­zio­ne, col fine di favo­rire lo studio di questo patrimonio storico-culturale, ha ottenuto il parere positivo dell’Ar­chivio di Stato di Catania e, in data 19 Gennaio 2023, dal Mini­stero della Cultura – Comitato tecnico-scientifico per gli archivi l’auto­rizzazione alla digitalizzazione integrale del Fondo “Processo di Bronte (1860-1867)”. E ciò – scrive il Ministero - visto l’incremento di fruibilità e la maggiore valorizzazione che deriverebbe da un’operazione di digitalizzazione del fondo in oggetto”.

Ed è lo scopo che si siamo preposti: garantire l’accesso al Fondo, che fa essenzialmente parte del patrimonio storico-culturale di Bronte a un pubblico più ampio, ma anche assicurare la conser­va­zione di questa vera memoria storica preservando le carte dall’usura del tempo e dal frequente utilizzo.

Nel dematerializzare le carte del Processo, trasformandole grazie al­l’utilizzo di supporti digitali in un formato elettronico, abbiamo mirato a facilitare la consultazione e lo studio, mettendo a disposi­zione di tutti uno strumento che si adegua all’evoluzione della tecnologia.

Si pensi al valore per accademici, studiosi, ricercatori, storici, di poter utilizzare gli archivi a fini di ricerca, anche se impossibilitati a causa della distanza fisica o per limiti di tempo a recarsi fisicamente a Cata­nia nell’Archivio di Stato. Documenti che ora, invece, si possono condividere in tempo reale per un confronto con altri studiosi, e che si possono anche riporre in una sorta di scaffale virtuale per approfondirli in seguito con una propria personale opinione.

L'Archivio digitale è stato consegnato il 22 Febbraio del 2024 ai funzionari dell'Archivio di Stato di Catania che l'Associazione ringrazia per l'attenzione e la collaborazione fornita, come particolarmente ringrazia il giornalista Luigi Putrino e l'amico fotografo Francesco Ruggiero per il supporto e l'aiuto dati nella realizzazione dell'opera.

Ora le carte dematerializzate del Processo di Bronte sono a dispo­si­zione di tutti, studiosi e non.

Nino Liuzzo
Febbraio 2024

  

 

Il primo volume di 596 pagine, il più importante dal punto di vista storico, raccoglie atti e documenti del processo istruito dalla Com­missione mista eccezionale di guerra che operò a Bronte e che dopo la sentenza di condanna smise di funzionare; gli altri conten­gono gli atti relativi alla successiva istruzione preliminare, nonchè al successivo Processo di Catania in Corte d’Assise e di Palermo in Corte di Cassazione contro gli indagati, alcuni dei quali perma­sero in carcere, mentre altri furono scarcerati ma poi furono incri­minati per altri delitti. In questo caso pesò la prima imputazione (vedi voll. X e XI).

Dopo una accurata indagine del giudice istruttore Ignazio Vasta, principal­mente svoltasi a Bronte nella Casa Fiorini dalla fine del 1860 alla prima metà del 1861, il dibattimento, come si sa, fu celebrato tra il 1862 e il 1863 davanti alla Corte d’Assise di Cata­nia: 307 furono gli imputati; furono ascoltati tutte le parti offese e danneggiate ed interrogati centinaia di testimoni.

Due dei quindici volumi riguardano processi contro Gaetano e Calogero Ciraldo Gasparazzo (X e XI), un altro (il XV) un processo per l’assassinio avvenuto a Bronte di un milite a cavallo e l’ultimo (il XVI) contiene gli atti contro diversi imputati giudicati dalla Corte di Assise in contumacia, condannati alla pena dei lavori forzati, successivamente arrestati e sottoposti dal 14 agosto 1864 “ne’ modi di Legge al diffinitivo giudizio”.

23 Febbraio 2024: Laura Casti­glione, vice presi­dente dell’As­so­cia­zione Bronte Insieme, Ivana Vacirca direttrice Archivio di Stato di Catania e Laura Cicola, esperta archi­vi­sta, duran­te la conse­gna del Pro­cesso di Bronte digitaliz­zato.

Proposte di lettura

 -- I fatti del 1860

 -- Gli atti del Processo dell'Agosto 1860, istruito dalla Commissione Mista Eccezionale di Guerra istituita da Nino Bixio;

 -- L’arringa dell'avvocato Michele Tene­relli-Contessa nel processo in Corte d'Assise;

 -- I “Fatti di Bronte” del 1860 - Indagine storico-sociale di Maria Serena Màvica, relazione sulle carte del Processo;

 -- Il "Processo a Bixio", il convegno, il dibatti­mento processuale e la sentenza della Corte istituita nel 1985;

 -- Il Diario di Nino Bixio, i giorni trascorsi a Bronte;

 -- Dibattiti e ricostruzioni sui Fatti 

Archivio di Stato di Catania - Fondo Processo di Bronte

I 15 Volumi

Di seguito indichiamo anche se in modo sommario il contenuto dei quindici volumi del Fondo Il Processo di Bronte e il lavoro da noi svolto nel riprodurre ed archiviare ogni loro foglio in formato digitale.

Totale foto fatte: 7.609 in formato .jpeg (per un totale di 58,1 GB), raccolte in cartelle corrispondenti ad ogni singolo volume del Fondo e, per una più agevole consultazione, ulteriormente raggruppate e suddivise per ogni singolo volume in formato Pdf (44 file per un totale di 57,4 GB).


Volume I - “Processo di Bronte”. Atti inviati al Presidente (Francesco De Felice) della Commissione mista eccezionale di Guerra (da agosto ad ottobre 1860). Il volume è composto da 596 foto suddivise progressivamente in 4 file Pdf (dal Volume 01/a al Volume 01/d). Un indice degli atti contenuti è riportato dalla foto n. 5 alla foto n. 7.
I fogli (tutti relativi al Processo istruito dalla Commissione mista eccezionale di guerra, sciolta dal Prodittatore Garibaldi il 22 Agosto) sono 165 come da certificato di foliazione del cancelliere Boscarini (foto 345) ai quali sono aggiunti ulteriori fogli di altri Giudici per un totale di 215 (dal numero 166, foto 347, al numero 215, foto 457, come da certificazione ivi scritta del cancelliere Salvatore Bordonali Miano, controfirmata dal Giudice Istruttore Ignazio Vasta. I restanti fogli (dalla foto 458 al 596) sono in bianco o poco significativi.
La sentenza del 9 Agosto emessa dalla Commissione Mista Eccezionale di Guerra è  ripor­tata nei fogli 72 (foto 160) e 83 (foto 182); nei fogli 96 e 110, datati Agosto, l’interroga­torio di 40 detenuti; mandati di deposito per decine di altri imputati nei fogli 128 e 162.  


Volume II - "Continuazione degli atti criminali relativi alla guerra civile, devastazioni, saccheggi, incendi ed omicidi avvenuti in Bronte dal l° al 5 agosto 1860”. Atti inviati al Giudice Istruttore del Circondario di Catania relativi ai detenuti per i Fatti di Bronte (ottobre - dicembre 1860). Il volume (325 foto suddivise in 3 file Pdf) contiene in prevalenza le denunce delle parti offese e le dichiarazioni dei testimoni.
L’elenco degli atti contenuti nel volume (0ggetto e relativo numero di foglio) è nelle foto da 6 a 10: sono 218 fogli scritti, dal numero 1 (foto 12) al numero 105 (foto 218) come da certificazione di foto 218 firmata dal cancelliere e dal Giudice. I restanti fogli (foto 219 - 325) sono in bianco o poco significativi. Un elenco di 266 imputati al 13 Dicembre 1860, delle 16 persone uccise, dei danneggiati e parti offese (n. 51), redatto dal giudice istruttore va dal foglio 31 (foto 74) al foglio 37 (foto 37).


Volume III - “Atti compilati dai Commissari straordinari Zappalà e Caudullo e dal Giudice provvisorio di Bronte” inviati al Giudice Istruttore relativi ai detenuti per i Fatti di Bronte” (dal 23 agosto a ottobre 1860). Il volume (291 foto suddivise in 2 file Pdf ) contiene in prevalenza interrogatori di testimoni e delle parti offese, perquisizioni e mandati di arresto (fogli 44, 49, 82 e 102).
L’indice degli atti contenuti è da foto 8 a foto 11; gli atti vanno dal foglio scritto n. 1 (foto 17) al foglio n. 102 (foto 218) come da certificazione del cancelliere (foto 220). I restanti fogli (dalla foto 221 al 291) sono in bianco o poco significativi.


Volume IV - “Processo di Bronte. Atti inviati al Giudice Istruttore del Circondario relativi ai detenuti per i Fatti di Bronte” (1860 dicembre - 1861 gennaio). Il volume (741 foto suddivise in 5 file Pdf) contiene in prevalenza interrogatori, querele e deposizioni di parti offese da Ottobre 1860 a Febbraio 1861.
L’indice degli atti è da foto 5 a foto 20; gli atti vanno dal foglio n. 1 (foto 21) al foglio n. 281 (foto 575) più altri fogli otto come da Certificato foliatorio del cancelliere. Le restanti pagine (fino alla foto 741) sono in bianco o poco significative. Nei fogli 190-201 (foto 394-417) trovasi un elenco al 23 gennaio 1861 di 307 colpevoli, delle prove a carico e dei testimoni redatto da nove danneggiati al giudice istruttore Ignazio Vasta.

 
Volume V - “Processo di Bronte. Atti inviati al Giudice Istruttore del Circondario di Catania relativi ai detenuti per i Fatti di Bronte” (Gennaio - maggio 1861). Il Volume (1.016 foto suddivise in 6 file Pdf) contiene interrogatori, prove e dichiarazioni a discarico e deposizioni varie raccolte dal Giudice Istruttore Ignazio Vasta dal 31 Gennaio al 27 marzo 1861.
L’indice dei documenti contenuti con indicazione dell’oggetto e del relativo numero di foglio è dalla foto 1 alla 28; mancano le indica­zioni di indice da foglio n. “342” (foto 711) a foglio “403” (foto 833). I fogli scritti (ognuno di due pagine) sono contrassegnati dal numero 1 (foto 29) al numero 414 (foto 859) come da Certificato foliatorio controfirmato dal cancelliere e dal Giudice (foto 859). I restanti fogli (dal n. 860 al n. 1.016) sono in bianco o poco significativi. Un elenco all’11 Marzo 1861 di 150 imputati fatto dal Giudice Istruttore è nei fogli 401-403 (foto 829-835).


Volume VI - “Processo di Bronte Continuazione degli atti criminali relativi alla guerra civile, devastazioni, saccheggi, incendi, strage ed omicidi avvenuti in Bronte dal 1° al 5 agosto 1860”. Atti inviati al Giudice Istruttore del Circondario (Distretto) di Catania, aprile 1861. Il volume (454 foto suddivise in 3 file) contiene ordini di arresto e di scarcerazione, suppliche e interrogatori di detenuti e certificazioni varie (da foglio 75 a foglio 157) dei mesi di Marzo e Aprile 1861.
 L’indice dei 163 documenti del volume è dalla foto 007 alla foto 013. I fogli scritti (ognuno di due pagine) sono contrassegnati dal numero 1 (foto 19) al numero 163 (foto 339) come da certificazione ivi riportata. I restanti fogli (dalla foto n. 340 alla n. 454) sono in bianco o poco significativi. Dal foglio 22 (foto 61) al foglio 34 (foto 86) la supplica di D. Carmelo Minissale e del Dr. Luigi Saitta ed il provvedimento di scarcerazione del 6 Novembre 1860. Nel foglio 6 dell’Aprile 1861 il mandato di arresto per 35 individui; nel fg. 65 la scarcerazione di 28 persone; di altri 7 nel foglio 70.


Volume VII - “Processo di Bronte Atti inviati al Giudice Istruttore relativi ai Fatti di Bronte” (marzo - agosto 1861 e allegato del 1875). Il volume (226 foto suddivise in 2 file Pdf) si compone di 101 fogli come attestato dal Giudice Istruttore (foto 211).
Oltre ad un allegato del 1875 (foto 005-006) e una sentenza della Gran Corte di non luogo a procedere nei confronti di D. Giuseppe Meli (foglio n.101, foto 209), contiene la preziosa relazione del 29 Aprile 1861 fatta dal giudice istruttore Ignazio Vasta del Circon­dario di Catania. Il Giudice inizia descrivendo impietosamente il paese di Bronte («sudicissimi vicoli dentro vicoli più sudici e più lordi, un mucchio di case e di tuguri, dentro i quali per lo più fan vita comune uomini e bestie…») e ricostruendo giorno dopo giorno gli avvenimenti dell’agosto 1860 e l’attività da lui svolta, così dettagliando: Prolegomeni (esposizione preliminare, foto 005); un Compendio delle indagini e delle attività svolte da dicembre 1860 ad aprile 1861 (da foglio 2 a foglio 21, foto 048, e dal foglio 21, foto 49, al foglio 94, foto 165); elenco di 367 indagati divisi in sette categorie in relazione alla natura della imputazione di ognuno (i 209 della prima cat. al foglio 21, foto 49; i 7 della settima, tutti i piede libero, dal foglio 81, foto 177).


Volume VIII - “Processo di Bronte. Atti inviati al Giudice della Gran Corte funzionante da Procuratore Generale del Re” (aprile 1861 - marzo1863). Il volume (568 foto suddivise in 3 file pdf) contiene fogli scritti (ognuno di due pagine) contrassegnati dal n. 1 (foto 19) al n. 212 (foto 448), come da certificazione ivi riportata. I restanti fogli (dalla foto n. 449 alla n. 568) sono specifiche di spese, in bianco o poco significativi.
Dal foglio n. 1 (foto 21) del volume trovasi la requisitoria del 10 giugno 1861 del Giudice della Gran Corte con l’elenco di 360 imputati, delle 16 persone uccise (foto 35), degli edifici incendiati e devastati e delle richieste di condanna. Altri fogli sono in prevalenza certificati di battesimo rilasciati dall’Arciprete e, all'epoca, unico parroco di Bronte Salvatore Politi (dal 21, foto 61, al foglio 45, foto 110), interrogatori fatti su moduli prestampati (fogli 77 – 127), nomina dei difensori (fogli 133, foto 292 - 157, foto 340) e due sentenze della Corte di Appello di Catania (del 15 Gennaio 1863, foglio 187, foto 396; del 22 Aprile 1863, foglio 175, foto 412).


Volume IX - “Processo di Bronte. Continuazione degli atti criminali relativi alla guerra civile, devastazioni, saccheggi, incendi ed omicidi avvenuti in Bronte dal 1° al 5 agosto 1860” (giugno – agosto 1861). 155 foto suddivise in 1 file Pdf. Le pagine 7 e 8 del volume riportano l’indice dei documenti contenuti con indicazione dell’oggetto e del relativo numero di foglio. I fogli (ognuno di due pagine) sono contrassegnati dal numero 1 (foto 9) al numero 50 più 4 specifiche di spese, come da certificazione (foto 120) del cancelliere. I restanti fogli (fino alla foto 154) sono in bianco.


Volume X - “Processo di Bronte. Atti contro Gaetano Ciraldo Gasparazzo di Giuseppe (latitante), di anni 23 carbo­naro, già coinvolto nei Fatti di Bronte dell’agosto 1860, imputato di ferita pericolosa di vita li 2 gennaro 1862 in persona di Rubino Vito da Bronte” (1862 marzo). Il volume (130 foto raccolte in 1 file Pdf) contiene testimonianze e perizie raccolte dal giudice mandamentale di Bronte, trasmesse il 31 marzo a Catania per essere riuniti al processo ivi in corso con unico giudizio.
L’indice dei documenti, con oggetto e relativo numero di foglio, è nelle foto 11 e 12. I fogli (ognuno di due pagine) sono contrassegnati dal n. 1 (foto 3) al n. 30 come da certificazione (foto 73) del cancelliere. I restanti fogli (fino alla foto 154) sono specifiche di spese, in bianco o con dati poco significativi.


Volume XI - “Processo di Bronte. Atti contro Calogero Ciraldo Gasparazzo fu Nicolò, latitante già coin­volto nei Fatti di Bronte del 1860, imputato di ribellione, percosse, e violenze contro un agente della forza pubblica che il 29 dicembre 1861 lo stava arrestando” (dicembre 1861 – marzo 1862).
Il volume (97 foto suddivise in 1 file) contiene atti del giudice mandamentale di Bronte rimessi il 31 marzo 1862 al Procuratore generale del Re di Catania per essere riuniti al processo ivi in corso (v. foglio 18, foto 52). L’indice degli atti con indicazione dell’oggetto e del relativo numero di foglio trovasi nella foto 11. I fogli (ognuno di due pagine) sono contrassegnati dal numero 1 (foto 9) al numero 18 come da certificazione (foto 53) del cancelliere. I restanti fogli (fino alla foto 97) riportano specifiche di spese o sono in bianco.


Volume XII - “Atti della Corte d’Assise per la Causa di Bronte - Parte Prima a carico di diversi” (da maggio a luglio 1863 e Allegati del 1864-66). Il volume (1.031 foto suddivise in 4 file Pdf) contiene in prevalenza verbali di interrogatorio (fogli dal n. 12, foto 47, al n. 59, foto 144), posizioni a discolpa (fogli dal n. 151, foto 328 al n. 201, foto 430), accettazioni della difesa, mandati di citazione, dichiarazione di testimoni, ordinanze e certificazioni varie.
L’indice degli atti contenuti nel Volume con indicazione dell’oggetto e del relativo numero di foglio trovasi nelle foto da 7 a 22. I fogli scritti (ognuno di due pagine) sono 457, contrassegnati dal numero 1 (foto 25) al numero 457 (foto 986) come da certificazione del cancelliere. I restanti fogli contengono tre allegati al Vol. XII Parte Ia (foto 998, 998 e 1006) o sono in bianco. Un elenco di 40 querelanti, di 213 testimoni e di 39 atti da leggere è riportato dal foglio n. 81 e segg. (foto 188), un elenco dei giurati dal foglio n. 102 (foto 229).


Volume XIII - “Atti della Corte d’Assise per la Causa di Bronte” (da giugno 1863 a marzo 1864). Il volume (1.286 foto suddivise in 6 file) contiene il verbale del 12 Giugno 1863 del dibattimento in Corte d’Assise di Catania per la causa contro 51 giudicabili (dal foglio n. 1 al foglio n. 534, foto da n. 11 a n. 1072); la successiva sentenza del 12 Agosto (foglio n. 535, foto 1073) e i successivi ricorsi dei condannati alla Corte di Cassazione di Palermo (nel foglio 556, foto 1115, quello dell’Avv. Michele Tenerelli Contessa; la sua arringa di difesa è nel foglio 292, foto 587).
L’indice dei 579 documenti contenuti, con oggetto e relativo numero di foglio, è riportato nelle foto 007 e 008. I fogli scritti (ognuno di due pagine) sono contrasse­gnati dal numero 1 (foto 11) al numero 579 (foto 1149) come da certificazione ivi riportata del segretario della C. A. I restanti fogli (dalla foto n. 1150 alla fine, foto 1286) sono altri documenti fuori conteggio quali spese giudiziarie e parcelle, quattro allegati al Vol. XIII (Reale amnistia del 19 Gennaio 1878), fogli in bianco o poco significativi.


Volume XIV - (il volume non è presente nel Fondo dell’Archivio di Stato).


Volume XV - “Atti relativi ad imputati già coinvolti nei Fatti di Bronte” (agosto 1864 – maggio 1867). Il volume (289 foto raccolte in 1 file pdf) contiene interrogatori fatti dal giudice mandamentale di Bronte dei testimoni del processo contro Giuseppe Palermo, Antonio Samperi e compagni imputati dell’assassinio del milite a cavallo Filippo Sanfilippo. I fogli scritti (ognuno di due pagine) sono 124, contrassegnati dal numero 1 (foto 3) al numero 124 (foto 247) come certificato nella foto 249. I restanti fogli (dalla foto n. 250 alla fine, foto 289) sono in bianco.


Volume XVI - “Atti correnti dipendenti dal processo di Bronte contro diversi imputati (già condannati in contumacia dalla Corte di Assise e successivamente arrestati) detenuti nelle prigioni di Catania” (agosto 1864 - giugno 1865 ). Il volume (404 foto suddivise in 2 file Pdf) contiene la pubblica discussione ed il processo in Corte di Assise contro: Antonino Proto inteso Larione malettaro, Illuminato Castiglione Butessi del fu Pasquale e Antonino Caruso inteso il Milanese del fu Saverio, (condannati ai lavori forzati a vita); Luigi Bonaventura del fu Agatino e Vincenzo Spitalieri inteso Cannistraro del fu Vincenzo (condannati ai lavori forzati a tempo per anni 20) e Francesco Castiglione inteso Tartaglia di Francesco (condannato alla reclusione per anni sette). Contiene anche il loro ricorso in Cassazione ed i motivi del ricorso (dal foglio 123, foto 256 alla fine).
L’elenco degli atti contenuti nel volume è nelle foto 5-8. I fogli scritti (ognuno di due pagine) sono 137, contrassegnati dal numero 1 (foto 9) al numero 137 (foto 284) come da certificato nella foto 286. I restanti fogli (dalla foto n. 287 alla fine, foto 404) riportano la sentenza della Corte di Cassazione (foto 88-289), una nota di spese di giudizio o sono in bianco e poco significativi.


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