Professore universitario, Filosofo determinista, Filologo,
Grecista, Latinista
CARMELO BIUSO
Fu pure autore di brillanti opere filosofiche ferocemente
discusse |
Carmelo Biuso è nato
a Bronte l’8 dicembre 1849 da Giuseppe Francesco
Nicola (1819) e Dorotea Artale (1826). Professore
universitario, filologo, filosofo, grecista,
latinista, è morto il 18 luglio 1926 a 76 anni di
età. Di lui tramanda le prime notizie
Benedetto Radice, nelle sue
Memorie storiche di Bronte,
riferendo d’un giovane e valoroso «filologo e
filosofo, libero docente in ambo le discipline, a
cui la malignità della fortuna per non dire dei
governanti ha conteso la Cattedra Universitaria»
(pag. 583)1.
Quando illustra il periodo di rettorato del
sacerdote Di Bella al
Real Collegio Capizzi, sempre Radice afferma:
«Fra gli studenti di filosofia brillava allora per
singolare ingegno Carmelo Biuso Artale che nel 1862,
a 13 anni, aveva vinto il concorso di latino per un
posto gratuito nel Convitto e gli fu dal Pizzarelli
conferito il primo premio. E poco, dopo,
nel 1866, nella gara indetta dal Ministero ai premi
d’onore, fra i licenziati dai licei, tra circa 64
candidati della provincia di Catania, solo il Biuso
- precisa Radice - vinse per il latino e il giovane
Salvatore Recupero da Pedara, alunno pure del
Collegio, per l’italiano.
Così due giovanetti
diciassettenni mantennero al nostro Istituto la sua
antica riputazione. Il Biuso - conclude Radice -
meritò allora, giovanetto, anche le lodi del
Tommaseo» (pag. 592)2.
Qui, in nota,
Renato Radice,
figlio dello Storico, sul Biuso aggiunge: «Questo
ottimo e grande amico di mio Padre, latinista e
grecista insigne, fu pure autore di opere
filosofiche brillanti e ferocemente discusse, quali:
Il libero Arbitrio, La Fantasia ed altre importanti.
Ebbe una vita tumultuosa e tribolata e morì il 18
luglio del 1923. Mio Padre ne scrisse una biografia
che lasciò inedita e che spero in seguito di
pubblicare nel volume Biografia di illustri brontesi».
Le Memorie non contengono ulteriori
informazioni, chiaramente rinviate alla
pubblicazione dell’annunciata biografia, ma
sottolineano le «opere filosofiche brillanti e
ferocemente discusse» e la «vita tumultuosa
e tribolata» del Biuso, così lasciandone dedurre
qualità … rivoluzionarie. Un profilo di Carmelo
Biuso lo traccia pure Teodoro Rovito3
nel suo Letterati e giornalisti italiani
contemporanei – Dizionario bio-bibliografico
(Napoli, II edizione, Teodoro Rovito ed., 1922, pag.
52)4, annoverandolo
quale letterato nato «in Bronte, Catania, nel
1849, già libero docente dell’Università di Catania.
Gli dobbiamo: Ovidio, saggio critico; De M. Terenzio
Varrone; La questione del 3° libro di Tibullo; La
filosofia della causa; Del libero arbitrio; La
fantasia; Prolegomeni ad una psicodinamica, ecc. Ha
scritto moltissimi articoli letterari e filosofici
dal 1872 in poi, pubblicati su varie riviste
fiorentine, romane e palermitane». Ricerche
più recenti, sul conto del professor Biuso, sono
state eseguite dalla dottoressa Marianna Scirè, che
le ha compendiate nella sua tesi di dottorato di
ricerca in Storia (XXV Ciclo) intitolata
L’archivio del liceo ginnasio “Nicola Spedalieri” di
Catania (Università di Catania – Dipartimento di
Scienze Umanistiche, triennio accademico
2009/2012). Infatti, come si legge in
quest’interessante lavoro, Biuso è anche professore
di latino e greco allo
Spedalieri di Catania. Grazie a questa
docenza, oggi è possibile avere maggiori
informazioni, anche bibliografiche, sul suo conto;
basta leggere la nota biografica stilata dalla Sciré
(pagine 985, 986 e 987 della tesi), che di seguito
si riporta. «Biuso Carmelo è nato a Bronte l’8
dicembre 1849 (Catania). Allievo dell’Istituto
superiore di Firenze dove ottiene il Diploma di
Perfezionamento nel 1881. Libero docente di lingua
latina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
della Regia Università di Catania, con D. M. del 16
novembre 1895, e supplente, nelle università per
titoli, presso la cattedra di letteratura italiana
presso la Regia Università di Catania, a partire dal
17 aprile 1901, con D.M. del 18 giugno 1901.
Ha prestato servizio
presso il Regio Liceo Ginnasiale di Lucera (Foggia)
con D. M. del 1882, da quale si dimette per febbri
malariche; presso il Liceo comunale di Rieti, con
nomina di concorso del 1882-83; presso il Liceo
pareggiato di Caltagirone con nomina per merito del
1885; presso il Regio Liceo di Girgenti dal 1885 al
1889, anno in cui si dimette per non ottenuto
trasferimento. |
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La tomba
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Carmelo Biuso è sepolto nel Cimitero di Catania.
La sua tomba, semplice, dalle linee sobrie e
priva di qualsiasi segno di monumentalità, in
linea con il carattere sobrio ed umile dello scrittore, porta
scolpita la seguente dicitura:
«Qui giace la spoglia / dell'umile e modesto
filosofo / Carmelo Biuso |
 |
/ latinista e
grecista sommo / cultore appassionato / del
più puro positivismo scientifico / Egli visse
la più intensa vita / dell'intelletto e del
cuore / spirò serenamente / il 18 Luglio 1926 /
a 76 anni di età / Vincenzina Lo Vecchio /
vedova Biuso (13.9.1865 -. M. 21.5.1943) |
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Incaricato dell’insegnamento delle lettere latine e
greche nelle classi aggiunte del Liceo Spedalieri dal 1891
al 1905. Dal 31 ottobre 1905 non venne chiamato ad
insegnare. Nell’ottobre del 1907 veniva nominato
professore ordinario presso il Liceo ginnasio Secusio di
Caltagirone dove esercitava il ruolo provvisorio di preside
dal 18 novembre 1909 al 31 maggio 1910 e dal 1 giugno al 30
settembre 1911, sostituendo l’ufficio del capo d’istituto
Prof. Di Gregorio all’opposto trasferito a Catania.
Ha pubblicato:
- “La Scuola e il Parini” negli anni 1873 e 1875,
articoli di letteratura nei Periodici Fiorentini diversi;
- “Graecarum litterarum historica synopsis”. Catania,
Tip. Belliniana, 1878;
- “Ovidio”: saggio critico. Palermo, Tip. R. Morbillo,
1880;
- “Panegyricus M. T. Ciceroni philosopho dictus seu. De
vera Romanae philosophaiae natura”. Dissertazione. Panormi.
Tip. J. B. Gaudiano, 1880;
- “De M. Terentio Marrone romanorum eruditorum autore
precipuo. Excursus historicus”. Firenze, Tip. Bencini,
1882
- “Varroniana nonnulla ex antiquitatibus derivantiaquae
in Macrobii Saturnaliorum libris inveniuntur scriptis et
prolegomenon de microbio Adiecit”. Firenze, Tip. Mariani
Ricci, 1882.
- “La questione del terzo libro di Tibullo”. Rieti,
Stab. Tip. Trinchi, 1883;
- “De Nova aetatum partitione in romanis litteris
faccenda”. Catania, Tip. Barbagallo e Scuderi, 1886;
- “La filosofia della causa”: dissertazione popolare.
Catania, Tip. Barbagallo e Scuderi, 1889;
- “L’itinerario di Claudio Rutili Namaziano”, tradotto e
studiato da C. Biuso. Catania, 1894.
- “Del libero arbitrio: libri tre”. Firenze, G. Barbera,
1900;
- “La fantasia ovvero spiegazione dell’atto intellettivo
nei filosofi passati”, Catania, Giannotta, 1903.
Fonte: Archivio Storico Nicola Spedalieri di Catania, Archivio Storico
dell’Università di Catania, fascicoli del personale, f. Biuso Carmelo».
Quanto tramandato dallo storico brontese Benedetto Radice (e
dal figlio Renato), dal giornalista napoletano Teodoro
Rovito e dalla dottoressa di ricerca Marianna Scirè, può
costituire la base per approfondimenti sulla vita e sul
pensiero dell’eclettico Intellettuale, del quale sarebbe
auspicabile un’imminente pubblicazione, da parte degli eredi
del Radice, dell’ancora inedita biografia scritta
dall’autorevole Storico. La parola, comunque, ai filologi,
filosofi, grecisti, latinisti e, in generale, ai ricercatori
e agli storici.
Luigi Putrino
Gennaio 2017
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Libri di Carmelo Biuso
Oltre
a numerosi libri Carmelo Biuso ha scritto dal 1872 in
poi anche moltissimi articoli letterari e filosofici
pubblicati su varie riviste fiorentine, romane e
palermitane. Molti suoi libri sono conservati nel
Fondo antico della Biblioteca del Real Collegio
Capizzi:
Graecarum litterarum, Historica Synopsis
Auctore C. Biuso, Liber primus (Catanae, Typis
Bellinianis, 1878). Ab aevo remotissimo ad bellum
persicum, quod susceptum est Olympiade LXXV - 480 A.
Chr. N. - 89 pagine scritte in latino con
numerose note in latino, greco e francese.
La
Filosofia della causa
Dissertazione popolare (Catania,
Tip. Barbagallo e Scuderi, 1889) - «Causa nel
concetto popolare significa ciò per cui una cosa è, e
senza di cui non sarebbe ...»
Varroniana
nonnulla
ex Antiquitatibus Derivantia / quae in
Macrobii Saturnaliorum libris / inveniuntur – Scripsit
et prolegomenon de Macrobio adiecit, C. Biuso
(Florentiae, Typis Mariani Ricci, 1882) – 61 pagine in
latino con numerose note (Prolegomenon de Macrobio -
Varroniana in Macrobio - Fragmenta - Coniecturalia).
De M.
Terentio Varrone
Romanorum
eruditorum auctore praecipuo / Excursus historicus /
Scripsit Carmelus Biuso (Florentiae, Typis Bencini,
1882).
La
Questione del Terzo libro di Tibullio
(Rieti, Stabil. Tipografico Trinchi, 1883
- «L'autorità dei codici e la tradizione fanno Tibullo
autore del terzo libro, come del primo e del secondo».
De Nova
Aetatum Partitione
Romanis litteris facienda, Catania,
Tipografia Barbagallo e Scuderi, 1886 - Libretto di
13 pagine in latino: Aetas Italica, praesertim latina
- Aetas Romana - Aetas Romanica, vel romani orbis
propria - Aevum Christianum, seu media aetas - Aevum
Infinitum, seu litterae perpetuo artificio
reviviscentes.
Le opere di Carmelo Biuso,
intellettuale di spicco, sacerdote “apostata”, filosofo
determinista, teorico del determinismo cristiano, furono
recensite su riviste prestigiose da firme autorevoli. Lo
spessore culturale dei personaggi e delle riviste che si
occuparono delle sue opere, favorevoli o contrari che
siano stati, testimoniano comunque l’importanza e la
notorietà del Biuso nel mondo accademico e culturale
dell’epoca.
Di seguito, si riportano gli stralci di
tre recensioni su altrettanti suoi lavori (già elencati
sopra), dalla lettura delle quali si apprende, tra
l’altro, un (per noi) inedito passato, sia clericale sia
anticlericale del Filosofo, di cui non parla nessuno
degli Autori citati nel precedente articolo.
Anche a questo trascorso potrebbe alludere Renato Radice
nel dire che Biuso «ebbe una vita tumultuosa e tribolata»
(nota 1060 a pagina 482, delle citate
Memorie storiche di Bronte); senza tralasciare che,
secondo Benedetto Radice, a Biuso «la malignità della
fortuna per non dire dei governanti ha conteso la Cattedra
Universitaria» (Memorie storiche di Bronte, pag.
474).
A questo libero pensatore, furono ostili i
cattolici, come dimostra lo scritto dell’ex ministro della
Pubblica istruzione Ruggero Bonghi e l’intervento pubblicato
dalla Compagnia di Gesù. Come vedremo, però, sostenitori
laici e pubblici apprezzamenti non gli sono mancati.
Ovidio - Saggio critico
Su
Il Fanfulla della Domenica del 22 agosto 1880 (anno II,
numero 31, Roma), Carmelo Biuso è contrastato dall’ex
ministro della Pubblica istruzione Ruggero Bonghi (filologo
e letterato, cattolico rosminiano).
«“La storia è il miglior momento psicologico
dell’uomo, perché è coscienza della vita, che si riflette e
idealizza nello spirito”. Con queste parole il signor Biuso
principia il capitolo, intitolato il sentimento nuovo, e nel
quale tratta dell’Epistole eroiche del suo autore.
E queste parole - scrive Bonghi - ci hanno subito
fermato e fatto subito considerare due cose: la prima se
vogliono dir nulla di chiaro; la seconda, se chi si diletta
in tali bisticci, abbia preparato bene il suo spirito allo
studio di quel gentile, leggiero, perspicace, concettoso
poeta, che è il cavaliere di Sulmona.
E abbiamo risposto di no (…).
Noi intendiamo più o meno e sappiamo donde siffatte
formule siano entrate nella mente e nella penna del signor
Biuso; ma desideriamo grandemente - precisa Bonghi - , che
la critica italiana se ne spogli, se vuole essere critica,
cioè se vuol essere un giudizio riflesso d’una creazione
spontanea di arte
(…)
Ora, tutto ciò, che è il proprio campo di un lavoro
sull’Epistole d’Ovidio, manca affatto nei lavori del signor
Biuso; e il luogo ne è malamente riempito da elucubrazioni,
come quelle di cui abbiamo dato a principio un saggio.
Adunque, ci pare, che il lavoro sia da rifarsi; e qui
dobbiamo, per giustizia aggiungere, che il signor Biuso, se
non ha ancora tutte le preparazioni necessarie a farlo
bene, pure ne ha una parte e non piccola: e si vede, ch’egli
ha posto un grande amore al soggetto prescelto, e s’è data
cura di leggere e ricercare ben molti degli scrittori
antichi e modernissimi che l’hanno trattato ed illustrato
prima di lui. R. BONGHI».
Senza entrare nel merito delle sue considerazioni
filosofiche, l’onorevole Bonghi più che recensire
sembrerebbe lanciare un monito (un tentativo di censura
preventiva sul pensiero del Biuso?) alla “critica” italiana…
di Stato (verrebbe da dire); vista la carica istituzionale
di vertice della cultura del Regno d’Italia mantenuta dal
Bonghi per un biennio, fino a qualche anno prima.
Ma questa, ovviamente, è una supposizione; altri con le
competenze necessarie potranno trarne più qualificate
conclusioni.
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Graecarum Litterarum, Historica Synopsis
Nel
Giornale napoletano di Filosofia e Lettere, Scienze morali e
Politica, del marzo 1880, alle pagg. 191 e 192, V. Punzi
(giurista?) sul Filosofo si esprime favorevolmente e
sostiene che «il signor Carmelo Biuso, siciliano, [è]
cresciuto da sé, sfuggendo prodigiosamente alla tabe e alla
consueta ignoranza de’ seminari, ov’è stato per molto
tempo; giovane di anni tuttavia, ma per quel che riguarda la
letteratura greca e latina, vecchio d’intelletto.
E ne fa fede questo piccolo libro, poco o punto noto
sinora, ma tenuto però in molto pregio da’ pochissimi nostri
dotti, e dove non si sa veramente che cosa più ammirare
- precisa Punzi - se la erudizione storica e l’ordine e
la esattezza de’ fatti, sapientemente raccolti dalla storia
del Müller, riferentisi alla letteratura greca, o la forma
latina, classicamente elegante, che richiama subito alla
memoria gli aurei scritti del secolo d’Augusto.
Io non posso tenermi dal riferire qui qualche passo,
specie della Prefazione
- sottolinea Punzi -,
che è proprio
monumento di bellezze linguistiche latine come altresì di
savi consigli alla studiosa gioventù (…).
L’autore incomincia col ricordare opportunamente quanto
abbia giovato alla civiltà l’opera degli Umanisti,
restauratori della letteratura greca e latina, al secolo
decimoquinto dopo Cristo (…).
Narra in seguito brevemente, ma con frasi sicure e quasi
direi scultorie, la perdita della nostra libertà - dice
Punzi - , il decadimento delle nostre lettere, la
tirannica dominazione degli stranieri, e il lavorio occulto
e fecondo di pochi nostri nobili intelletti, intenti a
sollevare il popolo dall’abiezione, in cui era caduto (…)».
Da questa recensione carica di entusiasmo, del cui Autore
oltre a coglierne lo spirito anticlericale non si è riusciti
a trovare altre informazioni certe, emerge che Biuso,
erudito intellettuale, frequentò un seminario e che tale
circostanza era risaputa. |
Del Libero arbitrio
La
Civiltà cattolica (vol. I, serie decimottava, anno 1901,
pagg. 419-432) pubblica un articolo dal titolo Il
libero arbitrio – Risposta ad un filosofo materialista,
per smontare la dottrina biusana sul
determismo cristiano, che appunto il Filosofo teorizza
ne Il Libero arbitrio (dato alle stampe l’anno
prima).
Dal contenuto dell’articolo, si anticipa, apprendiamo che
Biuso era stato sacerdote e che si era formato nel Seminario
di Catania. Scrive la rivista gesuita all’inizio: «Avevamo
appena terminato di pubblicare i nostri articoli in difesa
della libertà umana contro l'errore dei moderni filosofi
deterministi(5), quando ci
capitò tra le mani il recentissimo volume del Biuso(6),
professore nella Università di Catania.
A titolo di appendice, che servirà anche per vie meglio
sviluppare qualche punto trattato da noi in forma
compendiosa, aggiungiamo un breve articoletto in risposta
al Biuso.
Il quale oltre ad impiegare le sue teorie
materialistiche in combattere il libero arbitrio, pretende
nientemeno di
trovare nella Scrittura, nei Padri della Chiesa e nelle
dispute occorse tra i grandi maestri della scienza
teologica, insegnato il determinismo.
Però il nuovo assalto tentato dal Biuso contro il
libero arbitrio, dimostra invece la fralezza delle armi e
l’imbelle telum adoperato da filosofi antichi e moderni nel
combatterlo (…)» (pag. 419).
In conclusione, la rivista evidenzia che «il Biuso,
professore di lettere nell'università di Catania (…),
fornito d'ingegno non comune, percorse nel seminario di
quella città gli studii di filosofia e di teologia;
quantunque abbia poi voluto, dopo brevissimo tempo di vita
sacerdotale, deporre l'abito ecclesiastico. Forse nella
teoria del determinismo egli cerca una ragione sufficiente
per giustificare a se medesimo la sua apostasia dall’avita
fede» (pag. 430).
La Compagnia di Gesù, chiaramente, ha reso il
servizio istituzionale per il quale esiste; ma, disputa
filosofica a parte, riconosce al professor Biuso «ingegno
non comune». In merito all’«apostasia», però,
vien da pensare che essa possa aver riguardato il clero e
non «l’avita fede»; su questa estemporanea opinione
si fonda, infatti, il termine virgolettato del titolo. Anche
in questo caso, tuttavia, si attendono con fiducia pareri
qualificati. |
Se a Bronte
non era diffuso Il Fanfulla della Domenica o il
Giornale napoletano di Filosofia e Lettere, Scienze morali e
Politica, si può affermare che qualcuno leggesse
Civiltà Cattolica, visto che nella biblioteca del Real
Collegio Capizzi ve n’è conservata una corposa raccolta.
Così come vi è custodito, comunque, il numero qui citato de
Il Fanfulla della Domenica, ivi ritrovato dall’amico
Franco Cimbali (fortunatamente reintegrato, di recente, nel
ruolo di bibliotecario che svolge con impareggiabile
passione). Su internet, invece, è possibile individuare
altre riviste che si sono occupate di Biuso, delle quali si
riportano gli estremi che è stato possibile recuperare:
- La Civiltà cattolica,
1909, volume 60, edizione 1 (rif. alle pagg. 174,
179 su Il Libero Arbitrio);
- Nuova antologia di lettere, scienze ed arti,
volume 170, 1900, ed. Direzione della Nuova
Antologia;
- Rivista di Filologia e di Istruzione Classica,
1881, volume 9;
- Rivista di filosofia e scienze affini, volume
3, 1901, pag. 346;
- Rivista di filosofia, pedagogia e scienze affini,
volume 2, Stabilimento Tipografico Zamorani e
Albertazzi, 1900 (pagg. 298-299);
-
Rivista Europea – Rivista Internazionale
volume XX, 1880 (pag. 512, recensione su Ovidio).
Inoltre,
sui rapporti di Biuso con altri intellettuali dell’epoca,
una testimonianza potrebbe essere rappresentata da due
lettere, una datata 31 gennaio 1893, ricevuta da tale De
Gubernatis(7), e un’altra
del 23 dicembre 1873 spedita da Catania a tale Pietro
Fanfani(8), entrambe
conservate presso la
Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Firenze
(Catalogo dei carteggi, foto a destra).
Oltre ad avere conoscenza dei luoghi citati dalla
dottoressa Marianna Scirè e del seminario di Catania,
sarebbe utile risalire anche alle ultime residenze di
Carmelo Biuso, ai luoghi che frequentava e, per quanto
possibile, a eventuali suoi parenti, che potrebbero aver
custoditi altri documenti o informazioni del Nostro.
Intanto, per avere altre notizie certe sul Filosofo,
basterebbe la pubblicazione della biografia scritta dallo
storico Benedetto Radice e dai suoi eredi conservata.
Si ringrazia per la collaborazione Franco Cimbali, Nino
Liuzzo e Laura Castiglione.
Luigi Putrino Bronte, 16 febbraio 2017
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NOTE
(1) Nella versione
digitalizzata delle Memorie storiche di Bronte,
realizzata dell’Associazione Bronte Insieme, pag. 474.
(2) Idem, pagg. 480 e 481
(3) Giornalista (Napoli, 23 marzo 1875 – 10 marzo 1944), tra
l’altro direttore con lo pseudonimo Theo di «Ma chi è?…»,
una «rivista satirica, umoristica, illustrata, mensile»,
molto interessata al Futurismo. Cfr. D’AMBROSIO Matteo,
Nuove verità crudeli: origini e primi sviluppi del futurismo
a Napoli, Napoli, Alfredo Guida Editore, 1990, pagg. 52 e
348.
(4) A pag. 103 di questo Dizionario sono citati altri due
illustri brontesi: Eduardo e Giuseppe Cimbali.
(5) «Determinismo
e Libertà. Vedi i quaderni del passato anno 1900, 7 aprile, 5
maggio, 18 agosto, 17 novembre».
(6)
«C. BIUSO, Del Libero arbitrio. Firenze Barbèra, 1900. 16° di
pagine VI-304»·
(7)
Verosimilmente Angelo De Gubernatis (Torino 1840 – Roma 1913). Per
approfondimenti è possibile consultare il
Dizionario biografico della Treccani.
(8)
Verosimilmente Pietro Fanfani (Collesalvetti 1815 – Firenze 1879).
Per approfondimenti è possibile consultare il Dizionario biografico
della Treccani all’indirizzo
www.treccani.it. |
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