Soddisfatta di quanto aveva combinato, l'amabile e caritatevole vicina di casa, la vigilia di Natale andò in casa della Palermo e dopo i convenevoli d'uso volle abbracciarla. La Triscari diede un bacio alla Palermo, e costei glielo ricambiò con molto cuore e sentimento. Si afferrò coi denti alla guancia della Triscari e le diede un morso di quello buono, tanto da lasciarne le traccie per un certo tempo. A tanta ingratitudine la Triscari reagì con percorse e calci cosicchè ora, entrambe sono ricorse al Maresciallo. La Palermo si lamenta di aver ricevuto il bacio di Giuda; e la Triscari a sua volta oppone che è troppo rispondere con un morso, ad un bacio dato... alla salute di Ninetto e della sua morosa. (Il Ciclope, anno III, n. 2, domenica 18 Gennaio 1948, direttore Giuseppe Bonina) Un episodio di vita… russa sul piano del codice penale
(Cronaca) Accadde a Maletto Con la vittoria della democrazia cristiana a Maletto, poteva sembrar tramontata la possibilità di una recrudescenza di vita russa: invece tre Russi hanno dato esca ad un episodio di violenza in materia d'amore che volevasi fosse libero. La protagonista è Russo Antonina, diciottenne, belloccia e promettente. Costei si fidanzò con un altro Russo a nome Salvatore. Due... russi dunque, propensi, quando sarebbe stato il tempo, a creare un altro piccolo... russo in terra italiana. Ma il guaio fu, che ancora un altro Russo, il terzo, a nome Antonino, stava in agguato e non voleva che il piccolo... russo fosse proprio creato dal suo antagonista Salvatore ed un bel giorno, il 9 maggio ideò un bel piano, che attuato, avrebbe dovuto dargli la possibilità di rapire la donna del cuore. Così in detto giorno in contrada Lago di Maletto, il Russo Antonino, in compagnia di altri tre suoi compari affrontò la Russo Antonina ed altre due donne, che per fatalità, si chiamavano anch'esse Russo Vincenza e Russo Rosina. Proprio come se il fatto si svolgesse fra Russi... di Russia e non fra Russi d'Italia!Mentre il Russo Antonino e gli altri compari trattenevano le due donne Russo Vincenza e Rosina, la Russo Antonina, causa di tanta russo-maglia, veniva trascinata a viva forza da uno dei quattro giovinastri, avventuratosi nell'impresa, e cioè da certo Saporito Francesco. La povera ragazza fece resistenza, ma il Saporito, che voleva far onore al suo nome e ci aveva preso gusto, insistette dalla sua parte a non mollare la preda. Ne derivò che ad un certo punto la ragazza vistasi a mal partito, prese una pietra e colpì il Saporito alla fronte, producendogli una vasta ferita sanguinante. Tale contegno della ragazza valse a far desistere i quattro giovani dalla impresa e fra tanti... Russi, tra uomini e donne, chi solo le prese fu il Saporito; per il momento solo costui ebbe un compenso veramente… saporito alla sua bravata, ma poichè la Russo Antonina ha presentato querela; anche gli altri certamente dovranno rendere conto della loro malvagia azione. Ma fra tanti russi che dovranno comparire al Tribunale, non vorremmo che in definitiva anche il codice da applicare debba essere quello… russo! (Il Ciclope, anno III, n. 10, Domenica 16 Maggio 1948, Direttore Giuseppe Bonina) Sorprende il marito con l’amante
Amore a Pozzo Cotugno La vita comincia a quaranta anni? Quest'anno la primavera è venuta in ritardo: non vi sono state le belle albe rosate, ne le margheritine primaticce sui prati. I giovani che sono come le rondini della vita, quest'anno non si son visti nei loro costumi folgoranti di bei colori, ma quasi fino a poco tempo fa, erano ancora infagottati in maglioni e bluse di colore bigio. La ragione c'è; la primavera nella natura é venuta in ritardo e di conseguenza, anche nella vita ora, la primavera fiorisce a quarant'anni e più. A Bronte specialmente, la primavera e l'amore, inseparabile compagno di quella, si diedero appuntamento a Pozzo Cotogno. Ivi ad Allia Nunzio, più che quarantenne, la primavera, venne incontro con tutte le sue seduzioni e le sue languidezze; ivi il maturo Allia smentendo il pessimistico detto di Guido Gozzano, che quarant'anni é l'età cupa dei vinti, steso su la tenera erbetta era solito sfogliare le margheritine con certa Spitaleri Maria Antonia. Non voleva credervi la moglie dello Allia, Schilirò Giovanna, ma qualche ripetuta insistenza di amici, le fece sorgere la curiosità di agire come S. Tommaso di constatare cioè con i propri occhi la consistenza della diceria; e ad ogni buon conto si armò di un randello. Non fu certo grata la sua sorpresa nel trovare il marito intento a sfogliare le margherite del prato assieme alla sua diletta compagna Maria Antonia e cercò di agire, come ogni moglie in simili casi crede di dover fare, per affermare i suoi diritti ai poziorità. Si dice che il marito abbia cercato di reagire, ma che sia stato impedito da una folla di donne, accorse con randelli e manichi di scope in aiuto della Schilirò. Certo è che il terzetto dovette andare in Caserma ed ivi pare che sia stato chiarito l'equivoco: il maturo Allia nulla faceva di male con la Spitaleri ma le impartiva delle lezioni si botanica. Nessuna querela in conseguenza c’è stata, ed ora a studiare la botanica saranno in tre. (Il Ciclope, anno III, n. 11 Domenica 30 Maggio 1948, Direttore Giuseppe Bonina) Ucciso il gallo chiese consiglio a Dio
Ponzo Nunziata vecchietta settantenne ma ancora arzilla, non si la bene il 1 perché, ha in odio i galli e questo odio si acuì maggiormente l'altro giorno quando s’accorse che il gallo di tal Andronico Giuseppe penetrato in casa durante la sua assenza era intento a beccarle il pane. La vecchia furente non ci stette a pensar su; assestatogli un colpo di bastone lo distese morto sul colpo. Ma alla Ponzo la cerne di pollo non piace e non volendone far gustare al gatto, buttò sotto il letto il povero gallo. Presto però fu presa dal rimorso e non sapendo come diportarsi corse in chiesa a consigliarsi con Dio. Non si sa bene quale consiglio potè darle il Signore; certo si è però che questa volta non volle punto aiutarla e rientrando in casa vi trovò l'Andronico che tentava di far tornare in vita il gallo ed i carabinieri che la condussero filata in gattabuia. (Il Ciclope, anno III, n. 12 Domenica 14 Giugno 1948, Direttore Nino Neri) |