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Ogni sua porta è una scommessa con se stesso
Catanese di adozione, Domenico è stato insegnante al Liceo Artistico di Catania ed autore di meravigliose opere quali vetrate, bassorilievi e sculture che figurano in molte piazze siciliane, in edifici religiosi e presso la sede di numerosi enti pubblici e privati. Fra le su numerose opere ricordiamo la fontana della Vela di Piazza Europa a Catania realizzata nel 1971, oggi - 2018 - purtroppo ridotta ad un ammasso di ruggine: le lastre di pietra, le lamine di ferro ed i pannelli di bronzo sotto gli effetti dell'acqua creavano l'effetto di una vela che il vento del vicino mare sembra far muovere. Ricordiamo anche il monumento di Piazza San Vito a Bronte dedicato ai cinque brontesi fatti fucilare da Nino Bixio nell'Agosto del 1860 al termine di un processo frettoloso e sommario; la Via Crucis composta da 14 stazioni realizzata lungo la scalinata che da Taormina porta al Santuario della Rocca; il Cristo monumentale della Chiesa Virgillito in Paternò e, ancora a Bronte, le porte bronzee delle chiese della Madonna della Catena, del Rosario e del Santuario dell'Annunziata. Per la piazza di Cosentini (una frazione del comune di Santa Venerina), Girbino ha scolpito il monumento ai caduti (bassorilievo in bronzo) e alcuni pannelli raffiguranti scene di guerra. Nel 1973 inizia la grande stagione delle porte girbiniane. Per alcuni decenni l'attività artistica di Girbino non conosce soste o interruzioni, anzi nell'ultimo periodo è apparsa sempre più viva per i felici risultati che con sorprendente continuità, bravura e senso artistico è riuscito a raggiungere.
Ed ancora il monumento alla civiltà del lavoro contadino, nei pressi della scuola Madonnuzza a Mazzarino e la porta del convento della chiesa Madonna del Carmelo (1977) e, ultima realizzazione in ordine cronologico, le porte bronzee per la chiesa di San Gregorio di Catania.
L’astrattismo di Girbino non crea contrasti con gli ambienti che ospitano le sue opere che si cristallizzano in forme essenziali ed equilibrate. Le sculture di Girbino, scrive Gaetano Palumbo, rivelano «uno spazio che coinvolge l’osservatore in una dimensione attiva dove la complessità della realtà e la tensione individuale si chiariscono a vicenda e trovano una integrale coerenza.» Nella foto a destra, il monumento opera di Domenico Girbino in memoria dei cinque brontesi, presunti colpevoli di stragi e d'incendi nei fatti di Bronte del 1860. Un'altra opera di Girbino, visibile a Bronte, è il busto di padre Antonino Rubino eretto nel 1986 davanti l'ingresso dell'Ospedale Castiglione-Prestianni. |
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