|
|
Il 21 agosto 1802 il banchiere inglese Abraham Gibbs, operante a Palermo e di cui si serviva Horatio Nelson e che poi diventerà anch’esso amministratore "a latere" della Ducea, scrive all’Ammiraglio (7): ”Mi permetto di allegare alla presente una lettera della Signora Graefer, la quale, mi rincresce dirlo, trasmette a Vostra Signoria il triste annunzio dell’improvviso decesso del povero Graefer. La signora Graefer mi supplicò di intercedere presso il Generale Acton, affinché le fosse consentito di portare avanti l’amministrazione della proprietà, in attesa di una decisione di Vostra Signoria. Al dolore sincero di Gibbs non corrisponde un analogo sentimento da parte di Nelson. Scrive il 20 settembre 1802 l’Ammiraglio al suo amico banchiere ed “agente delle prede” Alexander Davison (2): “…abbiamo sofferto la mancanza di alcuni amici. …(omissis) … Ho anche perso Mr. Graefer, il mio governatore di Bronte: egli è morto il 7 agosto 1802. Il Duca è scottato dalle perdite subite a causa della cattiva gestione, secondo il suo giudizio, di Graefer a tal punto di sperare di essersi liberato della causa. La ducea viene a trovarsi con la scomparsa di Graefer amministrata a Palermo dal Marchese Antonio Forcella scelto da Lord Acton, primo ministro del regno, ed a Bronte da Mrs. Elisa Graefer. Il Duca, comunque, non doveva essere molto soddisfatto della scelta. Nel suo epistolario (2) non si rinviene alcuna lettera scritta al Forcella mentre risulta una intensa corrispondenza con il banchiere Abraham Gibbs. Da bordo della Victory al largo di Tolone scrive a Gibbs l’11 agosto 1803: ”mio caro Signore, ho ricevuto ieri la vostra del 5 luglio con molto piacere e le sarò grato se ella nella sua infinità bontà vorrà indirizzare la mia proprietà di Bronte su un binario tale che, se io non posso ricavare la sua rendita, almeno possa ricevere un affitto; perché io non accetto di rimetterci altri 6 pences ma sarò contento nel pagare una provvigione a persone rispettabili che possano riscuotere per conto mio l’affitto e rimettermelo a Londra. Si rileva l’insoddisfazione del Duca per il fatto che lo stato di Bronte non gli rende niente ed è causa di liti giudiziarie per il suo completo possesso e godimento, tanto da avere più volte chiesto aiuto ad Acton. A curargli questi affari è Gibbs, del quale ha piena fiducia e con il quale stabilisce un legame di amicizia. Ed è Gibbs che gestisce i rapporti di Nelson con la vedova di Graefer, Mrs. Elisabetta. Dalla morte del marito ella continua a stare a Bronte ed ad occuparsi della Ducea. La revisione dei conti dell’amministrazione da parte di Gibbs fa emergere una condotta dei coniugi Graefer prima e della vedova Graefer dopo probabilmente non proprio corretti o quantomeno molto condizionata da interessi privati. Tanto che dalla corrispondenza di Nelson si rileva il suo proposito di liberarsi della donna. Da bordo della Victory scrive infatti a Lady Hamilton il 24 agosto 1803 (4): “Ricevetti ieri alcune lettere di Mrs Graefer… Vorrebbe che le facessi ottenere una pensione dal re delle Due Sicilie… Sostiene che se anch’io mi fossi trovato sul posto, le spese per mandare avanti Bronte non sarebbero state inferiori. E poi il 14 marzo 1803 sempre da bordo della Victory al largo di Tolone (2): “…In riferimento alla Signora Graefer - cosa ella ha fatto, Dio e lei stessa lo sanno; ma ho deciso che Gibbs le offrirà 100 pounds l’anno: se accetterà, acconsentirò e ho chiuso. Ti mando l’ultima lettera della Signora Graefer…”. Ed ancora il 1 luglio 1804: “…Gibbs è ancora a Palermo: io sono sicuro che farà buone cose per la mia proprietà; quindi mi auguro di aver concluso. Mi ha scritto poco tempo fa proponendomi che gli dessi il suggerimento (ma senza fare notare che la proposta è venuta da lui) di dire che ho pensato che era meglio che la Signora Graefer e la figlia si trasferissero in Inghilterra per la educazione di quest’ultima. Il 21 ottobre 1805 Horatio Nelson muore a Trafalgar. Duca di Bronte diventa il fratello Reverendo William e si apre per la Ducea un’altra pagina della sua storia. La signora Graefer continuerà a vivere a Bronte, dove la figlia Maria Carolina ha sposato uno dei maggiorenti della cittadina, Gioacchino Spedalieri, e percepirà dalla Ducea sino alla morte, avvenuta nel 1817, una pensione annua di 100 onze. Ciò a dimostrazione che né Nelson né Gibbs sono riusciti a liberarsi di lei. E’ certo che la posizione di moglie di Graefer prima, di rappresentante locale del Marchese Forcella dopo ed il legame famigliare con gli Spedalieri le hanno consentito di occupare un posto di rilievo nella società brontese e di acquisire una certa agiatezza. | ||||||||
|