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Il territorio di Bronte |
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Escursioni dal Castello Nelson |
Visitiamo, insieme, il territorio di Bronte |
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Escursioni dalla Ducea Nelson |
Itinerari
per escursioni dal Castello Nelson di Placido Paladino |
SAPORI E PAESAGGI
DELLA DUCEA, LE
SORGENTI-> OBELISCO NELSON, CIMITERO
INGLESE-> LAGO TREARIE, CASTELLO
DI TORREMUZZA,
PONTI
NORMANNI,
BRONTE-> MASSERIA
LOMBARDO
LAGO GURRIDA, RANDAZZO, MONTE
MALETTO, MONTE
MINARDO |
Castello Nelson
Le
Sorgenti
Obelisco
Nelson
Il percorso di questa escursione, proposta in collaborazione
con la Pro Loco di Maniace, è certamente di media difficoltà, con una lunghezza
complessiva del tragitto di circa 18 Km, quindi con una durata di più di
mezza giornata.
Si sviluppa
prevalentemente entro il demanio forestale del versante sud del Parco
dei Nebrodi ed è caratterizzato dalle sorgenti e dalla vegetazione
tipica dei Nebrodi, in un territorio caratterizzato da dolci declivi che
danno a questi monti un aspetto rassicurante.
Per circa la metà del suo percorso, corrisponde alla "via" che
percorrevano pastori e contadini provenienti da Tortorici. Questi, già
nella prima metà del XIX sec., dopo aver superato i rilievi montuosi del
Nebrodi, cominciarono ad affacciarsi sulle terre della
Ducea di Nelson
in cerca di sussistenza, facendo periodicamente spola tra la "roba" e la
"casa".
L’itinerario, a seconda delle stagioni e
delle condizioni atmosferiche, può essere percorso a cavallo, a piedi,
in auto e poi a piedi, in mountain-bike (dalla Segheria sopra Porticelle
Soprane) e , comunque, si consiglia un accompagnatore.
Partendo dal Castello Nelson si supera il ponte che attraversa il
torrente Saracena e da piazza San Gabriele si segue una strada asfaltata
che dopo qualche centinaio di metri diviene a fondo naturale dando
accesso al bosco di roverella nei pressi di un cancello del demanio
forestale.
Ecco i Nebrodi.
Dopo una leggera salita, si incontrano le prime sorgenti: la Sorgente
Farina, la Fanusa e la Donnavida (qui si trova un rifugio del Corpo
Forestale dove è possibile effettuare una prima sosta).
Proseguendo per
la pista interna con la strada che torna ad essere asfaltata, si giunge
alla Sorgente Virgilio (1300 m.), nei pressi di un cancello in legno
si svolta a destra, si imbocca l’antica
trazzera reggia e si raggiunge la località Serra Spina a 1558 m..
Continuando per il sentiero, che si mantiene alla stessa quota, si
arriva all’obelisco di Nelson, secondo molti il confine settentrionale
della Ducea e luogo in cui il panorama è veramente incantevole. L’Etna,
i Nebrodi, il lago Trearie, boschi di cerri e faggi, la natura
incontaminata fanno da incantevole cornice al visitatore lungo il suo
cammino.
L’Obelisco segna il punto
di mezzo dell'itinerario. Da qui in poi il cammino si svolge
prevalentemente in discesa. Il sentiero in terra battuta, in direzione
nord-ovest, lambisce la zona di Foresta Vecchia.
A questo punto la
strada scende verso valle, passando dal Rifugio Arcarolo e dall'omonima
sorgente (quota 1568 metri). Il sentiero prosegue alla volta della
Sorgente del Medico, a quota 1553 metri, ed attraversa una fitta e
suggestiva faggeta. La leggenda popolare vuole che l'acqua di questa
sorgente abbia proprietà terapeutiche.
Nel tratto successivo, prima di
incontrare la Sorgente Sperone, la vegetazione si caratterizza tra
l'altro per la rigogliosa presenza dell'Agrifoglio (Ilex aquifolium).
Nell'ultima parte dell'itinerario, si arriva dapprima alla Sorgente
Valle dell'Uomo Morto, a quota 1360 metri, per poi tornare al punto di
partenza, nei pressi di Contrada Petrosino e quindi al Castello.
E’ fortemente consigliato un accompagnatore.
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Caratteristiche dell'itinerario:
Lunghezza del percorso: 18 km circa.
Tempo di percorrenza: 7-8 ore (comprese le soste).
Dislivello in salita: 750 metri.
Difficoltà: media (sentiero adatto ad adulti e ragazzi con
esperienze di trekking e con un minimo allenamento).
Varianti: il percorso descritto ne offre diverse. che possono
allungare o diminuire i km ed i tempi di percorrenza.
Alternativa: partenza da "Segheria ", sopra Porticelle
Soprane, per effettuare il percorso in mountain-bike |
Info logistiche sull'itinerario:
La Pro Loco di Maniace
ha collaborato all'individuazione
dell'itinerario. Per ogni informazione in loco sul percorso, sulle varianti in
mountain-bike e per usufruire di servizi escursionistici, è possibile contattare
l'Associazione, che ha sede in corso Margherito (tel. 095.690823/347.0375159/
329.4939904, E-mail: prolocomaniace@virgilio.it). |
Equipaggiamento:
Indumenti per la media montagna, adatti alla stagione: scarponcini,
giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo. |
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Castello Nelson
Cimitero
Inglese
Lago Trearie
Il percorso dell’escursione al Lago Trearie è da ritenere mediamente
facile, sempre però a seconda dei periodi dell’anno e delle condizioni
complessive, oltre che dalla presenza fortemente consigliata di un
accompagnatore.
E’ possibile percorrere l’itinerario con vari mezzi (in
alcune parti è possibile usare l’auto, la mountain-bike, il cavallo)
oltre che a piedi, variando, di conseguenza la durata prevista che nella
migliore delle ipotesi risulterà di tre o quattro ore.
Partendo dal Castello Nelson, si può fare una sosta prima di arrivare al
centro abitato di Maniace presso il
piccolo cimitero inglese dove si
possono trovare le tombe (otto), di amministratori e proprietari del
castello che decisero di essere seppelliti qui, a 500 m dal castello.
Oltre a queste è possibile vedere la tomba comune che ospita i resti dei
vari abati dell’abbazia, una volta sepolti sotto la chiesa di Santa
Maria, ed anche il luogo dove venne sepolto il poeta inglese William
Sharp.
Dopo questa breve visita bisognerà proseguire in direzione contrada
Porticelle, con la vista meravigliosa dell’Etna, dei monti Maletto e
Spagnolo e della vetta dei Nebrodi Monte Soro (1898 m.).
Lungo il citato
e suggestivo percorso sarà possibile incontrare esemplari tipici di
fauna selvatica quali il gheppio o cavalli selvatici.
Dopo circa 5 Km si arriva alla Segheria del Corpo Forestale, e
qui è possibile consultare una utilissima bacheca in cui vengono
segnalati e consigliati alcuni itinerari predefiniti.
Proseguendo per
una strada sterrata, che solo per un po’ si ripresenterà asfaltata, si
supererà un bivio e si potrà raggiungere il Rifugio Trearie,
struttura sempre fornita di legna e con un ruscello ricco d’acqua da
Novembre a Giugno.
Proseguendo sempre a piedi e dopo circa un ora si
raggiungerà il Lago Trearie dove, seguendo un sentiero si potrà
giungere ad una casetta di legno utilizzata per l’osservazione degli
uccelli.
Dopo aver vissuto la magia dei Nebrodi sarà possibile rientrare passando
nuovamente dal Rifugio e ripercorrendo il percorso seguito all’andata.
Sembra opportuno sottolineare che i sentieri utilizzati nel presente
itinerario si prestano magnificamente, nel periodo invernale, anche allo
sci di fondo e che si ritiene necessario un accompagnatore soprattutto
per richieste di escursioni a cavallo.
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Il Lago Trearie si trova a 1400
metri circa di quota, in località Cartolari Faranda.
Rappresenta la
zona umida più alta della Sicilia e per questo motivo, lo specchio
d’acqua è particolarmente idoneo per lo svernamento di specie
stanziali e migratori. Con una superficie di poco inferiore a dieci
ettari ed un perimetro di circa due chilometri, il bacino - pur
ricadendo in una zona fortemente antropizzata segnata dalla presenza
di numerosi capi di bestiame d’allevamento - e un ecosistema che
riveste un grande valore dal punto di vista paesaggistico ed
ambientale. Per un periodo di tempo riserva naturale orientata, il
Lago di Trearie, che sorge a poche centinaia di metri dall'omonimo
Monte, e stato inglobato all’interno del P arco dei Nebrodi. L’attuale bacino è nato dall'ampliamento di un piccolo invaso
naturale che ha un estensione di circa 10 ettari, un contorno
bagnato di quasi 2 chilometri ed una portata di circa 200 mila metri
cubi. Flora: Le specie ripariali tipicamente lacustri hanno subito un
forte degrado a causa - così com'è accaduto per il Biviere di Cesarò
- dell'allagamento delle vecchie sponde, ora sommerse dalle acque in
conseguenza dell'ampliamento artificiale della superficie lacustre
con la messa in posa di una briglia di cemento armato. Il sito,
tuttavia, conserva un suo particolare fascino per la presenza di un
fitto bosco d'alta quota poco distante dalle sponde del Lago.
Attorno al lago troviamo anche la rosa canina.
Fauna: Il Lago è, certamente, la zona umida più alta della Sicilia e
- oltre ad essere un sito estremamente importante per le numerose
specie stanziali - gioca un ruolo strategico nelle rotte di
trasferimento di numerose varietà di uccelli migratori; numerosi vi
si rinvengono i gruppi di Folaghe e di Moriglioni. Frequenti ospiti
del Lago sono anche gli Aironi, le Gallinelle d'acqua, i Germani
reali e i Tuffetti. Il bacino costituisce, in ogni caso, una risorsa
insostituibile per tutta l'area circostante e per la fauna stanziale
che vi alloggia: Volpi, Ghiri, Istrici, Lepri e Martore. (“L’habitat
naturale e storico della Sicilia” di Aurelio Angelici, Regione
Siciliana, Palermo 2003) |
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