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San Nicolò

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Chiesa di San Nicolò

Santa Nicora, per i brontesi

Bronte, Chiesa di S. NicolòPoche notizie si hanno sulla origine di questa piccola chiesa dedicata a S. Nicolò di Bari (ma a Bronte conosciuta come la chiesa di San Nicola o, nel dialetto brontese, Santa Nicora), un tempo fuori città, in aperta campagna, e tutte tratte dalla Storia della Città di Bronte di Benedetto Radice:

«Nel testamento del sac. Matteo Uccellatore del 22 settembre 1720, ai rogiti di Giovanni Mancani si legge che una cinquantina di passi più lungi dalla presente chiesetta di S. Nicolò di Bari, posta giù a valle, nella contrada S. Nicolò, detta anticamente contrada Zenia, corrispondente ora al piano della Sena, esisteva un’altra chiesa dedicata allo stesso santo, che la lava fatale dell’anno 1651 seppellì insieme colla chiesa di S. Antonino e di S. Pietro dell'Illichito.

Di questa chiesetta non è cenno alcuno, nè nella visita pastorale del 1574, nè nei riveli.
La contrada Zenia, era tutta intorno vigneti, pometi, irrigati da perenni acque, ora scomparsi.
Fu dunque questa lava del 1651 che seppellì la chiesa di S. Antonino il Vecchio e di S. Pietro, come più tardi scrisse il Musumeci sopra l'eruzione del 1832, e non mai l'eruzione del 1536, come scrive il P. De Luca nella sua storia di Bronte, nella quale eruzione del 1536 perì forse la chiesa del Purgatorio, della quale s’ignora il sito.

La calata della lava del 1651 si distese dal SS. Cristo al Brignolo e scese giù per S. Nicolò fino al Ponte Sciara. Questa eruzione atterrì talmente i Brontesi, che decisero di emigrare; ma vi si opposero i Rettori dell’Ospe­dale, temendo lo spopolamento della terra e offrirono loro il feudo Gollìa. I Brontesi non accettarono».

La Ven.le Chiesa di S. Nicolò di Bari figura in un elenco nel 1794 del Notaro D. Giuseppe Spitaleri, Razionale dello Stato di Bronte, per censi dovuti all'Ospe­dale Grande e Nuovo di Palermo per il possesso di una chiusa a S. Nicola (Arch. Nelson vol. 103, pag. 162).
E in questo terreno fu ricostruita la piccola chiesa coperta dalla lava del 1651, successiva­mente distrutta dai bombardamenti dell'agosto 1943 e poi ancora ricostruita nella forma attuale.

«Nel 17 ottobre del 1814 - continua il Radice - i Giurati e il Parroco di Bronte fecero istanza di erigersi una novella chiesa nel quartiere Sciarone, trasferendo in essa il culto e le rendite della chiesa di S. Nicolò.
Questo desiderio sanzionava il Re con reale dispaccio del 12 ottobre 1814 e ne avvertiva Monsignore arcivescovo di Messina.
Il bramato e concesso trasferimento pero non ebbe luogo e lo Sciarone è rimasto senza chiesa.

La statua di S. Nicolò è di legno ed ha questa iscrizione: Ex charitate fidelium et ex industria Mr. Marii Messina anno 1793. La piccola campana è del 1722.»

Nessuna notizia, invece, ci da l'altro storico brontese, padre Gesualdo De Luca, che  della "Chiesa di S. Nicolò di Bari fuori città" così scrive: «Non si hanno scritture, niuno sa dirmene cosa, io non ho che notare. La statua fu fatta in questo secolo dal maestro Vincenzo Modica.»

 

L'attuale chiesetta dedicata a San Nicolò, posta nel­l'omo­nima contra­da ai piedi di Bron­te  lungo la sta­tale che con­duce a Ma­nia­ce e Cesa­rò.

E' stata costruita negli anni '50 sulle ma­cerie dell'antica chiesa descritta dal Ra­dice, distrutta dai bombarda­menti dell'ul­ti­ma guerra.

Edificata in aperta compa­gna diventò ben pre­sto, con l'espansione edilizia che ha ca­ratteriz­zato la zona, la sede par­roc­chiale del­la Scia­rotta (dal 9 ottobre 1986).

Ben presto "Santa Nicola" si è rivelata però trop­po pic­cola per accogliere i fedeli delle con­tra­de Scia­rotta e San Nicola, due del­le zone più po­po­late di Bronte.

L'allora par­roco padre Vincenzo Sait­ta l'ha integrò, sosti­tuendola per le funzioni religiose, prima con un am­pio gara­ge posto nelle vici­nanze e dopo, impe­gnan­dosi come solo lui sape­va fare, con la costruzione di una nuova chie­sa (dedicata però a San­t'Aga­ta), eretta nelle vici­nanze su pro­getto dei tre ar­chi­tetti bron­tesi Gigi Longhi­tano, Meli e Paparo.



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Chiesa di San Nicola, Chiesa di Sant'agata


 


L'ultima parrocchia brontese

Chiesa di Sant'Agata

La nuova Chiesa dedicata a Sant'Agata, solennemente consacrata il 25 aprile 1998, costruita in Contrada Scia­rotta su progetto degli archi­tetti brontesi Longhitano, Meli e Pa­paro.

Il disegno dell'interno richia­ma la caratteristica cupola otta­go­nale "a ombrello" con co­sto­loni ben visibili, inframez­zata da deli­zio­si affre­schi dell'antica chieset­ta di Santa Maria delle Grazie.

Perchè alla nuova chiesa è stato attribuito il titolo di Sant'Agata e non quello tradizionale di San Nicolò?

La risposta di padre Saitta, primo parroco della chiesa:

Chiesa di Sant'Agata (Bronte)Chiesa di Sant'Agata, cupola (Bronte)

«Dovendo sorgere una nuova chiesa nella zona, si è ritenuto opportuno che Bronte si avvicinasse di più alla sua città Catania e proponesse alla vita cristiana dei cittadini brontesi l'esempio della giovane martire Agata».

A noi non ci ha affatto convinto. E a Voi?
   

 

    

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