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Il pediatra Prof. Gino Schilirò

Personaggi illustri di Bronte, insieme

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Gino Schilirò

Ha dedicato la sua vita ai piccoli leucemici

Gino SchiliròGino Schilirò, professore universitario ed illustre pediatra conosciuto anche all'estero, è nato a Bronte nel 1936. Ha studiato nel Real Collegio Capizzi dove ha conseguito la maturità classica, laureandosi successivamente in Medicina e Chirurgia con lode presso l'Università di Catania.

Ha continuato la formazione all'estero, trascorrendo, in particolare, lunghi periodi di studio presso il Dipartimento di Genetica della Columbia University di New York (USA).

Ritornato in Sicilia ha intrapreso la professione di pediatra con una prestigiosa carriera che lo ha portato ben presto a ricoprire le cariche di direttore del Dipartimento Universitario di Pediatria dell’Università di Catania e di direttore del Centro di Riferimento Regionale di Ematologia ed Oncologia Pediatrica dell’Università di Catania (Azienda Policlinico), che sotto la sua guida è diventato un Centro di altissima valenza scientifica.

Nell'agosto del 2003, per la prima volta in Sicilia, nel Centro diretto da Gino Schilirò, è stato effettuato il primo trapianto di cellule staminali da cordone ombelicale su una bambina affetta da una grave forma di leucemia.

Lo stesso Centro, nel 2005 è stato incluso nel «progetto speciale» ideato dall'Airc - che vede il meglio dell'oncologia pediatrica italiana impegnata nella grande sfida di debellare definitivamente i tumori pediatrici infantili - con un compito particolarmente impegnativo: "quello di approfondire gli studi sulla leucemia infantile sia linfoblastica che mieloide specie per quel che riguarda il gene «MLL» che ne è responsabile, valutando i risultati dei trattamenti e convogliando i risultati emersi da tutte gli altri centri di ricerca".

Gino Schilirò è stato anche componente del gruppo di studio dell'Or­ganizzazione Mondiale della Sanità per le emoglobinopatie;
coordinatore nazionale del Progetto "Sperimentazioni terapeutiche controllate nelle neoplasie infantili", del Consiglio Nazionale delle Ricerche;
presidente Nazionale dell'Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP).

In atto è consulente del Consiglio Superiore di Sanità, componente della Commissione Oncologica Regionale, referee per l’accreditamento dei corsi di Educazione Continua in Medicina.

E' stato chiamato a fare parte di prestigiose Società Scientifiche Nazionali ed Internazionali:

- Società Italiana di Pediatria
- Società Italiana di Genetica Umana
- Società Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica
- Gruppo per lo Studio dell’Eritrocita
- American Federation for Clinical Research

- Internationale Asociation of Human Biologists

- New York Academy of Sciences

- European Society for Paediatric Haematology and Immunology

La sua impegnativa attività assistenziale e di ricerca scientifica, l'abne­gazione e lo spirito umanitario che dimostra nei confronti dei bambini malati e dei loro genitori, hanno avuto nel tempo anche ampi riconoscimenti. «Ha dedicato la sua vita ai piccoli leucemici, lo considero una specie di missionario laico, un angelo un po’ attempato con il camice bianco» scriveva nel 1999 Tony Zermo.

Gli sono stati conferiti:

  il "Premio XXIV Casali" per la Pediatria – Bronte 1988, con la seguente motivazione: “Per gli studi approfonditi in campo ematologico con particolare riguardo alla leucemia infantile dove ha riportato lusinghieri risultati di guarigioni cliniche”.

  il "Premio Andrea Creati" per l’Oncologia Pediatrica – Giarre;

  il "Premio città di Mascalucia" per l’Oncologia Pediatrica;

  il titolo di Paul Harris Fellow dal Rotary International.

La città di Lentini nel 1999 gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria con la seguente motiva­zione: “Per l’alto contributo scientifico umanitario dato alla ricerca ed alla lotta sulle emopatie e tumori dell’infanzia e per aver rappresentato per i piccoli malati e le loro famiglie una palpabile presenza nel loro calvario”.

Nel 2009 il consiglio direttivo dell’Ordine dei medici gli ha assegnato all’unanimità il Premio Ip­pocrate perchè «ha connotato la sua eccezionale qualificazione scientifica e professionale di quell’afflato di solidarietà e sofferenza che dà, al fare medico, il valore di un impegno medico e sociale.»

Le sue ricerche concernenti argomenti di ematologia, immunologia ed oncologia pediatrica sono apparse su numerose autorevoli riviste internazionali (Nature, Cell, Proc. Natl. Acad. Sci. Usa, The Lancet, Blood , New Engl. J. Of Medicine, etc…).

Nel campo della ricerca scientifica, il prof. Gino Schilirò, ha individuato due nuove emoglobine di cui una in onore della nostra città ha chiamato Hemoglobina Bronte ed una variante enzimatica che ha chiamato Glo-Sicily. E' rimasto infatti sempre legato alla sua Sicilia ed a Bronte in particolare.

«Pur avendo trascorso lunghi periodi di studio negli Stati Uniti, non ho mai pensato di andare a lavorare lontano da Catania», ha dichiarato «perché qui, in Sicilia, ogni cosa deve essere conquistata con fatica, ogni piccola cosa che abbiamo realizzato è stato frutto di instancabili trattative, raccolte fondi, burocrazia battuta.»

Il prof. Schilirò è andato in pensione nel 2008.
“Ancora qualche mese  - dichiarò allora - e poi il mio lavoro sarà terminato. Ma ho la consa­pe­volezza di aver formato uno staff del quale essere soddisfatti, che sarà una garanzia per gli anni a venire”.

Da pensionato seguendo la sua «memoria del gusto o archeologia gastronomica» si è dato «alla ricerca della cucina perduta» cercando di recuperare «l'antica Sicilia gastronomica» in due libri: I sapori lontani della cucina siciliana e La storia della cucina siciliana


L'emoglobina Bronte

Gino Schilirò, ha individuato due nuove emoglobine di cui una in onore della nostra città ha chia­mato Hemoglobina Bronte (Hb Bronte or alpha93 (FG5) Val--> Gly: a new unstable variant of the alpha2-globin gene, associated with a mild alpha(+)-thalassemia phenotype - 2003 Aug; Hemoglobin vol. 27 n° 3 pag. 149, 2003) ed una variante enzimatica che ha chiamato Glo-Sicily (Amer J. Hum. Genet. Vol. 35 pag. 1042, 1983).


L'associazione Ibiscus

Fortemente motivato, nel portare avanti un progetto di speranza per tanti bambini con neopla­sie, Gino Schilirò è anche uno dei fondatori dell'Associazione Ibiscus, un'iniziativa nata nel 1986 per la raccolta di fondi per la realizzazione di un day hospital e di una casa-albergo per i genitori dei bambini, soprattutto indigenti, sottoposti a terapie oncologiche.

L'Associazione (Lega per la ricerca ed il trattamento delle leucemie e dei tumori del bambino) si affianca alla struttura pubblica per alleviare la sofferenza dei piccoli pazienti, migliorare le loro condizioni di vita e gli approcci clinici e garantire risposte in tempo reale, cose che l’apparato burocratico è assai lontano dal dare.

Una sanità dal "volto umano" fortemente voluta da Gino Schilirò direttore del reparto che acco­glie tanti bambini affetti da patologie tumorali, provenienti da tutta Italia.

La casa IbiscusDopo quasi vent'anni, "Ibiscus" ha raggiunto risultati importanti: ha creato reparti attrezzati con stanze singole e servizi in camera, arredati di tutti i comfort e studiati per alleviare lo stato psico/funzionale dei piccoli pazienti, insegnanti, parco giochi, asili nido.

Nel 2004, grazie all'aiuto economico della gente, ha iniziato a costruire accanto al Policlinico una casa di accoglienza per allie­tare il soggiorno dei genitori dei bambini siciliani affetti da leucemie e linfoma.

La «Casa dell'Ibiscus», voluta dal prof. Schilirò che ha lottato per vent'anni contro l'ottusità della burocrazia e l'indifferenza di alcune istituzioni e insieme a genitori, medici, infermieri che non si sono rassegnati a dire «non dipende da me», è stata inaugurata nell'Aprile del 2006.

Il professore Schilirò in un reparto pediatrico con mons. Gristina, arcivescovo di Catania

PREMIO XXIV CASALI 1988: Il dott. Nunzio Meli consegna il premio per la pediatria al prof. Gi­no Schilirò “Per gli studi ap­profonditi in cam­po ema­tolo­gico con par­ti­colare riguar­do alla leu­cemia infantile dove ha riportato lu­sin­ghie­ri risul­tati di guari­gioni cliniche”. Gino Schili­rò è stato anche consi­gliere comu­nale della DC a Bronte nel 1964 (con il sin­daco avv. Nunzio Meli)

Roma, 8 ottobre 2010: Il prof. Gino Schi­lirò  col Presidente della Repubblica Gior­gio Na­po­litano in occa­sione del rice­vimento al Qui­ri­nale dei ricer­catori del­l’AIRC (Asso­cia­zione Ita­liana Ricer­ca sul Cancro). Nel Dicem­bre 2009 lo stesso Presidente della Re­pub­blica,in consi­dera­zione di par­tico­lari bene­merenze, ha confe­rito al Prof. Gino Schilirò l’onorifi­cenza di commen­datore.


Vedi pure
Quell'alleanza oltre la firma
Il consiglio del grande medico
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Sua eccellenza il professore
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Prof. Gino Schilirò con bimbo iracheno

Gino Schilirò con in braccio un piccolo ira­cheno affetto da leucemia, sottoposto a che­mio­terapia, nel Reparto di Ematologia e on­co­logia del Policlinico di Catania (pagina tratta dal settimanale Oggi, n. 28 del 12.7.2006).

Sotto un altro articolo pub­bli­cato su Vivere dell'8 otto­bre 1993 che nel sottoti­tolo scrive: «Così può essere definito il Cen­tro di ema­tologia onco­lo­gica e pedia­trica del Policli­nico di Catania diretto dal Prof. Schilirò che ha evitato a tanti pic­coli ammalati di leuce­mia la terribile condi­zio­ne di "emigrante della salute".»

La casa Ibiscus, interno«Dopo dieci anni di lotte per un sogno che sembrava utopia - ha detto il prof. Schilirò - è nata la "Casa dell'Ibiscus" per i genitori dei piccoli ammalati.

Il traguardo più bello è vedere tanti e tanti bambini, ora adulti, che hanno vinto la battaglia più difficile della loro vita, ma ancor di più sentiamo tra di noi i piccoli che hanno perso la loro battaglia.

Ibiscus ha contribuito in maniera determinante per la generosità di tante persone anche umili alle quali va il nostro grazie e l'invito a constatare come il loro sostegno è stato utilizzato. Potranno dire con orgoglio "questo l'ho fatto anch'io"».

 

Tre Ministri della Sanità hanno detto:

 - «Il Centro di Onco/Emato­logia Pedia­tri­ca di Catania è sicuramente tra le eccel­lenze che operano in Italia» (prof. Elio Guzzanti)

 - «Ho visto una bella pagina di sanità: grazie alla buona ricer­ca, alla buona for­ma­zione ed ad un fruttuoso rap­por­to tra le istituzioni ed il  volon­ta­riato» (on. Rosy Bindi)

 - «Se l'Italia decidesse di inve­stire per rea­lizzare Centri di eccellenza ove con­centrare i propri talenti scienti­fici, rin­forzare le scuole migliori, rea­lizzare la ricerca ed il servizio di rife­rimento (o di 3° livello) facendo rien­trare i mol­ti ec­cel­lenti italiani che lavo­rano all'estero, con rapporti di part­nership con imprese pri­vate, credo che avrem­mo qui con Schi­lirò un primo nucleo su cui investire» (prof. Giro­lamo Sirchia)

8 Febbraio 2009

POLICLINICO. ALLA CELEBRAZIONE DELLA RICORRENZA E’ STATO FESTEGGIATO IL DIRETTORE PROF. GINO SCHILIRO’ DA POCO ANDATO IN PENSIONE

Un secolo di attività per la pediatria universitaria

Reparto di Ematologia ed Oncologia del PoliclinicoUna fucina di didattica e di ricerca: un sicuro quanto prestigioso punto di riferimento assisten­ziale per i bambini con problemi più o meno gravi di salute.

Sono queste le definizioni che unanimemente vengono accreditate alla «Pediatria» universitaria catanese che nei suoi primi cento anni di attivi­tà ha saputo raggiungere e mantenere nel tempo che peraltro trova ampio riscontro, oltre che nella storia e nelle molteplici testimonianze di chi ne ha vissuto in prima persona le varie fasi anche nella topono­mastica cittadina.

Sono molte infatti le strade intestate alla memoria di illustri pediatri quali a esempio Antonino Longo, Felice Paradiso, Ughetti, Tomaselli, Muscatello: tutti autentici luminari che hanno contri­buito al progredire di questa delicatissima specialità.

La celebrazione del primo centenario della «Pediatria» stessa svoltasi ieri mattina nell’aula magna del Policlinico ha offerto l’occasione di ripercorrere tutte le principali tappe di questo percorso e un tale amarcord che ha visto la partecipazione di un nutrito numero di autorità accademiche e di pe­diatri (tra questi ultimi molti appositamente venuti da altre parti dell’Isola) è stato asso­ciato e ulte­riormente arricchito dal tributo di stima e di affetto nei confronti di quello che è stato a oggi l’ulti­mo splendido anello di questa catena di studiosi di Pediatria: il prof. Gino Schi­lirò che ha la­sciato da qualche mese la carica di responsabile della clinica medesima dopo aver profuso in essa tutto il proprio entusiasmo professionale supportato da un notevolissimo bagaglio di conoscenze scientifi­che e didattiche (otre 185 le sue pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali) e da una non comune carica umana.

Dopo aver ereditato la cattedra dal suo maestro, prof. Giuseppe Russo, il prof. Schilirò - come sottolineato dai vari colleghi che si sono alternati nei vari interventi in programma della cerimonia tra i quali il prof. Antonio Russo primario pediatra del Cannizzaro e prof. Santo Marino nuovo di­ret­tore della stessa Emato-Oncologia del Policlinico, il dott. Giuseppe Mazzola segretario provin­ciale dell’Associazione Pediatri – ha polarizzato l’impegno soprattutto nell’opera - già avviata dal prof. Giuseppe Russo - di organizzazione e di potenziamento dell’assistenza ai bambini con malattie oncoematologiche facendo assurgere l’apposita unità operativa a centro di riferimento regionale e improntando la cura e l’assistenza dei bambini alla più amorevole comunicabilità e all’estremo rispetto per i piccoli pazienti nonché alla più concreta solidarietà con i loro congiunti secondo il principio secondo il quale «ogni famiglia è una entità unica e irripetibile».

Ed è opera dello stesso Schilirò l’attenzione particolare all’«Ibiscus», attiva associazione che ha sede appunto nell’ambito della Clinica pedia­trica e che ha quale fine istituzionale l’aiuto e la consulenza appunto in favore dei familiari dei bambini oncoetmatologici.

Il prof. Mario La Rosa nuovo direttore del dipartimento di Pediatria ha indicato in Schilirò «un maestro autentico che ha lasciato una ricchissima eredità culturale e umana» mentre il presi­dente dell’Ordine dei medici, prof. Ercole Cirino ha definito lo stesso Schilirò «un pediatra poliedrico difficilmente ripetibile».

Alle espressioni di stima hanno fatto eco anche quelle del commissario del Policlinico dott. Car­me­lo Oliva e del direttore sanitario dott. Lupo nonché quelle del preside della facoltà di Medicina prof. Francesco Basile che ha per altro preannunziato il trasferimento della clinica pediatrica al padiglione 4 al fine di unificare tutte le componenti della struttura e dare modo di ristrutturare la storica sede.

Poi è stato lo stesso Schilirò (dopo la lezione magistrale di Luzzato di Firenze sulla ematologia pediatrica) a tratteggiare la storia della Pediatria catanese. [Angelo Torrisi, La Sicilia, 8 Febbraio 2009]


     

Uomini illustri di Bronte

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