Alberto Giovanni Biuso
Filosofia Teoretica e della Mente
Alberto Giovanni Biuso è nato a Bronte nel 1960.
Dopo aver insegnato per alcuni anni a Milano, è diventato Professore
ordinario di Filosofia teoretica nel Dipartimento di Scienze
Umanistiche dell’Università di Catania, dove insegna anche Filosofia
della mente e Sociologia della cultura.
A partire dalla prima fase della sua carriera si è occupato di
filosofia tedesca moderna, specialmente di Nietzsche con
pubblicazioni (L’antropologia di Nietzsche, Nomadismo e benedizione)
ed articoli vari.
È collaboratore, redattore e membro del Comitato scientifico di
numerose riviste fra le quali citiamo: “Aut Aut", il Voltaire,
Punti critici, Rivista di storia della Filosofia, Il Protagora,
Prospettive Settanta, Archivio di storia della cultura, Nuova
Secondaria, Alfabeta, Iride, MondOperaio, La Rivista dei Libri;
Koiné; gli Argomenti umani, Informatica & Scuola, Diorama
letterario, Libertaria, Una città, Utopie Critique, Giornale della
Filosofia, Medicina & Storia, ItaliaOggi, il Mattino, Centonove,
Diogene, Filosofare oggi.
Collabora
inoltre con le pagine culturali del quotidiano il Manifesto e con la rivista
Giro di vite -
Segnali dalle città invisibili.
Ha pubblicato i volumi:
L’antropologia di Nietzsche
(Morano, 1995) -
Contro il Sessantotto (Guida, 1998;
nuova edizione rivista e accresciuta
con il titolo
Contro il Sessantotto. Saggio di antropologia, Villaggio Maori Edizioni,
Catania 2012) -
Antropologia e Filosofia (Guida, 2000)
-
Cyborgsofia. Introduzione alla filosofia del computer (Il Pozzo di
Giacobbe, Trapani 2004) -
Nomadismo e benedizione. Ciò che bisogna sapere prima di leggere Nietzsche
(Di Girolamo Editore, 2006) -
Dispositivi semantici. Introduzione fenomenologica alla filosofia della
mente (Villaggio Maori Edizioni, Catania 2008) -
La mente temporale. Corpo Mondo Artificio
(Carocci, 2009) -
Temporalità e Differenza (Olschki, Firenze 2013) -
Aión. Teoria generale del tempo (Villaggio Maori Edizioni, 2016)
-
Anarchisme et Anthropologie (Asinamali éditions,
Paris 2016). |
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Ha pubblicato anche due raccolte poetiche:
Inni alla luce
(Petite Plaisance, Pistoia 2006) e
Un barlume di fasto (ScritturImmagine, Catania 2013). Dal libro “Dispositivi semantici” proponiamo dalla quarta di copertina: «Incontro una donna a cui voglio bene, le porto dei fiori e le do un bacio. I fiori esistono, insieme ai baci e all’amore. Ma come esistono queste tre espressioni della realtà? Ecco una domanda filosofica. Una domanda che guarda e cerca di comprendere. La risposta non è difficile: i fiori esistono come enti, i baci dati e ricevuti sono degli eventi-azione, l’amore è un processo molto complesso che coinvolge i corpi, i luoghi, gli istanti, i pensieri. La mente non è una cosa ma è la struttura nella quale enti, eventi e processi acquistano significato. Per questo essa è un dispositivo semantico mobile, sia nello spazio sia nel tempo».
Dalla prefazione
di Eugenio Mazzarella a "La mente temporale. Corpo, mondo, artificio":
«Il lettore troverà in questo libro una ontologia del computazionale
che si articola come analisi fenomenologica della mente e dei suoi
rapporti con il Corpo, il Mondo, l'Artificio. La mente temporale è
l'espressione con cui viene concettualizzato l'esito insieme storico
e teorico di questa analisi fenomenologica. [...]
Nessun resoconto
freddo, dunque, di un mero dibattito epistemologico [...], ma un
confronto agile, e però insieme esperto, con l'orizzonte
storico-esistenziale del suo tema, il nesso mente/corpo, e le
attuali prospettive della filosofia della mente; un confronto che ha
esiti teorici di grande ricchezza problematica e di sicuro interesse
per chi oggi voglia misurarsi con questi temi, spesso consegnati a
una dicotomia interpretativa analitici/continentali che da questo
lavoro emerge in tutta la sua obsolescenza».
Per Biuso la mente è un
dispositivo semantico mobile nello spazio e nel tempo, consapevole
di sé e in grado di apprendere, elaborare, ricordare ed esprimere
dei contenuti intenzionali i quali si rivolgono a un mondo che ha
una propria realtà autonoma dalla coscienza ma al quale essa dà
significato.
L'indagine sulla mente diventa quindi una cronosemantica. Anche per questo la sua attuale ricerca verte sul
problema fondamentale della temporalità, il cui
chiarimento permette di superare i dualismi -in primo luogo quelli
tra natura e cultura, corpo e mente, innato e appreso- a favore di
una comprensione unitaria e insieme molteplice dell’umano e del suo
posto nell'essere.
Altri libri di Alberto G. Biuso
Anarchisme et Anthropologie
Pour une politique matérialiste de la limite
(Par les soins de Luigi Balice, traduction de Sarah Borderie, corrections de Louis Watier,
couverture de Marco Castagnetto,
Asinamali éditions, Paris 2016, Pages 92, € 12,00)
«Il est beaucoup plus probable que l’option anarchiste soit déclenchée par un profond pessimisme anthropologique plutôt que par un optimisme rousseauiste ou d’un autre type.
Étant donné que l’espèce Homo sapiens sapiens figure parmi les plus féroces qui se trouvent dans la nature – et cela sans que l’on prenne en compte les variables et les caractères de chaque individu –, il faut éviter de toutes les manières possibles un pouvoir qui naisse et qui se consolide en tant que gestion individuelle, familiale, dynastique et partitaire de la structure sociale collective. Le moins de pouvoir possible à chacun ; une distribution plus large, horizontale et collective ; l’égalité entre les composantes du corps social dans la gestion des intérêts communs.»

Aión. Teoria generale del tempo (Villaggio Maori Edizioni,
Catania 2016,
Collana Ellissi, 7
Pagine 132
€ 14,00 )
«Nel linguaggio, specialmente in quello artistico e poetico ma non soltanto in esso, l’umano dà ordine al mondo come successione di eventi. In questa unità estetica ed estatica del tempo si compie l’esistenza umana, il suo senso, il senso del morire. Che cos’è dunque il tempo? Il tempo è la convergenza che accade d’improvviso ma scaturendo dall’eterno di identità e differenza nell’istante e nel sempre, nel Kairós e nell’Aión».
Temporalità e differenza (Leo S. Olschki, Firenze 2013, Pagine VIII-120, € 18,00)
Il tempo non è un dato soltanto mentale né soltanto fisico. È la differenza
della materia nel suo divenire ed è l'identità di questo divenire in una
coscienza che lo coglie.
Il chiarimento del tempo permette una comprensione unitaria e insieme molteplice
dell’essere. La posizione che in esso occupa l’umano è quella di un complesso
dispositivo semantico mediante il quale la materia conosce se stessa e la
temporalità di cui è fatta.
Un barlume di fasto
(Scrimm Edizioni, Catania 2013, Pagine 60, €
4,99)
«Il
mondo - scrive l'Autore - è un tessuto di parole dette, taciute, gridate,
pensate.
Il loro accadere, permanere e divenire dà vita a ciò che chiamiamo
scienza, cultura, conoscenza.
Dentro questo oceano di suoni e di significati, la
poesia è lo “scarto”, è l’imprevisto, la porta che si apre verso uno spazio
inatteso, un’inattesa luce. È la luce che cerco di disegnare nei miei versi. “Luce” è il loro contenuto.
La forma che lo esprime vorrebbe essere “musica”.
Lo sbalzo del suono rispetto
all’intrico comune del parlare non può rimanere una parodia del dire, una
semplice messa in riga del linguaggio quotidiano. Il salto spaziale che dà vita
al verso deve inoltrarsi nel territorio, rischioso ma esaltante, della musica,
della nota e dell’accento che suonano dentro la fatica dei sentimenti, il rigore
del capire, l’incontro con la morte. Solo così, diventando musica, la parola
dolorosa della vita potrà aprire l’intervallo di una qualche gioia. So bene che
in questo modo i versi che tento si pongono lontano dalla poetica prosastica del
mio tempo, dal dogma estetico che fa di molta poesia contemporanea un’estrema e
paradossale propaggine del futurismo rumorista. Ma ho
la sensazione che le parole che si scrivono debbano possedere l’arrogante
ambizione di parlare ai millenni. Sennò, è meglio tacere. È da tale tracotanza,
infatti, che nasce la più oggettiva delle misure: quella che segue il perimetro
irraggiungibile del mondo. E ai suoi confini trova luce.» |