Gino Schilirò è stato anche componente del gruppo di studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per le emoglobinopatie; coordinatore nazionale del Progetto "Sperimentazioni terapeutiche controllate nelle neoplasie infantili", del Consiglio Nazionale delle Ricerche; presidente Nazionale dell'Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP). In atto è consulente del Consiglio Superiore di Sanità, componente della Commissione Oncologica Regionale, referee per l’accreditamento dei corsi di Educazione Continua in Medicina. E' stato chiamato a fare parte di prestigiose Società Scientifiche Nazionali ed Internazionali: - Società Italiana di Pediatria - Società Italiana di Genetica Umana - Società Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica - Gruppo per lo Studio dell’Eritrocita - American Federation for Clinical Research - Internationale Asociation of Human Biologists - New York Academy of Sciences - European Society for Paediatric Haematology and Immunology La sua impegnativa attività assistenziale e di ricerca scientifica, l'abnegazione e lo spirito umanitario che dimostra nei confronti dei bambini malati e dei loro genitori, hanno avuto nel tempo anche ampi riconoscimenti. «Ha dedicato la sua vita ai piccoli leucemici, lo considero una specie di missionario laico, un angelo un po’ attempato con il camice bianco» scriveva nel 1999 Tony Zermo. Gli sono stati conferiti: il "Premio XXIV Casali" per la Pediatria – Bronte 1988, con la seguente motivazione: “Per gli studi approfonditi in campo ematologico con particolare riguardo alla leucemia infantile dove ha riportato lusinghieri risultati di guarigioni cliniche”. il "Premio Andrea Creati" per l’Oncologia Pediatrica – Giarre; il "Premio città di Mascalucia" per l’Oncologia Pediatrica; il titolo di Paul Harris Fellow dal Rotary International. La città di Lentini nel 1999 gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria con la seguente motivazione: “Per l’alto contributo scientifico umanitario dato alla ricerca ed alla lotta sulle emopatie e tumori dell’infanzia e per aver rappresentato per i piccoli malati e le loro famiglie una palpabile presenza nel loro calvario”. Nel 2009 il consiglio direttivo dell’Ordine dei medici gli ha assegnato all’unanimità il Premio Ippocrate perchè «ha connotato la sua eccezionale qualificazione scientifica e professionale di quell’afflato di solidarietà e sofferenza che dà, al fare medico, il valore di un impegno medico e sociale.» Le sue ricerche concernenti argomenti di ematologia, immunologia ed oncologia pediatrica sono apparse su numerose autorevoli riviste internazionali (Nature, Cell, Proc. Natl. Acad. Sci. Usa, The Lancet, Blood , New Engl. J. Of Medicine, etc…). Nel campo della ricerca scientifica, il prof. Gino Schilirò, ha individuato due nuove emoglobine di cui una in onore della nostra città ha chiamato Hemoglobina Bronte ed una variante enzimatica che ha chiamato Glo-Sicily. E' rimasto infatti sempre legato alla sua Sicilia ed a Bronte in particolare. «Pur avendo trascorso lunghi periodi di studio negli Stati Uniti, non ho mai pensato di andare a lavorare lontano da Catania», ha dichiarato «perché qui, in Sicilia, ogni cosa deve essere conquistata con fatica, ogni piccola cosa che abbiamo realizzato è stato frutto di instancabili trattative, raccolte fondi, burocrazia battuta.» Il prof. Schilirò è andato in pensione nel 2008. “Ancora qualche mese - dichiarò allora - e poi il mio lavoro sarà terminato. Ma ho la consapevolezza di aver formato uno staff del quale essere soddisfatti, che sarà una garanzia per gli anni a venire”. Da pensionato seguendo la sua «memoria del gusto o archeologia gastronomica» si è dato «alla ricerca della cucina perduta» cercando di recuperare «l'antica Sicilia gastronomica» in due libri: I sapori lontani della cucina siciliana e La storia della cucina siciliana. L'emoglobina Bronte
Gino Schilirò, ha individuato due nuove emoglobine di cui una in onore della nostra città ha chiamato Hemoglobina Bronte (Hb Bronte or alpha93 (FG5) Val--> Gly: a new unstable variant of the alpha2-globin gene, associated with a mild alpha(+)-thalassemia phenotype - 2003 Aug; Hemoglobin vol. 27 n° 3 pag. 149, 2003) ed una variante enzimatica che ha chiamato Glo-Sicily (Amer J. Hum. Genet. Vol. 35 pag. 1042, 1983). L'associazione Ibiscus
Fortemente motivato, nel portare avanti un progetto di speranza per tanti bambini con neoplasie, Gino Schilirò è anche uno dei fondatori dell'Associazione Ibiscus, un'iniziativa nata nel 1986 per la raccolta di fondi per la realizzazione di un day hospital e di una casa-albergo per i genitori dei bambini, soprattutto indigenti, sottoposti a terapie oncologiche. L'Associazione (Lega per la ricerca ed il trattamento delle leucemie e dei tumori del bambino) si affianca alla struttura pubblica per alleviare la sofferenza dei piccoli pazienti, migliorare le loro condizioni di vita e gli approcci clinici e garantire risposte in tempo reale, cose che l’apparato burocratico è assai lontano dal dare. Una sanità dal "volto umano" fortemente voluta da Gino Schilirò direttore del reparto che accoglie tanti bambini affetti da patologie tumorali, provenienti da tutta Italia. Dopo quasi vent'anni, "Ibiscus" ha raggiunto risultati importanti: ha creato reparti attrezzati con stanze singole e servizi in camera, arredati di tutti i comfort e studiati per alleviare lo stato psico/funzionale dei piccoli pazienti, insegnanti, parco giochi, asili nido. Nel 2004, grazie all'aiuto economico della gente, ha iniziato a costruire accanto al Policlinico una casa di accoglienza per allietare il soggiorno dei genitori dei bambini siciliani affetti da leucemie e linfoma. La «Casa dell'Ibiscus», voluta dal prof. Schilirò che ha lottato per vent'anni contro l'ottusità della burocrazia e l'indifferenza di alcune istituzioni e insieme a genitori, medici, infermieri che non si sono rassegnati a dire «non dipende da me», è stata inaugurata nell'Aprile del 2006. |