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[14] L. Riall, “La Rivolta. Bronte 1860”, op. cit. [15] J. A. De Ciocchis, “Sacrae Regiae Visitationis per Siciliam,Vallis Nemorum”, Vol II, Palermo 1836. [16] APN, “Lettere ad Orazio Nelson di J. A. Graefer del 22 aprile 1800 e del 16 maggio 1800”, Faldone 581 C, pag 61 e pag 62. [17] Le prime due file di pilastri all’ingresso risalgono all’epoca di Graefer e quindi al periodo dal suo arrivo a Maniace nell'autunno del 1799 (L. Riall - “La Rivolta. Bronte 1860”, op. cit.) ai primi mesi del 1800, giacché nell’aprile di quell’anno dichiarava che l’appartamento sostenuto da quei pilastri era in avanzato stato di realizzazione (APN, “Lettere ad Orazio Nelson di J. A. Graefer del 22 aprile 1800 e del 16 maggio 1800”, Faldone 581 C, pag 61 e pag 62). [18] L’interesse per la Palazzina Uffici U (fig. 6) sul lato Nord risiede nel fatto che in pianta occupa una parte di un antico portico dell’Abbazia (N. Galati - “Il Castello dei Nelson”, op. cit.), chiamato “Astraco” (A. Nelson Hood – “La Ducea di Bronte”, op. cit.; APN, “Appunti del Gen. Alexander Nelson Hood del 1870”, Faldone 616-B, p.78), e il cui primo piano nel 1948 fu convertito da Archivio in nursery per il futuro VI Duca Alessandro e messo in comunicazione con il corridoio del Corpo C. Nel 1862-63, infatti, sul lato nord del Castello era stata demolita una fatiscente costruzione ivi esistente a fianco del Corpo C per ricostruirla e adibirne appunto il piano superiore ad Archivio (APN, “Accounts of the Duchy of Bronte 1862-63”, Faldone 391, p.39). [19] APN, “Explanation of the Plan of the House of Maniaci”, Manoscritto, Faldone 616 B, pag 27. [20] N. Galati - “Il Castello dei Nelson”, op. cit. [21] APN, “Explanation of the Plan of the House of Maniaci”, Manoscritto, Faldone 616 B, pag 27. [22] N. Galati, “Il Castello dei Nelson”, op. cit. [23] Ibidem [24] J. A. De Ciocchis, “Sacrae Regiae Visitationis per Siciliam,Vallis Nemorum”, Vol II, Palermo 1836. [25] N. Galati, “Il Castello dei Nelson”, op. cit. [26] L. Riall, “La Rivolta. Bronte 1860”, op. cit. [27] La Fig. 21 rende possibile leggere gli stacchi fra il Corpo G ed il Corpo A con i maggiori spessori dei muri di estremità (TT) rispetto a quelli delle tramezzature. [28] Sul portone di accesso allo scalone per gli appartamenti ducali, a sinistra entrando nella corte sotto gli archi, si legge appunto la data del 1800. Ma potrebbe essere anche 1806 con una virgola sull'ultimo zero aggiunta dopo. [29] Sulla parete a destra, all’ingresso in Chiesa, ancora oggi si vede l'impronta dell’arco 4-5 murato del nartece. [30] T. J. Pettigrew, “Memoirs of the life of Vice-Admiral Lord Viscount Nelson”, London 1848, vol II, p. 332. [31] M. Pratt, “Nelson Duchy. A Sicilian Anomaly”, Spellmount, 2006. [32] APN, ”Introiti ed Esiti dall’ottobre 1799 al luglio 1802”, Faldone 349-A, p. 47. [33] APN, “Lettera di A. Gibbs al Duca William Nelson del 7 giugno 1806”, Faldone 436, p. 5. [34] Quando si dice che alcuni mestieri brontesi hanno una antica tradizione famigliare: per i mastri “fabbricatore” e falegname” in quegli anni si trovano i nomi di Michele Aidala e Giosuè Lupo. “Ingegnero della Camera Ducale” è sempre un membro della famiglia di architetti palermitani Visconti. [35] APN - “Raziocinio di Cassa dello Stato di Bronte “ Dicembre 1812, Faldone 326 (2) , p. 352. [36] APN, “Raziocinio di Cassa dello Stato di Bronte”, Faldone 332 (2), p. 140. [37] APN, “Lettera del Marchese Forcella al Duca William Nelson del 28 febbraio 1815”, Faldone 436, p. 21. [38] APN, “Lettera di Bronte Nelson del 14 settembre 1816 a B. Barrett”, Faldone 349-A, p. 227. [39] APN, “Explanation of the Plan of the House of Maniaci”, Manoscritto, Faldone 616 B, pag 27. [40] APN, “Lettera di Nelson Bronte a B. Barrett del 17 dicembre 1817”, Faldone 581-C, p. 3. [41] "Explanation Plan"- Il Documento riporta molte altre notizie oltre quella sulla “Stanza del Campiere” e fa anche vedere come il Castello in quel periodo si sviluppava, come oggi, attorno ai due cortili. Entrambi hanno una quota di calpestio superiore a quella dell’atrio di’ingresso in Chiesa perché vi erano stati distribuiti i materiali di risulta delle rovine dell’Abbazia. Tale situazione faceva si che tutte le acque meteoriche si accumulassero, non esistendo canali di scolo, all’ingresso della Chiesa e poi dentro questa, soprattutto nei mesi invernali. In questi periodi il sacerdote andava all’altare passando su dei sassi per non mettere i piedi in acqua. Si trova conferma che tutte le elevazioni si sviluppavano su vecchi magazzini, dove nel presente vi sono gli alloggi del personale e l’accesso al Giardino, già parte delle realizzazioni di Graefer. [42] APN, “Lettera del Duca Nelson a Barrett del 14 giugno 1817”, Faldone 436, p. 35. [43] APN, “Lettera di Bryant Barrett a Earl Nelson del 24 febbraio 1817”, Faldone 436, p. 29. [44] APN, “Lettera di B. Barrett a G. Spedalieri del 3 marzo 1817”, Faldone 583-B, p. 6. [45] APN, “Lettera del Duca William Nelson a Bryant Barrett del 19 marzo 1818”, Faldone 581-C, p. 106. [46] APN, “Lettera di Martha Barrett a Earl Nelson del 7 marzo 1818”, Faldone 581-C, p. 90. [47] APN, “Lettera di Mr. Hutchison a Marta Barrett del 25 settembre 1818”, Faldone 581-C, p. 124. [48] APN, “Lettera di Martha Barrett a Earl Nelson del 7 maggio 1818”, Faldone 581-C, p. 172. [49] APN, “ Lettera di Mr. Hutchison a Martha Barrett del 10 novembre 1818”, Faldone 581-C, p. 126. [50] APN, “Rapporto di A. Pratesi sulla visita a Maniace in compagnia di P. Thovez del 30 giugno, 1819”, Faldone 581-A, p. 100. | ||||||
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