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Un chimico con l'amore per l'arte
Laureatosi in chimica nel 1950 all'università di Catania, ha lasciato Bronte nella ricerca di uno sbocco professionale ad alti livelli soggiornando prima a Bari e poi a Firenze. A Bari, dal 1975 al 1989, anima con due amici, Mimmo Conenna e Nicola Renzetti, la “Cooperativa Esperienze Culturali” che ebbe un ruolo significativo nel panorama culturale e sociale della Puglia, nell'ambito delle attività artistiche, culturali e sociali. Per la sua arte ha ricevuto i consensi più vasti dalla critica e dal pubblico di tutta Italia e dell’estero. Negli anni della sua vita artistica ha effettuato sue mostre personali in molte parti d'Italia riscuotendo positive recensioni da parte di numerosi critici d'arte italiani e stranieri. Fin dagli anni Settanta ha partecipato a rassegne nazionali ed internazionali e tenuto numerose mostre personali tra le quali ricordiamo quelle a: Bari presso la Cooperativa Esperienze Culturali e alla Galleria d'arte N. Piccinni (1967 con presentazione di Michele Campione); Caserta (15-28 aprile 1982); Bruxelles (Istituto Italiano di Cultura); Milano (La Nuova Sfera), a Ca' Rezzonico (uno dei più famosi palazzi di Venezia). La sua è una pittura tutta visiva, delle foglie colte nelle loro stilizzazioni essenziali, di nuove ricerche espressive, nelle quali il disegno geometrico, la tessitura, le variazioni cromatiche, le contrapposizioni tonali si intersecano con preciso rigore progettuale. Sulle sue opere e la sua arte hanno scritto, fra gli altri, Michele Campione, Carlo Munari, Bruno Pompili, Giorgio di Genova, Pierre, V. Scheiwiller, D. Villani ed altri. Una esposizione di suoi “quadri e sequenze/moduli” fatta, su invito del Comune di Bronte, nei locali del Collegio Capizzi nel Maggio-Giugno 1983, e che Lino Ciraldo ha voluto dedicare al suo paese natale, riscosse un notevole successo di critica e di pubblico. I visitatori apprezzarono la sua ultima produzione artistica con le sue «trame cromatiche» che Ciraldo condensa nella formula «sequenze/moduli».
Lavorando sui segmenti di un medesimo modulo, aumentando progressivamente l’intensità del colore dominante, si realizza la "sequenza", che è la dimostrazione estetica nonché lirica di come, pur mantenendo costante il modulo, possa variare nei diversi momenti della sequenza stessa l’opera risultante. L’effetto lirico, in questo caso, deriva dalla contemplazione globale del complesso costituente la sequenza». Dal carattere eccentrico ma schietto e istintivo, Lino Ciraldo ha svolto l’attività di chimico ma è stato il suo sincero e profondo amore per l’arte ad accompagnarlo per tutta la sua esistenza. Qualcuno gli ha detto che visitando la Sicilia ha capito perché usa quei colori. Gli è stato chiesto anche cosa c’è di Bronte nelle sue opere e senza pensarci troppo ha risposto: «I colori di questa terra: non ci può essere altro!». (nL, Giugno 2003) Nelle due foto in alto: Lino Ciraldo nel 1973 in occasione della "Mostra degli Artisti Brontesi di ieri e di oggi", tenutasi nel Collegio Capizzi. Alle sue spalle l'avv. Livio Castiglione, figlio dall'avv. Vincenzo sindaco di Bronte nel 1956. A seguire un dipinto dei primi anni del percorso artistico di L. Ciraldo: "Il cancello del Duca" (gesso su carta del 1954).
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