Home Page

Notizie, Eventi Socio-Culturali e non

Da Febbraio a Marzo 2006

Ti trovi in: Home-> News da Bronte

News dei mesi precedenti | seguenti



8 Marzo 2006
NELLA TAPPA BRONTESE DEGLI "ATLETI CON LA MAPPA"  VINCONO LE FINLANDESI ED I CECHI

L'Orientering nelle stradine innevate di Bronte

Orientering: la presentazione della garaLa neve non ha fermato i coraggiosi atleti di “Orientering” che ieri, a Bronte, hanno affrontato il percorso cittadino fra le viuzze ricoperte dalle neve, La gara era valida per il “Campionato Mediterraneo Open” corsa di orientamento, inserito all’interno della manifestazione mondiale Park World Tour. Al via atleti provenienti da tutto il mondo fra cui i paesi scandinavi e la Cina. A partecipare le delegazioni delle 25 nazioni che contavano complessivamente 130 atleti agonisti.
L’orientering vede gli atleti affrontare di gran corsa un percorso che non conoscono, ma che viene descritto da una mappa consegnata poco prima della partenza. Ci vuole fiato e forza ma soprattutto orientamento.
Fra le donne ha vinto la finlandese Katri Kercoia, per la categoria uomini Michael Smola della Repubblica Ceca. Alla cerimonia inaugurale della gara ha partecipato il sindaco, Pino Firrarello che ha dato il benvenuto agli atleti: «Abbiamo – ha affermato - ospitato con orgoglio questa tappa del circuito Mondiale Park World Tour che sancisce definitivamente l’attitudine di questa Città ad ospitare manifestazioni sportive come il trekking e orienteering training. Agli atleti abbiamo offerto gli angoli più suggestivi del centro storico della nostra città per una competizione che farà conoscere uno sport che da noi può essere praticato tutti i giorni dallo sportivo, dall’appassionato e perché no anche dalla famiglia».



9 Marzo 2006

MARZO IMBIANCATO - Il ritorno della neve. A Bronte 0 gradi, sull’Etna anche -8°. Forti disagi nelle stradine di Bronte
Tornano in azione le spazzatrici dell'Anas, allertate forze dell'ordine e Protezione civile. Numerosi gli automobilisti soccorsi sulle arterie del versante nord dell'Etna

Scuole chiuse per… neve

Le ordinanze firmate dai sindaci di Bronte e Maletto, strade ghiacciate

C.da Sciarotta e, sullo sfondo, i NebrodiStrade ghiacciate e traffico difficile su tutto il versante nord dell'Etna con le forze dell'ordine costretti agli straordinari per soccorrere gli automobilisti. Scuole chiuse ieri a Bronte e Maniace e per lo più lezioni disertate a Randazzo e Maletto dove alle otto di ieri mattina in alcuni punti del piccolo paese montano la neve aveva raggiunto anche i 50 centimetri. Così il sindaco di Bronte, senatore Pino Firrarello, ha firmato l'ordinanza di chiusura delle scuole ieri e oggi e quello di Maniace, Salvatore Pinzone Vecchio solo per ieri e quello di Maletto, Giuseppe De Luca, preoccupato dal possibile ghiaccio solo per oggi. Per quanto riguarda la viabilità i problemi maggiori si sono registrati sulla Ss 120 Randazzo-Linguaglossa. (…)

Difficile la viabilità anche sulla Ss 284 Randazzo-Bronte, dove nonostante la sera precedente i mezzi dell'Anas si fossero premurati a spazzare la neve, sempre la Polstrada ha segnalato che il manto stradale era particolarmente innevato e scivoloso, provocando piccoli tamponamenti addirittura fino alle porte di Adrano. Intorno le 11 del mattino la strada era perfettamente percorribile senza catene ad eccezione del tratto che dal bivio per Maletto conduce a contrada Difesa, dove la neve era ancora padrona della carreggiata. Numerosissimi gli interventi dei carabinieri a soccorso degli automobilisti. A Bronte i militati della stazione, martedì sera, hanno effettuato senza tregua interventi dalle 20 fino all'una di notte, permettendo anche ad un medico di raggiungere il posto di lavoro.

Soliti disagi a Maletto, dove fin dalla sera il trattore spargisemi che è stato adattato a spargisale ha lavorato ininterrottamente evitando che nelle strade principali e soprattutto sulla circonvallazione, di mattina il traffico rimanesse bloccato. Oltre a ciò qualche micro interruzione dell'energia elettrica ha, come sempre, mandato in tilt le pompe del pozzo di Poggio monaco situato a quota 1300 metri. Allertate tutte le Protezioni civili con il sindaco, prof. Salvatore Agati che a Randazzo ha personalmente coordinato gli interventi. A Bronte e Maniace sono stati dati incarichi a ditte esterne per spargere il sale e liberare la neve dal ghiaccio con la Provincia che ha inviato ben 14.000 chili di sale. [La Sicilia]



8 Marzo 2006
MALTEMPO. Neve a basse quote. Due incidenti non gravi

Strade bloccate, auto in panne

Il monte Placa dalla SciarottaParecchi gli interventi della Protezione civile di Bronte, Maletto e Randazzo che hanno liberato, tra gli altri, gli occupanti di una jeep coperta da una coltre di neve spazzata dal vento.
Inaspettata fitta nevicata ieri nel versante nord dell'Etna. La neve è caduta copiosa per tutto il giorno raggiungendo anche i 10 centimetri. A far le spese sono stati soprattutto gli automobilisti a causa del ghiaccio che in serata si è impadronito delle carreggiate di tutte le strade di montagna costringendo i Carabinieri e la Polizia stradale agli straordinari per soccorrere automobilisti rimasti in panne o bloccati dalla neve. Così le Strade statali 116 Randazzo-Capo D'Orlando, 120 Randazzo-Cesarò e 284 Randazzo-Bronte ieri erano percorribili solo con le catene da neve montate, catene che comunque non assicuravano un viaggio tranquillo a causa delle continue bufere di neve che limitavano la visibilità. In queste condizioni il primo incidente si è verificato durante il mattino, quando in un tratto ghiacciato della Ss 284, una Ford Mondeo e una Renault Clio, slittando, si sono scontrate bruscamente. Illesi i due conducenti, soccorsi dalla Polizia stradale di Randazzo, guidata dal comandante Mario Crò, che in serata, sulla Ss 116 Randazzo Capo D'Orlando insieme con gli uomini dell'Anas, ha dovuto soccorrere due signori di Linguaglossa a bordo di una Suzuki Vitara che sono stati all'improvviso coperti da un cumulo di neve creato dal vento.

(...) Guai anche nei centri urbani. Parecchi gli interventi da parte della Protezione civile di Bronte, Maletto e Randazzo dove intorno le 18.30 i carabinieri della Stazione, coordinati dal comandante Salvatore Laudani, hanno dovuto soccorrere un autoarticolato che, percorrendo la discesa di viale dei Caduti, ha pericolosamente sbandato, rischiando di sbattere contro le abitazioni. I residenti preoccupati hanno avvertito i carabinieri che hanno permesso al grosso Tir proseguire. Le temperature, a dispetto dell'ormai prossima primavera, sono rimaste polari per tutto il giorno. A Maletto, infatti, la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero, costringendo il Comune a far intervenire il trattore spargisale, altrimenti come capita ogni volta che nevica a Maletto non si sarebbe usciti di casa. Adesso si temono le gelate che trasformerebbero il soffice manto di neve in pericolosissimo ghiaccio. Intanto la Polizia stradale di Randazzo consiglia di mettersi in viaggio solo se indispensabile e comunque di non dimenticare le catene da neve. Le previsioni non promettono nulla di buono con questa nevicata che rischia di essere ricordata per la più abbondante caduta negli ultimi anni nel mese di marzo. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]





7 Marzo 2006

TUTELA AMBIENTALE

Nel cantiere illegale effettuata l'estrazione Di pietre e sabbia. Le ricerche dei militari continuano anche con controlli dall'alto

Cava abusiva nel Parco dell’Etna

Sequestrata dai Cc: denunciato il titolare che per anni aveva eluso i controlli

Si può immaginare una cava per l'estrazione di pietre sabbia vulcanica che per anni ha lavorato senza la necessaria autorizzazione? Difficile (visto che il lavoro richiede l'occupazione di un vasto territorio che bisogna «caratterizzare» con delle grosse costruzioni per poi farlo invadere da pale meccaniche, ruspe, escavatori e martelli pneumatici utili a raggiungere gli strati profondi della lava), ma non impossibile. C’è riuscito, infatti, per un po' di tempo il titolare di una società di Bronte che ha allestito il cantiere in contrada Sciaranova Triforello in piena zona "D" del Parco dell'Etna.

Una cava in grande stile di ben 70.000 metri quadrati complessivi, con attrezzature ed operai in grado di svolgere non solo l'attività di estrazione e frantumazione delle pietre di lava, ma anche la vagliatura, ovvero l'esame e la scelta delle pietre estratte. Tutto però è andato bene fino a quando i carabinieri della Compagnia di Randazzo non hanno deciso di effettuare dei controlli approfonditi in tutto il territorio di propria competenza, per reprimere i cosiddetti reati ambientali e paesaggistici. I militari dell'Arma, infatti, da alcuni giorni insieme con i colleghi del Noe (Nucleo operativo ecologico) stanno setacciando le campagne per individuare discariche e «movimenti terra» abusivi. Così sono arrivati in contrada Sciaranova presso la cava, dove dopo aver chiesto invano tutte le autorizzazioni per lo scavo, hanno scoperto con stupore che nessuna autorizzazione da parte delle autorità competenti era stata rilasciata. Così il titolare è stato denunciato e l'intero grosso cantiere sequestrato. Dai dati forniti sembrerebbe che per anni siano stati estratti abusivamente milioni e milioni di metri cubi di sabbia vulcanica, in un territorio che non avrebbe un notevole pregio dal punto di vista paesaggistico, ma che comunque, essendo all'interno del Parco dell'Etna è sempre sottoposto all'egida dell'Ente con sede a Nicolosi, che giustamente in materia di salvaguardia del territorio è particolarmente rigido. Le ricerche dei carabinieri della Compagnia e dei "Noe" continueranno e non si escludono controlli aerei con gli elicotteri per individuare depositi illegali o altre cave come quella appena sequestrata. [Fonte: La Sicilia]



 4 Marzo 2006
UNA FRANA INTERROMPE LA CONDUTTURA IDRICA VERSO SCIAROTTA

Evitato il black out idrico

Una piccola frana in contrada Fontanelle ha provocato la rottura della condotta idrica che dall’impianto di “sollevamento” portava l’acqua potabile nel popoloso quartiere di Sciarotta. “Siamo riusciti – dice l’assessore Sanfilippo – ad evitare il black out idrico grazie ad una immediata redistribuzione dell’acqua proveniente dalle altre condotte, ma è chiaro che soprattutto nella parte bassa del paese può essersi verificato qualche disservizio”. Non è la prima volta che in contrada Fontanelle si verificano piccoli smottamenti, tant’è che è stato presentato dal Comune un opportuno progetto di consolidamento. Sul posto sono intervenuti gli uomini dell’Ufficio tecnico che stanno ancora lavorando per collegare nuovamente la condotta interrotta.



4 Marzo 2006
ATO. Giovedì il possibile incontro risolutore

La rivolta dei netturbini

Braccio di ferro a Bronte

Fino a mercoledì prossimo gli operatori ecologici avranno garantito il turno lavorativo. L'accordo fra Cisl, Cgil, Uil, la ditta Aimeri e l'Ato-Joniambiente è stato raggiunto ieri mattina al municipio. Qui, il vice sindaco Nunzio Calanna ha chiesto all'Ato e alla ditta di rimediare sul disservizio sopravvenuto, che da due giorni ha visto giacere tanti sacchetti perle strade. Ignazio Arcidiacono (Cisl) e Orazio Indelicato (Cgil) hanno parlato di mancato "rispetto da parte della ditta e dell'Ato dell'accordo sottoscritto a gennaio"; Salvatore Saccullo (Cisl), invece, ha sottolineato che “l’Ato la situazione dei lavoratori l'avrebbe dovuta migliorare".

Per l'Ato-Joniambiente, il vice presidente Antonello Caruso e l'amministratore delegato Francesco Rubbino hanno detto "che i sindacati non sono stati convocati a causa di un imprevisto". Mentre Maria De Luca, assessore ai Servizi ecologici, si è detta convinta di una strumentalizzazione ai danni di Bronte. Sulle ore spettanti ad ogni lavoratore si dovrebbe decidere al vertice di giovedì che si terrà all'Ato di Giarre. La questione è stata rinviata dopo che gli ingegneri Mario Bianchi e Giuseppe Levrino, della ditta Aimeri, hanno confermato temporaneamente i turni lavorativi. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



3 Marzo 2006
Joniambiente. Turni di lavoro ridotti da 5 a 3 ore

Netturbini al contrattacco per i tagli nella busta paga

Ad un mese dall'avvio della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani da parte dell'Ato-Joniambiente, si registrano ripercussioni sugli operatori ecologici, che rischiano una riduzione di ore lavorative e quindi di salario. Ieri, la maggior parte dei circa 50 operai si è riunita in assemblea e ha incontrato il vice sindaco Nunzio Calanna, alla presenza del rappresentante degli stessi lavoratori Biagio Bonsignore (Cgil) e di Ignazio Arcidiacono (Cisl). Il problema sarebbe sorto dopo la scelta di ridurre i turni da 5 ore a 4 (e in certi casi a 3) da parte della ditta vincitrice della gara. Arcidiacono. nel corso della riunione, ha sostenuto che "il Comune all'atto del passaggio delle competenze all'Ato, ha comunicato un numero di ore inferiore a quello inizialmente previsto". "Da quando si è insediata la Giunta Firrarello - dice il vice sindaco Nunzio Calanna - non ci sono stati errori". Calanna ha convocato per oggi alle 11 un vertice con la ditta, l'Ato e i sindacati. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



11 Marzo 2006

Aziende tessili

Saranno garantiti tutti gli ammortizzatori sociali

Le aziende tessili garantiranno gli ammortizzatori sociali, ovvero gli stru­menti di sostegno e di tutela al reddito, a favore dei lavoratori durante i fermi produttivi.
E' quanto stabilito durante il vertice in Comune dall'assessore Vincenzo Sanfilippo alla presenza di alcuni imprenditori tessili e delle organizzazioni sindacali, All'incontro, infatti, hanno partecipato Orazio Freni e Gino Mavica (Cgil), Piero Marino e Nino Triscari (Cisl) e Salvatore Luca (Uil). Con loro Silio Barbagallo, Mario Catania e Maurizio Avellina in rappre­sentanza delle imprese tessili di Bronte. Costituita anche una apposita commissione che stilerà la bozza di un protocollo d'intesa.


10 Marzo 2006

TAGLIA E CUCI. Con la definitiva scomparsa di Miraglia il settore tessile in Sicilia subisce l'ennesimo crollo. L'ultimo di una serie. La crisi di Riesi e Valguarnera.

C'è filo da torcere

A resistere il polo di Bronte dove si lavora per Diesel e Benetton. Ma a lasciare è il colosso Lewis

(…) Nel catanese, resiste ancora il polo tessile di Bronte, qualcosa a Maletto e Randazzo. La “Bronte jeans” di cui è socio il deputato regionale Franco Catania, fino a qualche tempo fa lavorava anche per la Lewis, che adesso si rivolge alla concorrenza straniera. Anche la Bronte Jeans - come la maggior parte delle aziende che ancora sopravvivono nell'isola - lavora per conto terzi: il principale committente, è la “Diesel” di Franco Rosso, seguito da Benetton ed Armani. Il problema dei 700 addetti - ed un altro centinaio dell'indotto - è che per 2, 3 mesi all'anno, quando le ditte dei marchi più importanti si fermano per cambiare i modelli, i dipendenti restano a casa e senza stipendio.

Le leggi di tutela dei lavoratori, in caso di fermo momentaneo della produzione, ci sono, e basterebbe che l'azienda dichiarasse all'Inps la sospensione del lavoro. “Solo che si rifiutano di attivare le procedure per gli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa - osserva il segretario della Cgil di Bronte Gino Mavica - perché in questo modo gli togli la flessibilità, la disponibilità immediata di manodopera. Qualora dovesse arrivare improvvisamente una qualsiasi commessa, non potrebbero utilizzare il personale”. Nei giorni scorsi il comune di Bronte - dopo un vertice col sindaco Firrarello e gli imprenditori del settore edile - ha promesso di presentare alla Regione siciliana il progetto del distretto produttivo del tessile allargato alle province di Catania, Enna e Messina. (...) [Alida Amico, Centonove]



6 Marzo 2006
PER LA COSTITUZIONE NECESSARIA L'ADESIONE DI ALMENO 50 AZIENDE DELLE PROVINCE DI CATANIA, ENNA E MESSINA

Bronte capofila del «Distretto del tessile»

Sarà il Comune a farsi promotore di presentare alla Regione siciliana il progetto del distretto produttivo del tessile allargato non solo alle aziende di Bronte, ma a tutte quelle delle tre province di Catania, Enna e Messina. Questo l’esito dell’incontro effettuato ieri sera nel Palazzo di Città dal sindaco, senatore Pino Firrarello, alla presenza di numerosi imprenditori tessili del paese e dei sindaci del comprensorio. Firrarello, infatti, insieme al vice sindaco Calanna, agli assessori Sanfilippo e Salvia, ed alla presenza del sindaco e vice sindaco di Maletto, De Luca e Sgrò, dell’assessore di Randazzo, Mario La Ruota, e del sindaco di Sinagra, Enzo Ioppolo, che è anche presidente del Gal “Eurovalli di Sicilia”, ha chiesto all’esperto Salvatore Sparta di spiegare ai sindaci ed agli imprenditori l’utilità di aderire all’iniziativa. “La normativa – ha affermato Spartà – varata nel 2004 ma che solo nel dicembre del 2005 ha visto pubblicare il decreto attuativo, consente ai Comuni di presentare dei progetti di distretti produttivi riguardanti filiere che ovviamente caratterizzano il territorio.

Bronte e altri Comuni della Sicilia orientale vantano la tradizione del tessile che contraddistingue parte dell’economia. La normativa però – continua – prevede la partecipazione di almeno 50 aziende o imprenditori per ipotesi di sviluppo. Aderire – ha concluso - è utile sia alle imprese sia ai Comuni. Le prime, infatti, potranno rivendicare vantaggi nell’ottenere i finanziamenti che il ministero delle Attività Produttive o la Regione siciliana metterà a disposizione in futuro attraverso appositi bandi e i secondi potranno ottenere finanziamenti per opere pubbliche a servizio della filiera produttiva”. «La costituzione di un distretto produttivo – ha affermato il sindaco Firrarello – può avere un senso se intendiamo sostenerlo tutti. Abbiamo una zona artigianale che può essere ulteriormente valorizzata ed un patrimonio economico e di lavoro in alcuni Comuni della Sicilia come Bronte e Valguarnera che può essere rilanciato. Bisogna quindi trovare le necessarie 50 aziende e farle aderire». I Comuni interessati adesso confermeranno, attraverso una delibera di Giunta, la propria adesione al progetto che vede Bronte capofila, poi informeranno le aziende tessili chiedendo loro di aderire.



28 Febbraio 2006
BRONTE: COSTITUZIONE VICINA

Un distretto produttivo tessile

Punta alla costituzione del Distretto produttivo del tessile la Uilta-Uil provinciale che al Real Collegio Capizzi di Bronte ha celebrato il congresso nominando all'unanimità segretario provinciale il consigliere comunale Salvino Luca. Sarà, infatti, la ritrovata sinergia fra le aziende tessili di Bronte e il sindacato a redigere il nuovo progetto da presentare alla Regione siciliana. All'incontro hanno partecipato i segretari regionale e provinciale della Uil, dott. Claudio Barone e dott. Angelo Mattone, insieme ad Enza Meli che della Uil è il responsabile del centro servizi. Ospiti d'onore l'on. Franco Catania e Silio Barbagallo nella qualità di imprenditori tessili.

Il sindacato, infatti, pur mostrando intransigenza sui diritti maturati e garantiti dalle legge a favore dei lavoratori, ha lanciato segnali di dialogo nei confronti delle aziende. considerate patrimonio da garantire da parte dello stesso sindacato. E se Enza Meli ha ricordato che è opportuno mettere in atto gli ammortizzatori sociali a favore delle operaie tessili durante il fermo per il cambio stagione e che bisogna rispettare il lavoratore quando ritorna al lavoro dopo un periodo di malattia, il dott. Angelo Mattone ha ribadito la necessità di aiutare le aziende che in Sicilia operano con notevoli difficoltà, senza le opportune agevolazioni e tutele nei confronti delle aziende dell'est e con le difficoltà della distanza con il nord. «E' vero - ha affermato - l'on. Franco Catania - viviamo momenti di difficoltà che rischiano di coinvolgere anche il personale. Il Governo dovrebbe intervenire per tutelare il made in Italy che opera garantendo quei livelli di sicurezza sul lavoro e dei salari decenti. Accogliamo con piacere l'intervento del sindacato a tutela delle aziende e dei posti di lavoro che queste garantiscono». E una possibile soluzione richiamata è stata la partecipazione al bando della Regione sui Distretti produttivi per ottenere quei finanziamenti necessari a risollevare il comparto: «La costituzione del Distretto del tessile - ha affermato il neo segretario provinciale Uilta-Uil è necessaria. Siamo a disposizione delle aziende per garantire lavoro e diritti per i lavoratori che devono avere le carte in regola per ottenere l'eventuale cassa integrazione durante i fermi ciclici». [La Sicilia


27 Febbraio 2006
AUSPICI DAL CONCRESSO UILTA-UIL

«Costituire a Bronte un distretto del tessile»

Salvino Luca è stato confermato segretario provinciale della Uilta, l'organizzazione di categoria dei lavoratori del settore tessile che ha celebrato ieri il proprio congresso a Bronte. Nel corso dei lavori, presieduti dal segretario confederale provinciale Saro Laurini, alla presenza del segretario generale Uil, Angelo Mattone, è stata sostenuta la necessità della costituzione del Distretto produttivo del tessile a Bronte. In tal senso, il congresso ha proposto a imprenditori e amministratori locali la firma di un documento che solleciti la Regione alla costituzione del Distretto: «Sono evidenti i vantaggi per l'occupazione e lo sviluppo nel territorio - spiega Angelo Mattone - Le imprese, infatti, potrebbero contare su servizi amministrativi comuni con evidenti risparmi, su una più accentuata capacità di innovazione tecnologica grazie all'accesso degli appositi fondi regionali e ancora su un'accresciuta competitività sul mercato dove si presenterebbero come realtà unitaria». Il congresso della Uilta catanese, unica organizzazione sindacale di categoria nella realtà brontese dove sono 800 i lavoratori del settore tessile, ha eletto la nuova segreteria. (...)



 27 Febbraio 2006

Sindacato. Proposto il distretto del tessile

Bronte, congresso della Uilta - Salvino Luca rieletto segretario

Al secondo congresso provinciale della Uil-Uilta (Unione italiana lavoratori tessili abbigliamento), che si è tenuto ieri mattina a Bronte, l'uscente Salvino Luca è stato confermato presidente provinciale del sindacato etneo. Nel corso dei lavori, è stata ribadita la necessità di costituire un distretto tessile con Bronte capofila e, come precisato da Salvino Luca, «per combattere la concorrenza sleale dei Paesi dell'Est e del made in China prevedere incentivi alle imprese». Tutte intenzioni, queste che in un documento la Uilta invierà alla Regione, dopo la sotto­scrizione di imprenditori e amministratori locali.

A presiedere il congresso Saro Laurini, segretario confederale. Angelo Mattone, segretario provinciale, ha sottoli­neato così l'importanza del distretto produttivo del tessile: «Le imprese, infatti, potrebbero contare su servizi ammi­nistrativi comuni, su una più accentuata capacità di innovazione tecnologica grazie all'accesso degli appositi fondi regionali e ancora su un'accresciuta competitività sul mercato». Della segreteria Uilta, oltre a Luca, fanno parte Lucia Bontempo, Orietta Scalisi, Gaetano Venezia, Cristina Scarlata. E con loro nel direttivo sono stati eletti: Lucia Caruso, Concetta Calì, Marzia Luca, Antonella Borrello, Debora Leanza, Franco Straci e Giuseppe Gangi. Revisori dei conti sono Francesca Russo, Anna Fichera e Nicola Petralia. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



26 Febbraio 2006

Ricordo di don Giuseppe Calanna

Cappellano militare nella Seconda Guerra Mondiale

Don Giuseppe Calanna. cappellano militareA quasi dieci anni dalla morte, i Cappellani Militari della 15^ Zona Pastorale della Sicilia Orientale desiderano ricordare don Giuseppe Calanna, nato a Bronte il 20 febbraio 1911. Don Giuseppe, che si formò nel seminario arcivescovile di Catania negli anni dei rettori mons. Emilio Ferraris, mons. Salvatore Russo e mons. Francesco Pennisi, fu ordinato sacerdote dall'arcivescovo mons. Carmelo Patanè il 15 luglio 1934. Svolse il suo ministero a Bronte dove fu tra i fondatori dell'Azione Cattolica "Vico Necchi". Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il 13 marzo 1941, venne assunto in temporaneo servizio per l'Assistenza Spirituale presso il Regio Esercito quale Cappellano Militare di mobilitazione con assimilazione al grado di Tenente (matr. 29120) e subito assegnato al 93° Reggimento Fanteria "Messina" che partiva per l'Albania.

Durante il suo valoroso servizio spirituale reso ai soldati del reggimento gli venne conferito un Encomio solenne: “Durante una serie di azioni offensive contro forze ribelli, che portarono allo sbloccamento di un nostro presidio da più giorni isolato, volontariamente e continuamente con sereno sprezzo del pericolo si portava in zone battute dalle armi avversarie con il solo e nobile scopo di raccogliere i caduti sul campo e rincuorare i feriti. Don Giuseppe Calanna, rettore del RCCSvolgeva presso i fanti azione di incalcolabile valore morale e metteva in luce le sue belle virtù di sacerdote italiano. Cervizze, 5-7-11dicembre 1941" (Ordine del giorno n° 11 del 27 dicembre 1941 del Comando della Divisione Messina).

Il 28 marzo 1943 fu trasferito al 169° Ospedale da Campo che operava nei Balcani (Jugoslavia). Dopo l'8 settembre 1943, sottrattosi alla cattura in territorio metropolitano occupato dai nazisti, riuscì a ricongiungersi ad un Comando Militare Italiano. Gli venne conferita per tre volte la Croce al Merito di guerra per aver partecipato alle operazioni durante il periodo bellico 1940-1943. Collocato in congedo il 23 settembre 1944, rientrò in diocesi dove gli fu affidato l'ufficio di rettore del Real Collegio Capizzi di Bronte (1946), che svolse fino alla morte «con competenza e con autentico spirito di servizio, promuovendone la volontà del fondatore indirizzata all'istruzione e all'educazione dei giovani, a gloria di Dio e beneficio di quella popolazione, per il bene della patria e dei cittadini...

L'ultimo atto di amore e di dedizione al Collegio e alla sua città, è stato da lui compiuto, nonostante la malferma salute, con la realizzazione dell'antico sogno di traslare i resti mortali del Ven. Sac. Ignazio Capizzi da Palermo a Bronte per la definitiva sepoltura nella splendida chiesa del Sacro Cuore annessa al Collegio, avvenuta il 17 aprile 1994...». Don Giuseppe - scrive padre Zingale - «con il suo stile e con il tratto umano, apparentemente severo e austero, trasmetteva in realtà il codice mai più cancellabile dell'educazione alla vita e della ricerca della dignità umana con la lealtà, con la perseveranza, con il rispetto, con la coerenza, con l'amore verso Dio e verso il prossimo e, soprattutto, con la spiritualità autentica del Sacerdote e dell' Educatore», (Bollettino Ecclesiale, 1/1996, p. 161-162). Don Giuseppe Calanna (nella foto a destra alcuni mesi prima della morte), tornato alla casa del Padre il 26 marzo 1996, riposa in attesa dell'ultima risurrezione nel cimitero di Bronte. [Sebastiano Mangano - Pastorale delle Forze Armate, Prospettive]



24 Febbraio 2006

Artigianato, ultima chiamata

Bronte. Comparto in crisi, ma l’adesione ai Distretti produttivi può essere un’occasione di «vero rilancio»
Per un artigianato che vive un difficile momento di crisi, ma che rappresenta ancora una buona fetta dell'economia dell'intero territorio nord ovest dell'Etna, aderire ai distretti produttivi può rappresentare una concreta possibilità di rilancio, E' in sintesi quanto è emerso durante l'incontro che il Centro di cultura politica di Bronte, Nicola Spedalieri, presieduto dall'avv. Nunzio Calanna, ha organizzato per dare informazioni e risposte a chi ancora con tanta dedizione si ostina a lavorare nel settore dell'artigianato. A Bronte, infatti; sono intervenuti Orazio Platania della Upla Claai ed il dott. Matteo Bellamacina che della Upla è un consulente. Con loro, ospiti del presidente Calanna i consiglieri comunali Nunzio Castiglione e Graziano Calanna, Ed il titolo dell'incontro "Problemi dell'artigianato e prospettive" voluto dall'organizzatore Nunzio Lo Presti ha permesso subito di affrontare argomenti scottanti per la categoria come la formazione, il credito ed i finanziamenti.

“I problemi degli artigiani sono tantissimi - ci dice il falegname Mario Longhitano - uno su tutti la difficoltà a reperire operai specializzati in quanto manca la formazione”. “Formazione - ha aggiunto Lo Presti - che deve cominciare subito dopo la scuola media, facendo frequentare i ragazzi in organizzati laboratori”. L'appello è stato accolto dal dott. Bellamacina: “E' chiaro - ha ribadito - che i problemi degli artigiani sono tanti, ma noi oggi per affrontarli con energia chiediamo loro di aderire ai distretti produttivi. La normativa, infatti, ci consente di presentare dei progetti e la Upla ha individuato il settore della lavorazione della pietra lavica come un fra i più caratterizzanti dell'intero territorio Etneo”. Per il dott. Bellamacina l'occasione è ghiotta perché non solo la Regione ha previsto bandi appositamente per la formazione, ma perché aderire oggi significa avere un vantaggio nell'ottenere i finanziamenti che il ministero delle Attività Produttive o la Regione siciliana metterà a disposizione in futuro.

Resta comunque sempre difficile per gli artigiani ottenere crediti. “La Regione siciliana - aggiunge, infatti, Platania - sta mettendo in atto un sistema di cartolarizzazione dei crediti perduti dal 99 al 2001 che farà perdere agli artigiani un bel po di soldi. Oltre a ciò il sistema creditizio non funziona soprattutto perché lento". “L'economia locale - ha affermato il presidente Nunzio Calanna che a Bronte è vice sindaco - un incrocio di piccoli artigiani dalle grandi capacità creative. Rappresentano un buona fetta dell'economia che riceve opportune politiche di sviluppo. Non a caso il sindaco Firrarello sta puntando decisamente all'approvazione del Prg”. Concordi i due consiglieri comunali. “L'approvazione del primo Prg di Bronte - ci dicono Graziano Calanna e Nunzio Castiglione - consentirà agli artigiani brontesi nuova linfa economica, ed il Piano di recupero del centro storico metterà in movimento un notevole indotto”. Insomma gli artigiani di Bronte di problemi ne hanno, ma le prospettive sembrano buone. [La Sicilia]




21 Febbraio 2006

Bronteinsieme.it oggetto di studio di due studenti universitari.

Ci hanno dato i voti

Il rapporto finale di valutazione ha assegnato al nostro sito web un voto di 1,9 (su 3). Ventotto il voto ottenuto all'esame dai due universitari

Salvo CastiglioneSalvo Castiglione (foto a sinistra) e Stefania Gulino (a destra), due giovani brontesi iscritti al Corso di laurea in Informatica della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Catania, hanno sostenuto l’esame del “Corso di usabilità ed estetica del web” studiando ed analizzando il nostro sito. Il lavoro – sotto la guida dei docenti prof. G. Gallo e G. Gaeta – aveva lo scopo di evidenziare i punti di forza e di debolezza di un sito e di dare soluzioni alternative e suggerimenti sì da renderlo più gradevole ed usabile.
I due universitari hanno utilizzato vari strumenti di analisi quali software, servizi, lucidi (del prof. Polillo), lezioni del “Corso di usabilità del web” (tenute dal prof. G. Gallo) ed anche piccoli test effettuati con alcuni volontari (brontesi e non «e molto volontari - scrivono Salvo e Stefania - visto che non sono stati pagati») con conoscenze del web diverse.

Stefania GulinoDi Bronteinsieme.it sono stati analizzate diverse caratteristiche: l’architettura (la struttura e la facilità di navigazione), la comunicazione (con particolare riferimento alla grafica ed al rispetto della brand image), la funzionalità, il contenuto (definito un “punto di forza del sito” rappresentando “l’aspetto positivo che lo caratterizza”) , la gestione (disponibilità, aggiornamento, relazioni con gli utenti), l’accessibilità (tempi di accesso, reperibilità, indipendenza dal browser e accessibilità per i disabili) e l’usabilità (efficacia, efficienza, soddisfazione dell’utente).

Di ogni singola caratteristica sono stati elencati pregi e difetti, dato un voto, suddiviso in “voto semplice” (media aritmetica) e in “voto pesato” (in base all’importanza della sottocaratteristica) e fornite anche proposte, soluzioni e prospetti per migliorare la visibilità e l’usabilità.
Infine è stato ricavato il voto complessivo (0~3)  da cui è risultato che il nostro sito ha ricevuto un voto totale di 1,92 e un voto pesato di 1,91. Il punteggio più alto (2,57) l’abbiamo ottenuto sul “Contenuto”: «L’informazione – scrivono Salvo e Stefania nel report conclusivo - è caratterizzata da affidabilità e pertinenza, persino utenti che credevano di sapere tutto su Bronte, sono rimasti sbalorditi dalla completezza delle informazioni, venendo a conoscenza di fatti che prima sconoscevano».

Bronteinsieme.it – scrivono ancora i due giovani universitari – «è l’esempio pratico di come internet fornisca un servizio di informazione accessibile a tutti e soprattutto da ogni luogo. Esso vuole non solo far conoscere Bronte, ma soprattutto permette a tutti i brontesi sparsi nel mondo di trovare notizie sul loro paese. Consente così di annullare le distanze fornendo inoltre informazioni utili anche a chi il paese non lo ha mai lasciato o a chi non l’ha mai visitato».
Per inciso l’esame del “Corso di usabilità ed estetica del web” è andato benissimo ed i due giovani informatici brontesi hanno avuto un meritato 28.
Ringraziamo Salvo e Stefania per l’attenzione, lo studio ed i suggerimenti che hanno voluto dedicarci e che dire? Dal loro report, che hanno voluto sottoporre anche alla nostra attenzione, si evince solo che …faranno molta strada.

«Esame fatto e superato ...

I primi a testare il sito siamo stati proprio noi, prima d’allora non lo avevamo mai navigato, ma ne aveva­mo sentito parlare ed anche bene, così la curiosità ci ha spinti a pre­ferirlo ad altri».
«Reputiamo il vostro sito uno dei migliori (se non il migliore) per rice­vere informazioni sulla città del pistacchio; dai contenuti superbi, con notizie che persino io (brontese da 23 anni) sconoscevo assolutamente. Il vostro sito contiene alcune imper­fezioni che con la nostra relazione abbiamo cercato di sotto­lineare dan­dovi qualche proposta di modifica e piccoli accorgimenti che lo possono rendere più gradevole e usabile. In bocca al lupo... continuate così... state facendo un gran lavoro per il paese».
Stefania e Salvo




21 Febbraio 2006
Primo raduno escursionistico sulla neve del CAI di Bronte

Oltre 250 fra sciatori ed escursionisti

1° Raduno escursionistico sulla nevePiù di 250 fra sciatori ed escursionisti hanno partecipato al primo raduno sulla neve organizzato domenica 19 febbraio dalla sottosezione Cai di Bronte. Massiccia la partecipazione delle sezioni Cai siciliane, con rappresentanti giunti anche da Longi e Siracusa.

Dopo il concentramento dei partecipanti al raduno, avvenuto presso la villa comunale di Bronte, alle 9,00 la colonna con in testa gli automezzi del Distaccamento Forestale di Bronte e del Soccorso Montano e Protezione Civile Etna - Linguaglossa è stata condotta presso il demanio forestale comunale bosco “Nave” quì ricongiungendosi con altri numerosi partecipanti provenienti da altri comuni della Sicilia. Da lì si è proceduto come da programma alla selezione i tre gruppi previsti di escursionisti: con sci da fondo, escursionismo con racchette da neve e a piedi. In tanti, a bordo dei due pulmini messi a disposizione dal Parco dell'Etna e dall'Azienda Foreste Demaniali di Catania, hanno raggiunto la neve a quota 1500, da dove hanno iniziato in due distinti percorsi la loro escursione, mentre altri che hanno preferito l'escursione a piedi sono stati guidati fino alla casermetta "La Nave" (quota 1438).

Lungo il percorso gli accompagnatori del Cai Bronte ed il Comandante del Distaccamento Forestale di Bronte assieme con gli agenti forestali si sono prodigati per dare informazioni didattiche sulla natura e cultura dei luoghi oltre all’assistenza e alla vigilanza sulla sicurezza dei partecipanti. La festa si è conclusa alle 13,00 quando a tutti gli escursionisti è stato distribuito un pasto caldo (i tradizionali ceci) ed altri prodotti tipici locali e ci si è divertiti e ballato al suono delle fisarmoniche di due soci del Cai. Una festa cui hanno partecipato il sindaco di Bronte Firrarello ed il neocomponente della giunta del Parco Etna, Mario Bonsignore. Ad ogni escursionista è stata data medaglia ricordo della giornata.



21 Febbraio 2006

OSPEDALE CANNIZZARO: IERI IL PRELIEVO DI ORGANI SUL BANCARIO DI BRONTE

Morto dopo otto giorni di coma profondo: donate le cornee

Una vita spesa per gli altri. E' così che viene ricordato a Bronte Placido De Luca, 45 anni, bancario, sposato e padre di due maschietti ancora in tenera età, morto ieri mattina nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Cannizzaro (diretto dal dott. Carmelo Denaro), dove si è proceduto al prelievo delle cornee. Il signor De Luca si era sentito male improvvisamente, il lunedì della scorsa settimana, perchè colpito da una emorragia cerebrale. Subito soccorso era stato trasportato all'ospedale di Bronte dove i sanitari, considerata la gravità del caso, ne avevano disposto il trasferimento, con l'elisoccorso, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Cannizzaro.

L'equipe sanitaria, sotto le direttive del dottor Denaro, ha fatto di tutto per strappare alla morte il paziente, ma purtroppo tutto è risultato vano perché all'uomo, in coma irreversibile, era già stata riscontrata la morte cerebrale. Il dottor Denaro, ricevuto l'assenso della moglie, ha proceduto subito ad attivare il prelievo degli organi con l'equipe chirurgica, che però ha potuto prelevare solo le cornee, considerato che gli altri organi non erano stati riconosciuti disponibili. Le cornee sono state trasportate alla banca degli occhi di Palermo.

La moglie dell'uomo, signora Iolanda Spadafora, nel ringraziare il direttore della Rianimazione e tutto il personale che si è prodigato per cercare di salvare, la vita del marito, ha voluto poi ricordare le doti umane del congiunto. Placido De Luca veniva considerato a Bronte come una persona molto attiva nel sociale: era socio dell'Unitalsi, era sempre pronto ad aiutare le persone bisognose e spesso soleva accompagnare i malati a Lourdes.
Credeva molto nella donazione degli organi, tanto da esprimere, in vita, la volontà di annoverarsi tra i possibili donatori. In famiglia, secondo la moglie, era considerato un marito ed un padre attento e premuroso, mentre tra coloro che lo conoscevano veniva considerato una persona altruista, pronto ad offrire il proprio aiuto per qualsiasi cosa. (Fonte: La Sicilia)

, 21 Febbraio 2006
VOLONTARIATO. Era socio Unitalsi

Bancario di Bronte fa dono delle cornee
Una vita spesa per gli altri ai quali ha pensato anche dopo la morte con un gesto per il quale si adope­rava molto: la donazione degli organi. (...)


21 Febbraio 2006

Bancario muore in ospedale e sua moglie dona le cornee
Una vita spesa per gli altri. E' così che lo ricordano a Bronte Placido De Luca, 45 anni, bancario, sposato e padre di due maschietti ancora in tenera età, morto ieri mattina nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Cannizzaro (...)


 

20 Febbraio 2006

LA VILLA DI EPOCA ROMANA NUOVAMENTE «RISCOPERTA» A BRONTE
Individuandone nuovamente il sito, la Guardia di Finanza ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica e degli esperti la notizia dell'esistenza nelle vicinanze del Castello Nelson di una villa del periodo romano, già individuata nel 1905 dal famoso archeologo Paolo Orsi, descritta nel 1927 dallo storico brontese B. Radice ma mai oggetto di studio o di scavi archeologici, anzi devastata negli anni '50 dalle ruspe per l'impianto di frutteti ed oliveti.

Sopralluogo in Contrada Erranteria

“Ecco l'antica Villa romana”

 La Guardia di Finanza ha accompagnato il sindaco a vedere la "riscoperta" archeologica

Resti del muro romanoIl visitatore inesperto e disattento difficilmente si sarebbe reso conto che quei brevi ed appena pronunciati muri sono stati costruiti nel periodo imperiale dell’epoca romana. Semplici rocce qua e la all’intero del rigoglioso uliveto, in contrada Erranteria a due passi dal Castello Nelson, di proprietà del signor Antonino Pinzone Vecchio, un contadino di 55 anni che propri lì, in campagna, ha costruito la sua casa e vive con la sua famiglia. Guardando attentamente quelle rocce che si stagliano fra il verde del prato e grazie alla precisa spiegazione della dottoressa Maria Grazia Branciforti, sovrinten­dente ai Beni culturali di Catania, però si riusce facilmente a distinguere i muri dalla particolare ed antichissima malta, riconoscendo così non solo quel piccolo pezzo di parete, ma anche le altre rovine, i tanti cocci sparsi a terra, l’antica macina ed il piccolo altare.

«Prima di sostenere che si tratti della Villa descritta dall’archeologo Paolo Orsi bisognerà scavare. – dice la dottoressa Branciforti – Certo è che ci troviamo di fronte ad un complesso abitativo dell’età romana imperiale che potrebbe essere una residenza signorile o un complesso rurale di notevole importanza. Abbiamo infatti, notato dei muri, dei pezzi di un’antica macina, un piccolo altare per i sacrifici e tanti cocci di tegole e di contenitori per le scorte alimentari. E’ ben visibile poi – continua - l’orientamento dei muri che finiscono per incrociarsi l’un l’altro, e per finire lo strato dei cocci sul prato è uniforme e tutto della stessa epoca.»

Nessun dubbio quindi, a Bronte ci sono resti che risalgono al periodo romano e che adesso la Guardia di Finanza ha individuato e voluto far conoscere al sindaco di Bronte, senatore Pino Firrarello.

La macina“Dobbiamo dire grazie alla Guardia di Finanza – ha affermato il sindaco arrivato con parte della Giunta e del Consiglio comunale – per aver portato alla luce un pezzo della nostra storia che in passato qualcuno aveva riconosciuto senza mai approfondire gli studi e le ricerche. Attendiamo adesso una relazione dettagliata redatta insieme con la Soprintendenza affinché si finanzi la necessaria campagna di scavi”.
Soddisfatto il colonnello Agatino Antonio Sarra Fiore, attualmente alla guida del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, che ha accompagnato gli ospiti insieme con il capitano Mario Grasso comandante della Compagnia di Riposto ed il maresciallo Carmelo Cicero che guida la tenenza di Bronte: «Fa parte del nostro compito – dice il colonnello Sarra Fiore – individuare siti archeologici e farli conoscere per salvaguardarli. Trovare questo sito non è stato semplice, ma con un meticoloso rastrellamento del territorio ci siamo riusciti». Incredulo il proprietario: «Ho coltivato queste terre per anni – afferma il signor Pinzone Vecchio - e mai mi sono accorto di niente». Poi quando gli chiedono se teme che gli esproprino il terreno risponde: “E’ possibile, ma evidentemente qualcosa a me dovranno pur dare”.

TPiccolo altare sacrificaleutti si augurano che si tratti dell’antica Villa impreziosita da un bel mosaico che l’archeologo Paolo Orsi ha descritto nel lontano 1905. Per adesso dobbiamo accontentarci di un’area di interesse archeologico che si estende per circa 2500 metri quadrati, trasformando contrada Erranteria da semplice area agricola a territorio di interesse archeologico.

La Villa descritta da Orsi comunque sarebbe composta da tre vani, ornati da pavimenti in mosaico policromo che, se il terreno negli anni non ha subito stravolgimenti, dovrebbe essere solamente nascosto dalla terra. Secondo Orsi l’ambiente più grande a forma rettangolare è grande 4 metri e 95 per 4 metri e 10. Poi una stanza più piccola, con il pavimento a mosaico che apre ad un ambiente circolare dal diametro di 2 metri e 10. [Nella foto sopra a sinistra, il sin­daco Firra­rello, il col. Sarra Fiore e dirigenti della Sovrin­ten­denza durante il sopraluogo fatto nella con­tra­da Erranteria (a poche centinaia di metri dal Castello Nelson). Nelle due foto a sinistra un piccolo altare sacrificale ed una macina.]
 

24 Febbraio 2006

Scoperte archeologiche. Entusiasmo al comune di Bronte per il ritrovamento di una antica struttura costruita nel periodo imperiale dell’epoca romana

La villa di Orsi

Potrebbe essere quella fotografata un secolo fa dal celebre archeologo

Il sopralluogo(...) C'è entusiasmo a Bronte dopo il "colpo" messo a segno dalla Guardia di Finanza di Catania che è riuscita a rinvenire nel territorio di Bronte una villa romana, impreziosita da un pavimento a mosaico, collocabile come epoca tra il secondo ed il terzo secolo dopo Cristo. Il bene storico rinvenuto, di rara bellezza e di assoluto interesse storico ed artistico è di inestimabile valore. La villa potrebbe essere quella fotografata un secolo fa dall'archeologo Paolo Orsi, dallo stesso descritta nei fascicoli 11 e 12 dell'Accademia dei Lincei nel 1905. (...) Presente anche Maria Grazia Branciforti, sovrintendente ai Beni culturali di Catania. "Prima di sostenere che si tratti della Villa descritta dall'archeologo Paolo Orsi bisognerà scavare. - dice la dottoressa Branciforti - Certo è che ci troviamo di fronte ad un complesso abitativo dell'età romana imperiale che potrebbe essere una residenza signorile o un complesso rurale di notevole importanza. Abbiamo infatti, notato dei muri, dei pezzi di un'antica macina, un piccolo altare per i sacrifici e tanti cocci di tegole e di contenitori per le scorte alimentari. E' ben visibile poi - continua la Branciforti - l'orientamento dei muri che finiscono per incrociarsi l'un l'altro, e per finire lo strato dei cocci sul prato è uniforme e tutto della stessa epoca".
Nessun dubbio quindi, a Bronte ci sono resti che risalgono al periodo romano e che adesso la Guardia di Finanza ha individuato e voluto far conoscere al sindaco di Bronte, senatore Pino Firrarello. "Dobbiamo dire grazie alla Guardia di Finanza - spiega il sindaco - per aver portato alla luce un pezzo della nostra storia che in passato qualcuno aveva riconosciuto senza mai approfondire gli studi e le ricerche. Attendiamo adesso una relazione dettagliata redatta insieme con la Soprintendenza affinché si finanzi la necessaria campagna di scavi". (Fonte Centonove)

21 Febbraio 2006

L'insediamento, databile tra il II e il IV secolo d. C. e individuato dalle Fiamme Gialle, si trova in un uliveto a poca distanza dal castello dell'ammiraglio Nelson

Nel Catanese i resti di una villa romana, potrebbe essere quella descritta da Orsi

Fra le rovine una macina, un piccolo altare sacrificale e frammenti di vasi

Il piccolo altare per i sacrificiI resti di una villa romana, databile fra il II e il IV secolo dopo Cristo, sono stati individuati a Bronte, in provincia di Catania, in un uliveto di contrada Erranteria, a poca distanza dal castello dell'ammiraglio Nelson. Il sito archeologico, esteso circa duemila e cinquecento metri, potrebbe essere lo stesso che nel 1905 l'archeologo trentino Paolo Orsi (Rovereto, 1859-1935) descrisse nei fascicoli undici e dodici dell’Accademia dei Lincei: «L'ambiente - scrisse il famoso archeologo - è decorato di un pavimento in opera musiva policroma, formato di tasselli marmorei silicei calcarei testacei e di lignite fossile; il campo è diviso da tenie in medaglioni e in riquadri ottagonali». Della presenza dei romani, nel versante occidentale dell'Etna, parlò anche lo storico locale Benedetto Radice (Bronte, 1854-1931), che come si può notare è stato un contemporaneo dell'Orsi: l'archeologo che in Sicilia diresse il museo di Siracusa, oltre ad effettuare scavi archeologici e redigere monografie ancora ritenute fondamentali per conoscere le antiche civiltà dell'Isola.

Gli scavi in questa zona del Catanese, però, non iniziarono e l'intero complesso col passare del tempo fu dimenticato e forse sepolto. Solo nel 1991 il professore Massimo Frasca dell'università di Catania, scoprendo una grande quantità di tegole e ceramica acromatica con superficie rossa, tipica del periodo romano, ha ipotizzato che lì potesse sorgere il complesso abitativo di età romana, che potrebbe essere quello scoperto dalla guardia di finanza di Catania.

Contrada ErranteriaIl ritrovamento è stato compiuto nei mesi scorsi ma gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno tenuta segreta la notizia per evitare di attirare l'attenzione dei tombaroli. La scoperta è stata così ufficializzata ieri dopo la «messa in sicurezza» della zona. Fra le rovine rinvenute, oltre a spezzoni di muri affioranti dal terreno, sono stati notati frammenti di vasi, di un'antica macina e di un piccolo altare sacrificale. Tutti elementi, questi, che alla soprintendente dei Beni culturali di Catania, Maria Grazia Branciforti, hanno fatto pensare ai resti di una villa o comunque di una dimora di benestanti dell'epoca della Roma imperiale. La soprintendente ieri ha fatto da «cicerone» all'equipe di amministratori ed esponenti del panorama culturale cittadino recatisi nel fondo del signor Antonino Pinzone Vecchio, proprietario dell'appezzamento di terreno interessato alla scoperta. Della delegazione facevano parte anche uomini della guardia di finanza e dei carabinieri. Tuttavia, Maria Grazia Branciforti, lasciando ad altri l’impatto emotivo, ha spiegato: «Prima di sostenere che si tratti della villa descritta dall'archeologo Paolo Orsi bisognerà scavare».

Il sindaco di Bronte Pino Firrarello, dal canto suo, ha dichiarato: «Dobbiamo dire grazie alla guardia di finanza per aver portato alla luce un pezzo della nostra storia che negli anni qualcuno ha riconosciuto senza mai approfondire. Attendiamo adesso una relazione dettagliata - ha concluso il senatore Firrarello -, redatta insieme con la Soprintendenza, affinché si finanzi la necessaria campagna di scavi». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

19 Febbraio 2006

«Forse era la dimora di un ricco proprietario terriero»

«Potrebbe trattarsi della ricca villa di un proprietario terriero vissuto in queste campagne tra il II e il IV secolo dopo Cristo». E’ la prima, prudente, valutazione che Maria Grazia Branciforti, soprintendente ai Beni culturali ed ambientali di Catania, si lascia sfuggire per soddisfare la curiosità dei presenti durante il sopralluogo ieri. «Ce lo dice la tecnica del muri, utilizzata per strutture destinate al pubblico o, come per la villa del Casale di Piazza Armerina, per le residenze private di ricchi e potenti del tempo.

La macina per le olive e i numerosi frammenti di ceramica - aggiunge la soprintendente - fanno poi pensare a un grande magazzino pieno di contenitori dove si conservava il cibo, grano e olio. Questa, del resto, è da sempre una campagna molto fertile, anche grazie alla presenza del Simeto. Mentre la piccola ara in pietra lavica è un altare domestico. In alto doveva avere un quadretto dipinto. La parte concava serviva per i rituali sacrifici agli dei». Strategica poi la posizione. La villa di contrada Erranteria (termine borbonico che in toponoma­stica indica il luogo dove si raccoglievano gli animali erranti che danneggiavano i raccolti) sorge a due passi dal più grande fiume della Sicilia, il Simeto appunto, che poco più giù è navigabile fino alla foce e che in questa zona offre un guado naturale da cui raggiungere le vallate dell'Ennese. «Dopo la relazione - conclude la Branciforti - vogliamo programmare una ricerca. Ma lo scavo archeologico sarà visitabile da subito». [Carmela Grasso, Giornale di Sicilia]

19 Febbraio 2006

UNA VILLA ROMANA PIENA DI MOSAICI E MISTERI

A Bronte una Villa romana

Ritrovamento della Guardia di finanza. L'aveva descritta un secolo fa l'archeologo Paolo Orsi

Per circa un secolo nessuno ha saputo più nulla di quella importante scoperta che l’archeologo Paolo Orsi aveva confermato nel lontano 1905, quando in territorio di Bronte fu rinvenuta una bella villa romana, impreziosita da un pavimento a mosaico.
Per circa un secolo gli studiosi si sono domandati in quale parte del territorio bron­tese si celassero le imponenti mura e le ceramiche che Orsi aveva individuato, promettendo un’approfondita campagna di scavi che, però, non iniziarono mai. Adesso a riportare alla luce l’antica Villa ci hanno pensato gli uomini della Guardia di Finanza che, dopo un’accu­rata attività  di indagine e grazie all’aiuto della Soprin­tendenza di Catania, sono riusciti ad indivi­duare i resti di una Villa romana dalle misure e caratteristiche molto simili a quella descritta da Orsi.

Ovviamente, visto l’impor­tanza del ritrovamento, il luogo è ancora un segreto per tutti, ma lunedì 20 febbraio, il colonnello Agatino Antonio Sarrafiore, attualmente alla guida del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, insieme con il coman­dante della tenenza di Bronte, maresciallo Carmelo Cicero, accom­pagne­ranno nel neo sito archeologico il sindaco, senatore Pino Firrarello, informandolo sulla scoperta che consegna alla Città del Pistacchio l’ulteriore testimo­nianza della sua storia che affonda le radici fino al secondo terzo secolo dopo Cristo, periodo in cui secondo gli studiosi la Villa fu costruita.

“Appena sono stato informato della notizia – ha affermato il sindaco – non credevo alle mie orecchie. Del resto però la presenza dei romani nel nostro territorio è testimoniata da Benedetto Radice nelle sue “Memorie storiche di Bronte”, dove racconta di un luogo dove sono stati scoperti due mosaici romani del basso impero, istoriati di animali e figure umane. Attorno – conclude - furono misurati le mura di un edificio composto da tre vani, anch’essi ornati da pavimenti in mosaico policromo”.

Il senatore ricorda bene, tant’è che i tre ambienti ed i mosaici furono descritti da Paolo Orsi, nella relazione che tenne e pubblicò nel 1905, nei fascicoli XI – XII dell’Accademia dei Lincei: “L’ambiente – scrisse Orsi - è decorato di un pavimento in opera musiva policroma, formato di tasselli marmorei, silicei, calcarei, testacei e di lignite fossile; il campo è diviso da tenie in medaglioni e in riquadri ottagonali…”.

Purtroppo gli scavi non iniziarono mai e l’intero complesso con passare del tempo fu dimenticato e forse sepolto. Solo nel 1991 il prof. Massimo Frasca dell’Università di Catania, scoprendo una grande quantità di tegolame e ceramica acroma e con superficie rossa, tipica del periodo romano, ha ipotizzato che li potesse sorgere complesso abitativo di età romana.

La Guardia di Finanza adesso ha trovato un’antica Villa e tutti si augurano che si tratti di quella scoperta nel 1905 e fotografata da Paolo Orsi. (La Sicilia)

Della esistenza di questa Villa del periodo romano, scoperta nel 1905 dall'ar­cheologo Orsi in contrada Erran­teria (adia­cente alla strada che porta alla Ducea Nelson, nel fondo un tempo di proprietà dei Schilirò-Leanza), il nostro sito si è interes­sato fin dal 2001, ripren­dendo le testimo­nianze storiche lasciateci da Bene­detto Radice nelle sue "Memorie storiche di Bronte".

Sulle misure prese dall'archeologo Orsi nel 1905 abbiamo anche realiz­zata una piantina con la rico­struzione dei tre ambienti dell'edificio romano. (vedi foto sinistra)

I resti dell'edificio e le poche tracce ancora chiaramente visibi­li andarono però completa­mente distrutti dalle ruspe che nella zona operarono negli anni '50 per l'impianto di un frutteto e di un uliveto.

Nella foto a sinistra, l'ambiente descrit­to da Orsi e da noi ricostruito sulle misure da lui prese e (a destra) le tenie in medaglioni e i riqua­dri ottago­nali del mosaico romano che componeva il pavimento, (l'immagine è tratta dalla prima edizione delle "Me­morie storiche di Bronte" di B. Radice).

Su questa villa romana ha scritto anche Massimo Frasca dell'Università di Cata­nia su Bronte Notizie (Organo ufficiale del Comune di Bronte, n. 39, Ottobre 1991) con un arti­colo dal titolo "Edi­ficio romano nei pressi del Castello Nelson".

Frasca fa anche un sopralluogo nei terreni adiacenti Contra­da Erran­teria (ex proprietà Leanza) individuandovi «un ampia fascia di ter­reno, coltivato ad uliveto, caratterizzata da una grande quantità di tegolame e ceramica acroma e con superficie rossa , tipica del periodo romano ... e «tracce di resti murari di tecnica romana».Posa del metanodotto a Maniace
Auspica anche «una ripresa delle ricerche» ma evidentemente l'appello cadde nel vuoto, tutto rimase com'era ed oggi si torna "a riscoprire" con fanfare, accor­rere di giornalisti e luccichio di telecamere ciò che da decenni era noto a tutti, anche all'«Organo Ufficiale del Comune». Magari questa "riscoperta" servisse a qualco­sa! Secondo noi tutto tornerà come prima, nel "dimenticatoio".

Nella stessa zona del rinvenimento (foto a destra), definita "zona archeo­logica", in atto la Società Snam rete Gas sta realiz­zando la posa di altre due condotte del gas paralle­lamente alle due già esistenti nel tratto che va da Enna a Montal­bano Elicona. I lavori in alcuni tratti dovreb­bero essere effettuati sotto la vigi­lanza della Sovrinten­denza.
(nL, Bronte Insieme)

19 Febbraio 2006

Importante rinvenimento fatto dagli uomini della Guardia di finanza e tenuto segreto. Domani verrà resa nota l’ubicazione del sito individuato un secolo fa dall’archeologo

Trovati resti di una villa romana. Potrebbe essere quella scoperta da Orsi

Importante scoperta archeologica in territorio di Bronte, dove sono stati rinvenuti i resti di una villa romana risalente fra il secondo e il terzo secolo dopo Cristo. La villa potrebbe essere quella fotografata un secolo fa dall'archeologo Paolo Orsi, dallo stesso descritta nei fascicoli undici e dodici dell'Accademia dei Lincei, nel 1905. Per tutelare il sito dai trafugatori di reperti, il comando Provinciale della Guardia di finanza, che ha curato le indagini, non ha resa nota l'ubicazione; ma domani mattina, il comandante del Provinciale, colonnello Agatino Sarra Fiore, e il comandante della Brigata di Bronte, maresciallo Carmelo Cicero, porteranno sul posto il sindaco di Bronte, senatore Pino Firrarello. (...).  [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

19 Febbraio 2006

Scoperta una villa romana

Una villa romana del Terzo secolo dopo Cristo con pavimenti a mosaico è stata scoperta dalla guardia di finanza di Catania nella zona di Bronte, ma il luogo del ritrovamento rimane segreto per evitare di attirare l'attenzione dei tombaroli. La notizia è stata resa nota dal sindaco del paese etneo, il senatore Pino Firrarello, che domani compirà un sopralluogo con il comandante provinciale delle Fiamme gialle di Catania, il colonnello Agatino Antonio Sarrafiore. Secondo quanto si è appreso, la villa romana potrebbe essere quella che nel 1905 aveva scoperto l'archeologo Paolo Orsi. Per circa un secolo gli studiosi si sono domandati in quale parte del territorio di Bronte si celassero le imponenti mura e le ceramiche che il famoso ricercatore aveva individuato, promettendo un'approfondita campagna di scavi che, però, non iniziarono mai. Adesso a riportare alla luce l'antica villa ci hanno pensato gli uomini della Guardia di Finanza che, dopo un'accurata attività di indagine e grazie all'aiuto della soprintendenza di Catania, sono riusciti ad individuare i resti di una Villa romana dalle misure e caratteristiche molto simili a quella descritta da Orsi. Ovviamente, visto l'importanza del ritrovamento, il luogo è ancora un segreto per tutti. (...) (a. s., Gazzetta del Sud).



24 Febbraio 2006

Le segreterie territoriali sindacali di Cgil, Cisl e Uil manifestano dubbi

Occupazione: chiesta la verifica

Sulla crisi del comparto tessile incontro in Municipio nei prossimi giorni

Uno dei settori trainanti dell'economia brontese, quello tessile, pare stia attraversando un periodo di crisi che può essere legato a diversi fattori concomitanti. Bronte oggi con circa dieci aziende operanti nel settore che si avvalgono di manodopera principalmente del luogo, offrendo opportunità di lavoro a un numero di addetti che si avvicina intorno alle 800 unità. Una quantità considerevole che se rapportata all'intero indotto, in termini economici crea un movimento e un introito di denaro per la cittadina etnea, stimato in svariati milioni di euro l'anno. Oggi il comparto tessile locale, si pone alle attenzioni delle organizzazioni sindacali unitarie della Cgil, Cisl e Uil, territoriali e provinciali che chiedono in via ufficiale alle competenti autorità, la convocazione di tutte le imprese tessili per verificarne lo stato produttivo ed occupazionale. La richiesta prende spunto da informazioni assunte dai sindacati, i quali evidenziano che al momento, l'attività lavorativa di alcune aziende locali è ferma, di conseguenza alcune fabbriche sarebbero chiuse.

L'attuale chiusura e la momentanea sospensione dei lavoratori, secondo quanto sostenuto dai sindacati, non è stata comunicata dai datori di lavoro né al centro per l'impiego né all'Inps, provocando la mancata attivazione degli ammortizzatori sociali previsti per legge a beneficio dei lavoratori stessi, ai quali, adire dei sindacati, oltre al fatto di non essere posti sotto il regime della cassa integrazione, verrebbe anche preclusa l’opportunità di poter inoltrare domanda per percepire quantomeno, l'indennità di disoccupazione. Di contro quasi la totalità dei titolari delle aziende tessili sostengono che, brevi periodi di fermo attività, sono necessari in quanto dettati da fattori contingenti dovuti al cambio di stagione.
«Oltre a questa motivazione - riferisce Enza Barbagallo - ci sono fattori legati alla riorganizzazione della catena lavorativa, Oggi il mercato richiede continuamente nuovi prototipi e modelli, che impongono l'acquisto dei macchinari nuovi, ai quali seguono continui corsi di aggiornamento. Noi lavoriamo su commesse della Diesel - conclude la signora Barbagallo - che ci offre discrete garanzie di continuità, abbiamo sospeso l'attività solo nel periodo natalizio concedendo qualche settimana di ferie, poi l'attività è ripresa regolarmente. Comunque avvertiamo ugualmente venti di crisi, perchè una altissima percentuale della produzione oggi viene fatta all'estero».

Anche l'azienda tessile Bertino sottolinea la crisi che sta investendo il settore tessile: «Sono convinto - afferma Massimiliano Bertino – che da qui a qualche anno la crisi si ripercuoterà fortemente su tutto il comparto con conseguenze drammatiche. La concorrenza dei paesi esteri, dove le grosse aziende rivolgono la maggior parte dei loro ordinativi, è molto forte. Il sistema di lavoro oggi è completamente rivoluzionato, godiamo di una tecnologia molto avanzata e confezioniamo capi di alta qualità, ciò nonostante - prosegue - le commesse che ci vengono fatte, si riferiscono a modeste quantità, e solo quando le aziende hanno necessità di velocizzare la produzione, perché il mercato il quel momento lo richiede, altrimenti si rivolgono all'estero. Per quanto ci riguarda già da tempo abbiamo cercato di tamponare la crisi creando una nostra produzione e un nostro marchio che da garanzie per tirare avanti, ma credetemi - conclude Bertino - anche se non stiamo accusando periodi di fermo, la produzione va molto a rilento, e già da diverso tempo, ci troviamo in uno stato di estrema crisi». Intanto il sindaco di Bronte Pino Firrarello, come richiesto dai sindacati, ha fissato una riunione presso la sede municipale, convocando i rappresentanti delle aziende e gli stessi sindacati, al fine di valutare e verificare l'effettivo stato della vicenda. L'incontro probabilmente avverrà nel corso di questa settimana, dopo un primo rinvio dovuto alle abbondanti nevicate degli ultimi giorni scorsi. [Aldo Reale]



17 Febbraio 2006

BRONTE, EMERGENZA AVIARIA

Elicottero della Forestale sorveglierà il territorio

Un elicottero della Guardia forestale sorvolerà il territorio di Bronte per individuare eventuali volatili morti, il personale della società Ato rifiuti Joniambiente intensificherà le attività di pulizia del paese e tutte le forze dell'ordine presenti sul territorio aumenteranno i controlli. Sono i provvedimenti richiesti dal vice sindaco di Bronte, avv. Nunzio Calanna, che ha presieduto un vertice per fronteggiare il rischio di diffusione del virus dell'influenza aviaria. All'incontro, fra gli altri, oltre alle forze dell'ordine ed ai rappresentanti dell'Ato, hanno partecipato l'Ufficio Igiene e l’Unità operativa veterinaria dell'Asl, la Protezione civile e l'Ufficio tecnico. L'Asl - dice Calanna - mi conferma che non vi sono rischi di contagio per l’uomo, ma il nostro dovere è elevare il livello di guardia per garantire la sicurezza". (Fonte:La Sicilia)



13 Febbraio 2006

L'ENTE PARCO HA ACQUISTATO UN IMMOBILE IN PIAZZA ROSARIO

Una sede del Parco dei Nebrodi a Bronte

Il Parco dei Nebrodi avrà una sede distaccata a Bronte. Il Commissario del Parco Salvatore Seminara, ha acquistato un immobile in piazza Rosario, in pieno centro storico, da adibire a sede operativa, centro visite e centro di cultura per la conoscenza delle aree naturali protette. “Questa nuova importante struttura – ha affermato Seminara - arricchisce e migliora i servizi di fruizione che il Parco dei Nebrodi ha in questi anni realizzato nel territorio. Grazie alla sinergia e collaborazione con il sindaco di Bronte, la struttura servirà da punto di riferimento e di congiunzione tra i Comuni del Parco che ricadono in provincia di Catania ed il resto del Parco localizzato nel messinese”.

“L’istituzione della sede del Parco dei Nebrodi a Bronte – aggiunge il sindaco Firrarello - si lega perfettamente ai programmi di sviluppo della montagna e della fruizione turistica avviati in questi mesi, contribuendo a creare cultura dell’ambiente e soprattutto nuove professionalità che possano puntare a migliorare le potenzialità economiche e turistiche del territorio”. Il Parco dei Nebrodi nei mesi scorsi aveva aperto un punto informativo all'interno del Castello Nelson per offrire ai numerosi visitatori che settimanalmente affollano la prestigiosa dimora servizi di informazione ed escursionistici mettendo a disposizione cartine, riviste e libri che raccontano il Parco ed i suoi Comuni.



11 Febbraio 2006

Catania capitale europea dei vulcani

2a CONFERENZA EUROPEA Catania capitale europea dei vulcani ICI

Il centro fieristico della Provincia Regionale di Catania “Le Ciminiere” ospiterà venerdì e sabato, 10 e 11 febbraio 2006, la Seconda Conferenza Europea di Gemellaggio delle Città e Territori Vulcanici, organizzata dall’Associazione Nazionale Città del Vulcano. Catania e la sua provincia diventano così, nella due giorni di studio e convegno, la capitale europea dei Vulcani. Città del Vulcano è un’associazione nazionale di enti locali (alla quale ha aderito anche il Comune di Bronte), comunità montane, parchi regionali e nazionali che ha lo scopo di promuovere la cultura e lo sviluppo dei territori vulcanici.

Uno degli obiettivi dell’Associazione, entro febbraio 2006, era la firma dell’atto costitutivo dell’Associazione Europea di Città e Territori Vulcanici a cui hanno già aderito comuni, regioni, parchi regionali e nazionali della Francia (Alvernia), Germania (Vulkaineifel), Grecia (Santorini), Spagna (Tenerife) e Portogallo (Azzorre). L’Associazione, la cui presidenza è stata assegnata alle Città del Vulcano, ha l’obiettivo di promuovere politiche integrate e progetti di cooperazione a scala europea per la valorizzazione dei territori vulcanici.

L'assessore alle politiche di valorizzazione dell'Etna Orazio Pellegrino:
«La Provincia di Catania sostiene e promuove questo tipo di iniziative volte alla tutela e fruizione intelligente del nostro patrimonio Etna, inteso come patrimonio dell'Umanità, alla luce della recente candidatura avanzata all'Unesco da parte della Provincia Regio­nale di Catania».


Vulcani «in rete» per valorizzare le risorse locali

Ieri a Catania la conferenza europea di gemellaggio delle città e territori vulcanici

Definire un Piano di marketing territoriale e turistico per la promozione di una linea di prodotti correlati al vulcano per favorire la diffusione e l'export dei prodotti agroalimentari, la valorizzazione della piccola industria, l'artigianato e le attività imprenditoriali locali. Questi gli obiettivi dell'associazione Città del Vulcano, costituita nel 2003, alla quale hanno aderito oltre venti Comuni di sei comprensori vulcanici italiani dei territori delle Eolie, Etna, Vesuvio, Castelli romani, Amiata e Colli Euganei.
Ieri alle Ciminiere si è tenuta la seconda Conferenza Europea di gemellaggio delle città e territori vulcanici alla quale hanno partecipato rappresentanti di comprensori vulcanici di Francia, Germania, Spagna e Portogallo. I lavori, moderati dal giornalista Marcello Proietto Di Silvestro sono stati introdotti dal presidente della Provincia Raffaele Lombardo, al quale sono seguiti, tra gli altri, gli interventi del sindaco Umberto Scapagnini, dell'assessore regionale al Turismo, Fabio Granata, del sottosegretario di Stato ai Beni e attività culturali. Nicola Bono e da Felice Stagnitta, presidente dell'Associazione italiana città del vulcano.
«Il Vulcano rappresenta uno strumento di sviluppo da potenziare - ha affermato l'on. Raffaele Lombardo - perché ricco di risorse in gran parte inesplorate. La Provincia ha avviato da tempo la politica di valorizzazione del territorio con diverse iniziative». L'assessore regionale al Turismo, Fabio Granata, ha puntato l'attenzione sulla possibilità che l'Etna diventi patrimonio dell'umanità: «Un evento auspicabile che però dovrà essere supportato da politiche coerenti. Bisognerà accettare di perdere una parte di sovranità del territorio».(da La Sicilia dell'11 Febbraio 2006)

News dei mesi precedenti | seguenti

HOME PAGEPowered by DLC for Associazione Bronte Insieme