31 Luglio 2004
“Il mio lavoro per la Sicilia continua a Bruxelles” Giuseppe Castiglione si dimette da assessore regionale all’Agricoltura per impegnarsi a tempo pieno nel Parlamento Europeo «Dopo otto anni trascorsi nel parlamento più antico d'Europa, con un'esperienza iniziata nel 1996 da assessore regionale all'Industria e proseguita, in questa legislatura, con la delega all'Agricoltura e alle Foreste, martedì formalizzerò le mie dimissioni ai Presidenti della Regione e dell'Assemblea Regionale Siciliana, per impegnarmi a tempo pieno a Bruxelles, nel nuovo ruolo di deputato europeo. Per otto anni ho avuto l'onore e il privilegio di lavorare qui per la nostra Sicilia. Credo di avere contribuito con la mia attività legislativa e amministrativa a determinare momenti significativi per lo sviluppo della nostra isola: dalla legge sulla dismissione degli enti economici siciliani alla legge sulla coltivazione degli idrocarburi, ai provvedimenti in tema di sicurezza alimentare; ma anche la tutela dell'ambiente e la promozione dei prodotti tipici, che hanno di fatto portato il “made in Sicily" ad affermarsi ancora di più in tutto il mondo. In questi anni, inoltre, l’affetto e il calore che mi è stato manifestato dai tantissimi siciliani che ho incontrato mi ha dato contezza di quanto grande sia la generosità del popolo che ho avuto il privilegio di rappresentare. Il mio lavoro adesso proseguirà a Bruxelles e Strasburgo, dove sono stato eletto componente delle Commissioni Agricoltura e Ambiente, sicurezza alimentare e sanità pubblica. Un impegno che rappresenta una nuova sfida per l'ulteriore crescita di questa nostra splendida terra, ricca di un patrimonio storico, culturale e ambientale di inestimabile valore» Giuseppe Castiglione |
Elezioni europee, I risultati di Bronte 14 Giugno 2004 Elezioni Europee 2004 Giuseppe Castiglione, con 94.051 voti di preferenza, è stato eletto al Parlamento Europeo. Va a Strasburgo anche un altro illustre nostro concittadino, Vito Bonsignore (foto a destra), eletto nella lista dell'Udc nella Circoscrizione elettorale del Nord-Ovest. 15 giugno 2004
Castiglione è radioso: «Ma FI ha pagato» Lascerà il posto alla Regione. «Preferito il radicamento nel territorio» - «Fallita l’operazione Latteri» Giuseppe Castiglione è radioso. Nel suo quartiere generale all'hotel Nettuno è un via vai di fedelissimi che si congratulano, mentre il suocero, il senatore Firrarello, sta, vigile e sornione. Nel primo pomeriggio lo spoglio dice che Castiglione è il primo degli eletti di Fi e che può contare su oltre 92.000 voti. Dice che gli elettori lo hanno preferito per il suo «forte radicamento nel territorio». Lascerà il posto di assessore regionale per fare l'eurodeputato per occuparsi di «globalizzazione e di integrazione dell'area del Mediterraneo». Inoltre, bisognerà «dare una migliore organizzazione al partito e valorizzare le tante risorse umane che si sono messe a disposizione in questa bella campagna elettorale». Già il partito. Ha preso una bella batosta elettorale. Come lo spiega? «Fi ha pagato più di tutto lo scotto dell'esposizione del presidente del Consiglio rispetto ai grandi avvenimenti internazionali ed economici, il nostro Paese coinvolto in una missione di pace che è stato difficile spiegare ai cittadini. Il dato di Catania è in linea con quello nazionale e mostra che il partito è stabilizzato e che ha ricostruito una classe dirigente». Che effetto le fa prendere atto che a Catania An, con quasi il 20%, ha quasi gli stessi voti di Fi? «Come la vecchia Dc che si caratterizzava per una competizione interna che poi alla fine portava un risultato maggiore sul piano elettorale, An ha messo in campo gli uomini migliori che sono espressione forte di correnti, e le correnti hanno portato risultato. E poi i ministri politici di An, presenti sul territorio siciliano, hanno apportato valore aggiunto, mentre dei fior di ministri di Fi neppure uno che abbia fatto la campagna elettorale! L'idea del partito leggero è largamente superata. Non si può essere nominati ministro o assessore regionale per decreto, bisogna essere anche fortemente radicati sul territorio». Come spiega il fatto che Fava ha più del doppio dei suoi e Cocilovo un 50% in più? «Sono due voti assolutamente differenti. Quello di Cocilovo è un voto di struttura e poi bisogna ricordare che D'Antoni ha ricompattato la Cisl e il mondo del lavoro. Per quanto riguarda Fava mi devo complimentare con lui: ha avuto un voto d'opinione sui grandi temi. E dire che tra gli amministratori di sinistra era considerato un perdente. Di fatto sono due partiti diversi e da domani faranno politiche diverse». Quanto è costato a Fi il cambio di schieramento di Latteri? «Qualche punto percentuale, ma Latteri ha pagato il prezzo più pesante perché la gente non lo ha riconosciuto in quello schieramento. Qualche voto di Fi oggi lo ha spostato, ma da domani, quando i candidati si chiameranno Bianco o altro, Latteri non sarà in condizione di dire ai suoi "votate per Bianco". Non è un valore aggiunto per la sinistra. E' una grande operazione politica destinata a fallire, come avevamo detto». [Pinella Leocata, La Sicilia]
Giuseppe Castiglione: Molto probabile l'elezione a Strasburgo, sarà il primo deputato brontese al Parlamento europeo.
4 Maggio 2004 Il coordinatore degli azzurri lancia il vicepresidente della Regione Europee, Forza Italia punta su Castiglione Miccichè: "Latteri non ci interessava" (vir) Non si candida, lancia Giuseppe Castiglione e spiega che Ferdinando Latteri non era l'uomo su cui puntava Forza Italia alle Europee. Gianfranco Miccichè parla chiaro agli azzurri. Lo fa, al "Nettuno", alla convention sulla politica economica dell'Italia, dove rilancia l'idea di un partito forte e che, secondo lui, è ancora imbattibile. (...) «Sul caso del rettore dell'Università io ho fatto una scelta molto precisa, di cui non mi pento. Per vincere alle Europee a Catania - ha spiegato Miccichè - avevamo bisogno del più forte: per questo abbiamo scelto il vice presidente della Regione, Giuseppe Castiglione». «Ma i nomi dei candidati alle europee - ha detto Miccichè - si sapranno solo all’ultimo giorno, come sempre accade». La lista, però, è fatta. Dietro Silvio Berlusconi, capolista anche nel collegio di Sicilia e Sardegna, ci saranno il vicepresidente della Regione Castiglione e Luana Cimino, la sorella di Michele Cimino, altro attuale assessore nella giunta Cuffaro. (…) [Fonte Giornale di Sicilia] | La Repubblica, 20 Giugno 2004 IL PERSONAGGIO
Castiglione, primo in FI, critica Bondi e Schifani ”E io dico al Cavaliere: stavolta hai sbagliato” Palermo - Si chiama Giuseppe Castiglione, è giovane, è di Catania, e conta i voti con tutte e due le mani. Primo degli eletti di Forza Italia, quasi centomila preferenze. Parla a pancia (elettorale) piena. «Abbiamo perso perché il partito non c’era, perché i ministri non si sono visti, e perché è difficile essere osannati quando si sta al governo». Lei è superbo e anche un po’ presuntuoso. Se Bondi l’avesse conosciuta meglio, nemmeno l’avrebbe candidata. «In un congresso vero Bondi e Cicchitto sarebbero mai stati eletti?» Persevera nell’errore! «Queste elezioni sono state salutari perché hanno finalmente fatto capire chi ha un radicamento nel proprio e chi vive solo di luce riflessa». Miccichè. «Miccichè ha fatto quel che ha potuto. Se gli lasciavano la possibilità di candidarsi, il risultato sarebbe stato migliore». Se la prenda con Berlusconi. «Con tutto il rispetto». Con tutto il rispetto. «Ma che senso ha dire: abbiamo fatto tutto! Non è vero e la gente lo sa. Bisogna essere più sinceri e dire: abbiamo fatto quel che abbiamo potuto». Perfetto. «E poi sempre questa fissa dei comunisti. Perché demonizzarli a prescindere? Io non credo che ci abbia portato voti questa linea». Il presidente ama gente come lei, che sa anche contestarlo. «Forse il presidente si è esposto un po’ troppo». Le ha dato fastidio vederlo sempre in tv? «Mi sbaglierò sicuramente, ma avrei scelto un profilo più basso». Infatti sta sbagliando. «Comunque il mio vuol essere un contributo alla discussione». Schifani sarà inorridito dalla sua spocchia. «I dirigenti nazionali dovrebbero esibire una forza elettorale più significativa per giustificare il proprio ruolo di guida». Vuol mica dire che Schifani è una schiappa nell’urna? «Ricordo solo che al consiglio comunale di Palermo raggiunse le 700 preferenze». [a. cap.] | 8 Maggio 2004 Europee/Forza Italia si prepara alla elezioni con un ordine secco: votare Berlusconi e il numero due della Regione Castiglione blindato Strada spianata per l'assessore all'Agricoltura (...) Tre voti e due nomi blindati. Forza Italia si prepara alle europee lasciando libera scelta soltanto una delle tre preferenze disponibili. Così, la parola d'ordine è votare il capolista, Silvio Berlusconi, e Giuseppe Castiglione, il numero due della Regione siciliana e numero quattro nell'elenco dei nomi, il primo fuori dalla testa di lista. Stando così le cose, per l'assessore all'Agricoltura il passaggio a Strasburgo dovrebbe andare liscio come l'olio. Per il terzo voto, saranno seguite tendenzialmente le indicazioni delle sedi locali azzurre, puntando sui candidati del posto. (....) [Daniele Joannon, Centonove] |
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25 aprile 2004
Latteri all’Ulivo, ufficializzato il passaggio Stravolto l’assetto politico nel Catanese | Il terremoto politico era stato annunciato, ma il centrodestra non ha saputo o voluto evitarlo. Il dato già vecchio di settimane è che il rettore Ferdinando tteri si unisce al centrosinistra. Ecco le immediate conseguenze: il senatore Filadelfio Basile ed il deputato regionale Franco Catania hanno già annunciato il passaggio a “Uniti nell’Ulivo”. (fonte: Gazzetta del Sud) 7 Gennaio 2004
Il deputato regionale starebbe per lasciare Forza Italia Catania verso la «Margherita»? "Ci sarà l'onorevole Franco Catania a festeggiare il decennale della fondazione di "Forza Italia" a Bronte (avvenuta nel gennaio del '94), il quale eventualmente, nella qualità di fondatore, dovrebbe essere l'ospite d'onore?" La domanda sorge spontanea a sentir le voci che in questi giorni circolano sul conto del deputato regionale, che da fondatore e leader degli azzurri sembrerebbe in pectore per la leadership del centrosinistra brontese, attualmente capeggiato dal sindaco Turi Leanza. Il mondo politico dunque è in fermento da quando "vox populi" dicono che l'onorevole Franco Catania potrebbe approdare in un altro partito della coalizione di centrodestra se non addirittura nella "Margherita", ipotesi quest'ultima fra le più accreditate, nonostante alle ultime elezioni provinciali il gruppo vicino a Catania partecipò nelle fila del centrodestra candidando il consigliere dei "Veri Forzisti" Tommaso Lupo (che a Bronte sosteneva e sostiene la giunta ulivista Leanza) nella lista dell'Udc. I "contrasti azzurri" iniziarono successivamente alle europee del 1998, da quando Catania si ritrovò a convivere con l'onorevole Giuseppe Castiglione e il senatore Pino Firrarello, con i quali non riuscì ad esserci sintonia. Giungendo così spaccati alle elezioni amministrative del 2001, quando a Bronte al candidato sindaco ufficiale della "Casa delle Libertà" Nunzio Calanna, l'onorevole Catania contrappose Carmelo Indriolo supportandolo con tre liste: "Bronte in Europa", "Sviluppo e libertà" e "Veri Forzisti"; questa per rimarcare l'appartenenza a F. I. Il gruppo pur dichiarandosi di centrodestra in campagna elettorale, non arrivando al ballottaggio, determinò la vittoria Turi Leanza del centrosinistra e a Catania la sospensione da FI, a quanto sembra senza possibilità di rientro. Sull'eventuale adesione ad altri partiti, al momento dall'onorevole Franco Catania ci è giunto solo un secco no comment. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] 8 Gennaio 2004
Il deputato regionale «sospeso» da FI verso la Margherita. A breve l’annuncio ufficiale Burtone: «segnale di insoddisfazione politica verso le politiche del centrodestra» Valanga «Azzurra» sulla Margherita In arrivo Catania, Garofano e Latteri? Manca solo l’ufficialità, ma pare ormai certo che il deputato regionale eletto nelle liste di Forza Italia Franco Catania aderirà alla deputazione regionale della Margherita. I rumors di questi ultimi giorni di festa trovano dunque conferma, ed il passaggio di Catania, tredicimila preferenze circa alle ultime regionali, potrebbe essere il preludio ad una vera e propria frana azzurra verso il partito di Enzo Bianco e Giovanni Burtone. Il nome che circola con più insistenza, oltre a quello del deputato regionale brontese, è quello dell'ex forzista, Ottavio Garofalo, l'imprenditore della telefonia e campione di preferenze nell'ultima tornata elettorale regionale, già transfugo da Forza Italia verso l'Udeur di Clemente Mastella prima della campagna elettorale per le ultime elezioni provinciali non è l'unico indiziato di fuga verso il centro del centro sinistra. Il passaggio, il più clamoroso sarebbe, se confermato, quello di Ferdinando Latteri, al secondo mandato come rettore dell'Università, in quota agli azzurri ed in rotta con la corrente Firrarelliana di Forza Italia. Irraggiungibili sia Latteri sia Franco Catania a confermarci contatti con la "Margherita" è solo Ottavio Garofalo: "Niente di già fatto - mette le mani avanti l'ex forzista - ma in questi ultimi giorni ho avuto degli incontri con esponenti della "Margherita". Per ora si discute cercando di capire se c'è coincidenza di vedute su progetti politici in seguito vedremo se ci sarà modo di avviare una collaborazione". Dalla "Margherita" a commentare l'eventuale trasloco forzista verso il partito di centro sinistra sono con il deputato nazionale Giovanni Burtone ed il parlamentare regionale Beppe Spampinato. "Se dovesse accadere - afferma Burtone - si tratterebbe di un chiaro segnale di insoddisfazione e delusione verso le politiche del centro destra (...)". Stessa interpretazione per Beppe Spampinato che a proposito del possibile arrivo di Franco Catania dice: "Mi risulta che Franco Catania sia anche un imprenditore e se Forza Italia non riesce più ad avere appeal neanche con la classe imprenditoriale che tanto ha blandito è corteggiato vuol dire che la delusione di chi si è fidato delle mirabolanti promesse forziste è veramente cocente". [Maurizio Ciadamidaro, Giornale di Sicilia] | 15 Gennaio 2004 Forza Italia. Vicino il passaggio alla Margherita I deputati Catania e Garofalo lasciano gli "azzurri" E Firrarello non li trattiene: «Vadano dove vogliono» "Non capisco cosa c'entra Forza Italia con Ottavio Garofalo e Franco Catania". Così il senatore Pino Firrarello sul passaggio, ormai sicuro, dei due deputati regionali alla "Margherita" e sulle dichiarazioni di mancanza di confronto democratico all'interno di Forza Italia rilasciate dai due transfughi. "Sia Garofalo sia Catania, per motivi diversi, non appartengono più al partito da anni - continua il senatore azzurro - il primo è solo un recuperato che ha ottenuto il posto all'assemblea regionale solo per la rinuncia di Gianfranco Miccichè e che è andato all'Udeur, dopo aver chiesto invano di diventare il candidato di Forza Italia alla presidenza della provincia. Catania è stato sospeso dal partito dal Collegio Nazionale dei probiviri in seguito alle vicenda delle amministrative al comune di Bronte, dove si schierò con il centrosinistra. Da allora non è più un tesserato del nostro partito, stando così le cose dove decideranno di andare entrambi non è un problema di Forza Italia. Il mondo è grande vadano dove vogliano e dio li aiuti". Stesso partito ma opinione differente per l'assessore provinciale al lavoro Vincenzo Lo Presti, che in merito alle dichiarazioni dei due, ancora presunti ex, afferma: "Penso che si tratti di una dichiarazione a caldo. Il dibattito all'interno del partito c'è, a dimostrarlo è questa stessa discussione. E' normale che Garofalo e Catania, in quanto deputati regionali, chiedano più spazio e questo si inquadra all'interno di una visione diversa del partito. Un partito che per noi ha molte anime e che vogliamo grande, largo e aperto. Nessuno insidia la leadership di Firrarello, ma crediamo che per difendere il primato di Forza Italia nel Catanese ci sia bisogno di un partito più aperto possibile e capace di raccogliere grandi consensi". [M. Cia., Giornale di Sicilia] | 9 Gennaio 2004 Latteri alla Margherita? «Una bufala» Gibiino assicura: il rettore resta azzurro Il coordinatore di Forza Italia minimizza sugli «esodi». «Catania era già sospeso...» «Se davvero Latteri stesse passando alla Margherita allora gli faccio i miei complimenti: il professore sa bleffare benissimo. Perché ho appena finito di parlare con lui per organizzare un convegno sabato». Per il coordinatore provinciale di Forza Italia, Vincenzo Gibiino, il rettore dell'Università Ferdinando Latteri non lascerà il partito. «Anzi, glielo assicuro è una bufala», dice sicuro Gibiino. Chi lascia per sempre la «casa azzurra» sono invece i deputati regionali Franco Catania e Ottavio Garofalo. «Hanno lasciato Forza Italia da tempo - conferma Gibiino - La verità è che avevano tentato di rientrare ma il gruppo dirigente non li ha più voluti. Catania - continua il coordinatore - era stato sospeso per sei mesi dal collegio dei probiviri per le vicende delle elezioni di Bronte, quando sostenne un candidato opposto al nostro. In seguito venne espulso, con un provvedimento avviato da Gianfranco Micciché perché mantenne nella giunta di Leanza i suoi assessori. Catania si è poi chiamato definitivamente fuori dal partito quando, alle recenti elezioni provinciali, si è seduto al tavolo delle trattative della Casa della Libertà». (…) [Vincenzo Russo] | Gigliuto: campagna acquisti? «A destra c'è delusione» «Abbiamo avuto delle precise indicazioni da parte di esponenti della "Casa delle libertà", prima del periodo festivo, le abbiamo raccolte e stiamo discutendo per verificare questo progetto». Così si esprime il coordinatore provinciale della "Margherita" Salvo Gigliuto, sul ventilato cambio di casacca di alcuni esponenti di rilievo, si parla dei deputati regionali Ottavio Garofalo e Franco Catania e di Ferdinando Latteri, già deputato Dc ed attualmente rettore dell'Università, di Forza Italia. Le insistenti voci che in questi giorni si sono diffuse trovano ulteriore conferma e la sensazione è che al passaggio manchi solo l'ufficialità. «I nomi sono quelli che circolano già da giorni - continua Gigliuto - ed anche se non c'è niente di definitivo dico che il solo fatto che all'interno dell'altro schieramento arrivano questi segnali di dissenso, è un indice chiaro di delusione da parte di persone che avevano creduto in un progetto che non si è dimostrato realizzabile. (...)». Sui tempi dell'annuncio ufficiale del "ripensamento motivato" Gigliuto afferma: «Ci siamo ripromessi di vederci dopo le festività. A giorni, compatibilmente con gli impegni istituzionali degli interessati, capiremo se giungeremo alla chiusura positiva di questo dialogo. Di certo, non aspetteremo che finisca il mese. A Catania, da tradizione, le decisioni d'inizio anno vanno prese prima di Sant'Agata». [M. Cia, Giornale di Sicilia] |
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20 Novembre 2003
L'avv. Cataldo La Ferrera Nominato dal Consiglio il Difensore civico E' stato eletto con 14 voti su 18 consiglieri presenti Il Consiglio comunale di Bronte a maggioranza ha nominato il difensore civico della “Città del Pistacchio e della Cultura”. Con 14 voti favorevoli su 18 presenti in aula è stato eletto l’avv. Cataldo La Ferrera di 44 anni (foto a sinistra), laureato a Catania nel 1984. La Ferrera nel 1990 è stato legale della Commissione Edilizia del Comune, ma non ha mai ricoperto cariche politico istituzionali. Soddisfazione per la nomina ci sono giunte dal capogruppo consiliare dell’Udc, Alfio Pinzone e da quello di “Calanna per Bronte”, Mario Bonsignore, che si uniscono al primo cittadino, dott. Salvatore Leanza che si è dichiarato soddisfatto della nomina e del modo con cui questa è avvenuta: “Avevo chiesto unione in Consiglio comunale - ha affermato Leanza - su una nomina importate per la gente; e così è stato. La Ferrera, infatti, è stato eletto con la partecipazione dei consiglieri di maggioranza e minoranza. Questo era importante - conclude - perché il difensore civico è la coscienza critica dell’Istituzione comunale”. “Sono contento per l’elezione - ha dichiarato l’avv. La Ferrera - e ringrazio il Consiglio. E’ indubbio che l’elezione è avvenuta con i voti della maggioranza e della minoranza e mi auguro che anche le altre votazioni avvengano con lo stesso spirito e con la stessa compattezza. Mi impegnerò - conclude - ad adempire l’incarico ricevuto con la massima correttezza”. 20 Novembre 2003
CONSIGLIO. Cataldo La Ferrera, avvocato di 44 anni, è stato nominato a grande maggioranza Bronte, finalmente eletto il difensore civico Anche i brontesi potranno rivolgersi al difensore civico. Lunedì sera il civico consesso lo ha eletto individuandolo nell'avvocato Cataldo La Ferrera. Dalle dichiarazioni dei tre capigruppo della "Casa delle Libertà”, Giuseppe Gullotta (FI) Mario Bonsignore (Calanna per Bronte) e Alfredo Pinzone (Udc), nonché dal consigliere Antonio Petronaci (An) non trapelano dubbi sulla unanimità del centrodestra. Uno stupore comunque si è registrato e a suscitarlo sono stati i 14 consensi che la Cdl ha espresso pur essendo assenti due dei suoi consiglieri (Maria De Luca e Gino Prestianni). Per meglio intendersi sembrerebbe che anche due consiglieri della «mini-mini» coalizione del sindaco (come l'ha definita un consigliere d'opposizione) abbiamo fatto confluire la loro scelta su La Ferrera. Degli altri 4 votanti uno solo si espresso per l'adranita Giuseppe Platania, tre hanno messo nell'urna scheda bianca. La Ferrara ci ha spiegato quali saranno i suoi compiti: «Il difensore civico deve intervenire su richiesta di cittadini, singoli o associati, presso l'amministrazione comunale, le Istituzioni, per accertare che il procedimento amministrativo abbia regolare corso e che i provvedimenti siano corretti». La Ferrera, 44 anni, esercita la professione, civile e penale, dal 1984. Originario di Gagliano Castelferrato (En), dall'82 vive a Bronte, città della moglie. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
6 Novembre 2003
Antonino Costanzo nuovo assessore Francesca Reale, primo vice sindaco donna della storia politica di Bronte Continua la girandola vorticosa degli assessori della Giunta Leanza. Un nome nuovo entra nella giunta comunale di Bronte. Il Sindaco Salvatore Leanza ha infatti nominato il sig. Costanzo Antonino, dipendente ospedaliero, assessore ai “Servizi Sociali, Assistenziali ed alla “Sanità”. Il nuovo assessore sostituisce l'ex vice sindaco Antonino Leanza, esonerato nella carica di vice sindaco il 10 ottobre da Alfio Cuzzumbo ed allontanato definitivamente dalla Giunta lo scorso 29 ottobre. Salvatore Leanza, inoltre, ha anche nominato l’assessore Francesca Reale vice sindaco. L’avv. Alfio Cuzzumbo, infatti, era stato scelto solo temporaneamente a seguito dei fatti che hanno caratterizzato l’attività amministrativa, ed adesso cede il passo alla signora Reale (a sinistra nella foto) che così diventa il primo vicesindaco donna della storia politica di Bronte. All'avv. Cuzzumbo, che ha ricevuto l’apprezzamento del sindaco per averlo sostituito con competenza e professionalità, è stata assegnata, oltre alle deleghe precedentemente conferite, l'incarico di mantenere i “rapporti con il Consiglio Comunale”. | Il sindaco, invece, ha trattenuto per sé oltre agli Affari Generali, l'Urbanistica ed il Territorio, la Programmazione, la Protezione Civile, la Polizia Urbana cui il primo cittadino intende riservare particolare attenzione. Questa la geografia della nuova Giunta: Francesca Reale (nella foto a destra con l'assessore Antonino costanzo): Bilancio, Pubblica Istruzione e Servizi Scolastici, Edilizia Scolastica, Politiche dell’infanzia e Pari Opportunità, Antonio Caruso: Sport, Turismo e Spettacolo, Beni Culturali, Igiene e Ambiente, Pubblica Illuminazione, Politiche Giovanili, Toponomastica e Qualità della vita, Alfio Cuzzumbo: Finanze e Tributi, Personale, Lavoro, Contenzioso, Contratti, Servizi Demografici e Cimiteriali, Legalità e Trasparenza, Carta dei Servizi e dei Diritti dei cittadino, Rapporti con il Consiglio Comunale, Salvatore Pizzuto: Lavori Pubblici, Servizio Idrico Integrato, Artigianato e Commercio, Viabilità e traffico), Antonino Costanzo: Sanità, Servizi Sociali ed Assistenziali), Antonino Currao: Agricoltura, Demanio e Forestazione, Zootecnia, Autoparco, Mattatoio, Verde Pubblico ed Arredo Urbano, Elettrificazione Rurale.
29 Ottobre 2003
Cacciato l'assessore Antonino Leanza Non c'è pace nell'amministrazione comunale dove continua vorticosa e senza sosta la girandola dei componenti della Giunta. Ieri sera è arrivato inaspettato un altro esonero. L'assessore Antonino Leanza (nella foto a sinistra), che fino al 10 ottobre scorso aveva ricoperto anche la carica di vice sindaco, da oggi non fa più parte dell'Amministrazione comunale. In pochi mesi è stato un susseguirsi di colpi di scena: l'esonero di Vincenzo Sanfilippo (cacciato il 30 agosto e sostituito il 7 ottobre con Nino Currao), quello di Antonello Caruso (1° ottobre, con riammissione in Giunta pochi giorni dopo) ed infine la nomina, il 10 ottobre, dell'assessore Cuzzumbo alla carica di vice sindaco al posto di Antonino Leanza, che restava assessore con delega ai Servizi sociali ed al Lavoro. Tale nomina era stata definita "temporanea" («limitata al periodo necessario alla risoluzione dei fatti denunziati»), ma ieri sera anche l'ex vice sindaco Nino Leanza è uscito definitivamente dalla Giunta. Della squadra dei sei assessori con la quale il sindaco Salvatore Leanza si è presentato agli elettori nelle elezioni di appena un anno fa (Giugno 2002) continuano a rimanere in Giunta solo Antonello Caruso e Francesca Reale. La prima a partire è stata l'avv. Rosaria Costanzo sostituita con Salvatore Pizzuto il 20 settembre 2002 , successivamente, il 1° maggio 2003, era uscito Alfio Paparo ed al suo posto subentrava l'attuale vice sindaco avv. Alfio Cuzzumbo. In attesa della chiamata in Giunta di un altro componente, le deleghe assessoriali di Antonino Leanza sono state rilevate dal Sindaco. | 5 Novembre 2003 FUORI L'ASSESSORE LEANZA. ENTRA COSTANZO Bronte, nuovo rimpasto Dalla scorsa settimana non ci sono più casi di omonimia nella giunta guidata dal socialista Turi Leanza. Il sindaco infatti ha dimissionato Nino Leanza, un assessore del gruppo che sosteneva la candidatura a sindaco di Carmelo Indriolo e che fino a poche settimane fa era anche vicesindaco. Incarico che gli era stato revocato temporaneamente, nei primi di ottobre, a seguito delle vicissitudini che stava vivendo il primo cittadino, conferendo la carica all'assessore di "Italia dei Valori" Alfio Cuzzumbo, solo per le competenze professionali, visto che è avvocato. Un ricambio comunque per quella carica assessoriale si prevedeva da tempo e il successore di Leanza poteva essere Tommaso lupo, consigliere comunale della lista "Veri Forzisti". Però alla fine il nuovo assessore non sarà lui. Una decisione che potrebbe essere maturata probabilmente per non ripetere l'esperienza del collega Vincenzo Sanfilippo, che oggi si ritrova fuori dal palazzo comunale, sia come consigliere che come assessore. Il sindaco Salvatore Leanza in merito ha dichiarato: «E' stata solo una coincidenza, comunque a fine mese ci sarebbe stata la rotazione. Un fatto di carattere amministrativo intrapreso da Leanza in mia assenza mi ha fatto decidere di anticipare un pò i tempi. Questa settimana nominerò assessore Antonino Costanzo, (foto a destra) un'altra persona del gruppo dell'onorevole Franco Catania. Ritengo inoltre superato il periodo di emergenza che mi aveva portato a delegare l'assessore Cuzzumbo alla carica di vice sindaco e pertanto conferirò la carica a Francesca Reale, attuale assessore, sempre del gruppo dell'onorevole Catania». L'assessore in pectore Costanzo era stato candidato al consiglio comunale nella lista dei "Veri forzisti" risultando primo dei non eletti; dopo Tommaso Lupo. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia] |
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