|
Abbiamo detto che lo Spirito Santo risiede permanentemente nella Chiesa per ispirarla e guidarla. Lo Spirito Santo produce i Santi perchè siano di esempio ed ispirino altri ad imitarli. Lo Spirito Santo esercita pure altri poteri soprannaturali nella Chiesa: i Miracoli. Non c’è da meravigliarsi che i Protestanti non credono ai miracoli. Accettare il miracolo sarebbe per essi ammettere che la Chiesa Cattolica sia la vera Chiesa di Cristo, quella Chiesa che essi hanno abbandonato. Stranamente tuttavia i Protestanti credono ai miracoli operati da Gesù e dagli Apostoli. Non tutti possono essere testimoni diretti di un miracolo; ma la Chiesa prende cura di esaminare sotto tutti gli aspetti scientifici un miracolo. Basta quindi credere alla testimonianza della Chiesa per accettare il miracolo. Chi non accetta questa via rigetta automaticamente ogni sorta di autorità che sia di fede, di storia o di scienza. I Razionalisti moderni considerano Dio come il Creatore dell’Ordine Naturale, ma per essi i miracoli sono eventi stabiliti da decreto eterno di Dio. Cioè per essi questi eventi straordinari non hanno nessuna relazione col comportamento umano e non sono segno di approvazione o disapprovazione divina, conseguentemente non c’è ragione di placare o di ringraziare Dio. (LV, C 11, 11-15). La Rivelazione ci insegna che Dio utilizza mezzi naturali per premiare o per punire. Nulla impediva a Dio quando stabiliva l’ordine naturale di pianificare fenomeni straordinari o soprannaturali che accadessero in tempi e posti determinati con lo scopo di premiare o punire una data comunità umana. Questo non è cosa inconcepibile se pensiamo che Dio non può rimanere indifferente al bene o al male morale. Ebbene i miracoli fanno parte di questo piano provvidenziale. La Legge Naturale e le sue eccezioni, i Miracoli, sono stati creati dallo stesso decreto divino. Per Dio l’Ordine Naturale e l’Ordine Soprannaturale sono un’unica cosa. Tutto serve all’Ordine Morale. I Deisti non fanno nulla di buono alla Società Civile rigettando i miracoli e negando la relazione che c’è tra la moralità e gli eventi soprannaturali. (LV, C 11, 16-20). La Religione Cristiana è depositaria di sette Sacramenti, i quali hanno una relazione essenziale con la Società Civile. Il Battesimo (Mt 28: 18-20, Mc 16: 15-16). Questa istituzione per se stessa, senza considerare il suo valore soprannaturale, è sufficiente a coltivare la virtù. Essa inculca una fede solida in Dio e negli attributi divini, la coscienza della debolezza umana e della forza della grazia e la certezza del premio o del castigo dopo questa vita. Essa implica pure una promessa solenne fatta davanti al Vescovo e della congregazione cristiana. (LV, C12, b5). Non è forse lo scopo delle istituzioni sociali quello di promuovere integrità e onestà tra i cittadini? È quello che il Battesimo fa. (LV, C12, b8-9). La Cresima (At 1: 4-8, 2: 1-4). La Penitenza (Mt 16:18-19, Jn 20: 21-23). Il dovere della confessione deriva dal fatto che il Sacramento di Penitenza è stato istituito in forma di giudizio. Affinchè quindi il prete possa stabilire la giusta soddisfazione da imporre deve conoscere il tipo di offesa commessa. Il peccatore quindi deve accusarsi; ma è appunto in questa umiliante autoaccusa che sta il rimedio. Essa, con l'aiuto della grazia, agisce contro l’amor proprio e sprona a mantenere la promessa di non più peccare. (LV, C12, p16-18). Il confessore, durante l’amministrazione di questo sacramento apporta un benefico contributo alla Società, con i suoi consigli e con il mezzo della persuasione, allenta prudentemente eventuali tensioni domestiche, e toglie le cause abituali di peccato, osservando con cura il segreto confessionale. È dal confessionale che spesso originano anonime donazioni caritative, riconciliazioni familiari, incoraggiamento e supporto verso persone in bisogno finanziario e morale. Tanti crimini e degradazioni morale sono evitati grazie a questo santo sacramento. Quale beneficio non ne ricava tutta la Società Civile! (LV, C12, p21-23). L’Eucaristia (Mt 26: 26-29, Mc 14: 22-25, Lc 22:14-20). Noi possiamo pure ricevere la Comunione con le Sante Specie. Per riceverla degnamente dobbiamo essere devotamente preparati e purificati, poichè la Comunione stabilisce un’intima connessione tra noi e Dio, diventa sorgente di ispirazione e di gioia spirituale, ci dà forza e perseveranza per obbedire alla legge divina. Se abbiamo una fede viva, la Presenza Divina ci darà grande aiuto per controllare le nostre passioni. La presenza della Santa Ostia è bastata spesso a placare i riottosi. I non credenti ci accusano di superstizione, ma non possono negare che questa fede è efficace a trattenere l’uomo dal commettere crimini ed ogni sorta di male morale e ad incoraggiare la pratica della virtù. (LV, C12, e1-7). L’Ordine (Mc 3: 14-15, At 6: 1-6, 13: 1-3). Questo Sacramento conferisce al Chiamato il potere di trasmutare il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Cristo, ed il potere di perdonare i peccati. Questo secondo potere tuttavia è soggetto a giurisdizione, una giurisdizione che solo il Vescovo può concedere al Prete come quella del Vescovo stesso è concessa dal Papa. In questo modo tutto il Corpo Sacerdotale è ordinato in modo gerarchico tale da preservare l’unità e determinare i poteri di ciascun ministro. (LV, C12, o1-5). I Ministri Sacri devono essere dotti nelle Scienze Sacre ed integri in modo da essere di esempio ai fedeli. Devono avere zelo ed inclinati all’apostolato attivo. Il compito di predicare ed insegnare è proprio del Vescovo, i Preti sono solo i suoi assistenti. È chiaro che i Santi Ministri della Chiesa se esemplari sono di grande servizio alla Società. Il linguaggio della Legge Civile è il comando, ed il criminale può sfuggire alla punizione se il crimine non è provato. La Religione invece, parla al cuore per via di persuasione, e si estende su tutto l’operato umano, il suo scopo non è quello di punire, ma quello di correggere. I Ministri della Chiesa hanno un vero e divino diritto di promuovere le idee religiose in ogni circostanza e a tutti i popoli, si tratta di una educazione perpetua ed universale. (LV, C12, o6-9). Il Matrimonio (Mt 19: 3-8, Mc 10: 11, Lc 16: 18). Il Matrimonio è il seminario della Società Civile. Prima della Società Civile viene la Società Domestica e sono queste Società Domestiche che formano la Società Civile. Se il Matrimonio è ben regolato e funzionale tutta la Società Civile ne trae beneficio. Se gli sposi fossero liberi di separarsi quand’essi volessero, quante inconvenienze non ne deriverebbe la Società. Anche l’amore più grande col tempo si intiepidisce lasciando luogo alla noia e al fastidio; l’insaziabile concupiscenza cerca sempre nuovi oggetti e nuove esperienze minando l’armonia familiare. Il prospetto poi di una possibile separazione non aiuta alla costruzione di un’unione duratura. La poligamia si è rivelata detrimentale per la società e per l’armonia familiare, e Cristo l’ha autoritativamente rigettata per i suoi seguaci. (LV, C12, m11-13). La Moralità Cristiana, rigetta che l’unione matrimoniale sia usata per puro piacere sessuale. Lo scopo del matrimonio è quello di aumentare la gloria di Dio con la procreazione, affinchè altri esseri umani imparino a conoscere ed amare Dio. La lussuria è proibita dalla legge divina. Questa restrizione, voluta da Dio, aiuta la fecondità, ed incoraggia gli umani a tenere presenti i valori spirituali e rimanere forti per il servizio del paese. (LV, C12, m15). La Chiesa, guidata dallo Spirito di Dio, ha introdotto delle leggi positive per regolare i matrimoni. Se la Chiesa non si opponesse al matrimonio tra certi gradi di parentela, tra fratelli e sorelle per esempio, quali disordini non ne deriverebbero. E se la Chiesa non si opponesse ai matrimoni contratti per il puro piacere sessuale, cosa impedirebbe il matrimonio tra omosessuali (sic), cosa non solo probabile, ma reale. Nel luglio del 2005 in Italia, a seguito della recente decisione presa dal governo Spagnolo, fu avanzata la proposta di legge sul matrimonio fra omosessuali. Tanti furono gli oppositori e fra questi il Presidente del Senato Della Repubblica Italiana Onorevole Marcello Pera. Questi il 4 luglio di quello stesso anno a Madrid, nel suo Discorso pronunciato alla Fundaciòn para el anàlisis y los estudios sociales, disse testualmente a riguardo: “... è falso che si tratti di "conquiste civili" o di misure "contro le discriminazioni" o di "estensione dell'uguaglianza"; si tratta piuttosto del trionfo di quel laicismo che pretende di trasformare i desideri, e talvolta anche i capricci, in diritti umani fondamentali.” Dobbiamo ammettere che il Codice Morale lasciato nelle mani degli uomini, sarebbe esposto alle peggiori eccentricità delle passioni umane. Solo la Religione con l’assistenza di Dio è capace di tenere sotto controllo l’amore e proteggere così la Società Civile da tanti mali. (LV, C12, m16-22). L’Estrema Unzione (Mc 6: 13, Gcm 5:14-15). Concludendo questo capitolo l’autore sottolinea come il Cristianesimo con i suoi Sacramenti aiuti ammirevolmente a purificare la Società Civile dai suoi vizi e ad arricchirla di virtu. (LV, C12, u1-2). La Società Civile non contempla la correzione prima di avere proceduto alla punizione. Di fatto la Legge Civile non ha diritto di interferire con il diritto naturale della libertà umana, fino a che questa libertà non diventa detrimentale per la Società. La sola cosa che la legge può imporre è l’accettazione della punizione, qualora una persona è riconosciuta colpevole. È impossibile d’altronde convincere legalmente una persona che merita correzione, se non ci sono prove concrete. Lo scopo della legge è di assicurare che non venga commesso nessuno dei crimini indicati dalla legge stessa. La legge civile poi può procedere solo per via di comando, non per via di persuasione. Il cittadino da parte sua acconsente di sottomettersi alle direttive di un tribunale a patto che questo operi entro precisi e prestabiliti limiti. Un tribunale che volesse controllare, per via di commando, tutte le azioni umane sarebbe despotico. (LV, C13, 1). La correzione invece trova posto nel sistema religioso, poichè la Religione procede per via di persuasione non per via di comando. Perchè la Religione parla con l’autorità di Dio e inquadra tutte le azioni umane nel prospetto dell’eterna salvezza. La persona che è oggetto di questa correzione non trova difficile di accettarla sapendo che non si tratta di una sentenza e di una punizione. Non è considerata delinguente ma inferma e in bisogno di cura. Non ha bisogno di evidenza legale, lei stessa, la persona interessata, confessa e riconosce le sue debolezze, chiede ed accetta l’aiuto necessario per correggersi. (LV, C13, 2). La correzione fraterna è di fatto un precetto imposto dal Legislatore Divino e deve essere condotta con grande carità e con umiltà. Il Vescovo ha la giurisdizione e il compito sacro di vegliare sulla Disciplina dei fedeli. Nei casi di peccati pubblici, il Vescovo ha il diritto e il dovere di intervenire, di ammonire, di imporre pubblica penitenza e di punire se è necessario: rifiutando l’assoluzione e la comunione ed il funerale cristiano. (LV, C13, 4-16). Questo sistema di censura episcopale, esercitato nello spirito del Vangelo, è efficace a mantenere pura la condotta morale ed opera per il bene della comunità intera. Anche solo con questo sistema, senza l’intervento di leggi civili, di magistrati e di polizia la Società Civile e, aggiungiamo, Cristiana, potrebbe sopravvivere e fiorire. (LV, C13, 18). Abbiamo già parlato della Grazia, dice Spedalieri. Nel 14º Capitolo del 5º Libro, specifica che la Grazia non è altro che Carità. Di fatto è l’Amore Divino emanato dallo Spirito Santo e che si diffonde nei cuori umani. La Carità perfeziona la legge naturale, induce l’uomo ad agire in modo puro e santo e così provvede la Società Civile di innumerevoli e benefici vantaggi. (LV, C14, 1-2). La legge naturale si basa sull’Amor Proprio; infatti la ricerca della nostra felicità non è altro che Amor Proprio. L’amor proprio non è cattivo in se stesso, ma è limitato in quanto non guarda ai valori delle cose o degli atti in modo oggettivo, ma solo in relazione al proprio io, ai propri interessi. Nella legge naturale, pure l’amore degli altri e l’amore di Dio sono orientati al proprio interesse. Gli altri sono presi in considerazione solo per il beneficio che noi otteniamo da loro. La grandezza di Dio e la sua perfezione può suscitare nell’essere umano naturale ammirazione, non amore. (LV, C14, 3-4). Nella religione soprannaturale, la carità sostituisce l’amor proprio, raffina ed eleva la morale naturale. Il Cristiano ama il suo Creatore non solo per il bene che gli fa, ma lo ama per Se stesso, per la Sua assoluta Bontà, anche se non ne trae beneficio. Il Cristiano ama ancora il suo prossimo non perchè ne ricava un bene, lo ama in quanto creatura di Dio. Se dunque l’Amor Proprio mi dice di amare coloro che mi fanno del bene, la Carità mi insegna ad amare tutti, anche quelli che mi sono indifferenti, e persino coloro che mi fanno del male. La Carità è disinteressata. (LV, C14, 5-8). I Filosofi parlano di Amore Universale. Essi ignorano di fatto che il solo principio morale della Filosofia è l’amor proprio. Il loro concetto di Amore Universale conseguentemente è vuoto di significato. Solo la Carità Cristiana è capace di realizzare l’Amore Universale. (LV, C14, 9-11). Consideriamo dunque: Non è forse l’Amor Proprio il vero nemico dei Diritti Umani? Non è forse l’amor proprio il padre di tutti i crimini? L’autore di tanti disastri? L’istigatore di rivolte? L’incendiario? Il sanguinario? Il genocida? Il distruttore della Razza Umana? Ebbene la Carità gli impedisce di manipolare le azioni umane, lo imprigiona, lo paralizza, lo distrugge. La Carità porta ordine, armonia, pace e sicurezza. La Carità incita l’uomo ad amare gli altri in modo disinteressato e con entusiasmo. A cosa servirebbe il Comandamento di Amare il Prossimo, se non fossimo obbligati a fare del bene al prossimo? Solo negli Apostoli troviamo queste calde parole: “Cari, onorate le vedove, prendetevi cura dei bambini, confortate gli sfiduciati, aiutate gli ammalati”. (LV, C15, 5). Lungo i secoli la Chiesa è sempre stata attenta ai bisognosi, non solo Cristiani, ma anche Gentili. Si è sempre preoccupata delle vedove e degli orfani. Tanti Ospedali, case di riposo, orfanotrofi sono stati fondati da membri della Chiesa Cattolica. Cosa hanno fatto gli idolatri e i gentili per i poveri e gli storpi? E cosa hanno fatto i Filosofi Deisti per alleviare la miseria, loro che parlano sempre di amore universale? Sono solo stati capaci di espropriare la Chiesa dei beni dati per i poveri e svuotare le mani consacrate a Cristo per aiutare i bisognosi. (LV, C15, 16-22). | ||||
|