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Lo Specchio e il Piacere (1994 - 1995)

La Storia di Bronte, insieme

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Spigolando da Il Ciclope, 60 anni dopo

Gli altri giornali di Bronte

La libera voce de Lo specchio e il piacere

Altri giornali erano stati fondati e videro la luce a Bronte prima che negli anni '50 uscisse "Il Ciclope". In genere erano a cadenza quindicinale, stampati dallo Stabilimento Tipografico Sociale e riuscivano a tirare avanti solo per pochi anni. Furono: Il Propagandista - 'U Trabanti - Domani - La voce del Popolo - Nova Juventus - Bandiera bianca - Voce Amica.

Successivamente, dopo l'esperienza travolgente de Il Ciclope, negli anni 1994/1995 vide la luce con periodicità mensile una nuova rivista, Lo Specchio e il Piacere.

Era una rivista "libera", un quaderno di cultura politico-ambientale con obiettivi chiari e ambiziosi. Realizzata da volontari, senza scopo di lucro sviluppava mensilmente attente problematiche ambientali, politiche, culturali attinenti al territorio brontese. «Una rivista - erano le loro parole - che serenamente ospiti tutte le discussioni, tutte le idee, tutti i malumori di questi travagliati anni che viviamo; con una sola pregiudiziale: l'antifascismo.»

«Vi domandate: "ma perchè questo titolo?" – scriveva nel primo numero Vincenzo Sciacca, uno dei fondatori - Il titolo è l'anima di un libro ed è così che per una rivista, nel titolo riposano le motivazioni e i programmi. lnterpretateci così se vi piace: "lo specchio" in cui si riflettono i mali del mondo e di quel "piccolo mondo" che è il nostro comune e "il piacere" di fare un giornale, di "gridare sottovoce" (ah Manzoni!): "qui ci sono anch'io!". Vi pare poco?»

Il giornale - si definisce Quaderni di cultura politico ambientale - nasce a Maggio 1994. In redazione, sita nella Piazza Saitta (telefonare dopo le 20,00), c’erano Gaetano Bonina, Alessandra Ciraldo, Sebastiano Ciraldo, Silio Greco, Vincenzo Sciacca.

Con l’ambizioso fine di realizzare «un cambiamento nella vita e nella realtà che ci circonda, volendo contribuire alla crescita umana, sociale e civile degli abitanti del nostro paese»; non aveva, come detto, scopo di lucro e fin dai primi numeri si rendeva disponibile ad accogliere le voci di chiunque volesse esprimere democraticamente le proprie idee ed opinioni, dichiarandosi «uno strumento di comunicazione offerto ai cittadini senza discriminazione di idee, di religione, di razza o di sesso».

Sedici numeri dopo, nell’ultima uscita del 16 Dicembre 1995, nella Redazione, trasferita nel Cortile A. Volta, troviamo, oltre ai cinque del primo numero anche le firme di Angelo Ciraldo Palmiro Mannino, Nunzio Sanfilippo e Giuseppe Severini.

Lo Specchio e il Piacere

I sedici numeri

Anno I n. 1 - Maggio 1994

Anno I n. 2 - Giugno 1994

Anno I n. 3 - Luglio/Agosto 1994

Anno I n. 4 - Settembre 1994

Anno I n. 5 - Ottobre 1994

Anno I n. 6 - Novembre 1994

Anno I n. 7 - Dicembre/Gennaio 1994

Anno II n. 8 - Febbraio 1995

Anno II n. 9 - Marzo 1995

Anno II n. 10 - Aprile 1995

Anno II n. 11 - Maggio 1995

Anno II n. 12 - Giugno 1995

Anno II n. 13 - Luglio/Agosto 1995

Anno II n. 14 - Settembre 1995

Anno II n. 15 - Ottobre/Novembre 1995

Anno II n. 16 - Dicembre 1995


Nelle tre foto della pagina: Il primo e l'ulti­mo numero della rivista Lo Specchio e il Piacere; il prof. Sebastiano (Nello) Ciraldo  uno dei fondatori, presidente  dal 29 feb­braio 1984 del “Circolo Arci Etna-Simeto” e la Locandina di lancio del I° Numero della rivista .

Ma questa fu l’ultima volta che la redazione mandò in stampa la rivista; dopo si chiuse definitivamente la loro esperienza e, sopratutto, la loro libera voce. Lo Specchio e il Piacere sospese le pubblicazioni per motivi prettamente economici: i costi di stampa, sempre in aumento che le 2.500 Lire a copia non riuscivano più a coprire. “E – lamentavano - molti dei nostri lettori (esclusi gli abbonati e quei pochi che lo acquistavano in edicola) preferivano risparmiare anche quelle facendoselo prestare”.

«La ragione della nostra crisi – scrivono nel Dicembre 1995 - è nello stato attuale della nostra società che non permette a degli intellettuali di diffondere le proprie idee. (…) Che Lo Specchio e il Piacere non possa più far sentire la propria voce una volta al mese costituisce un'altra prova di come la libertà di parola e di cultura nell'attuale democrazia sia condizionata dai mezzi economici e perciò facilmente annullata dalla dittatura economica che una classe ancora esercita a svantaggio non soltanto economico delle altre classi.»

A norma del regolamento comunale, per la funzione sociale, civile e culturale svolta nel nostro Bronte avevano anche chiesto inutilmente un contributo al sindaco dell’epoca (era Mario Zappia). Ma il giornale non era "di parrocchia""filo... qualcosa" e l'Amministrazione comunale non rispose all'appello.

Noi, oggi, abbiamo con piacere accolto l’idea di continuare a rendere accessibile la loro libera voce mettendo in linea nelle nostre pagine tutti i sedici numeri della rivista per dare ai brontesi ancora la possibilità di leggerli.

Lo specchio ed il piacere, quaderni di cultura e politica ambientale del Circolo Etna-Simeto, non nasce a caso: il prof. Sebastiano Ciraldo fonda nel 1984 il “Circolo Arci Etna-Simeto” ed ininterrottamente dal 29 febbraio 1984 ne è il Presidente. Ed è il Circolo che il 1 Maggio 1994 inizia la pubblicazione della rivista. Ed è con le parole del suo presidente che ve la presentiamo.

(nL, Settembre 2024)
 


“LO SPECCHIO E IL PIACERE””

Quaderni di cultura politico ambientale del circolo “Etna-Simeto”, pubblicato mensilmente da maggio del 1994 a dicembre del 1995.

di Sebastiano Ciraldo

Sebastiano (Nello) CiraldoL'uomo è un essere socievole e per sua natura ha bisogno di comunicare. E' nella vita dell'essere umano che questo bisogno si estrinseca in varie forme, primo fra tutti il linguaggio. Il linguaggio nasce come espressione primaria del comunicare; le forme della comunicazione sono molteplici e convenzionali e tra queste quella che ci è stata tramandata, nel corso dei secoli dalle varie civiltà, è la scrittura.

Le varie civiltà hanno come comune denominatore la scrittura: da quella ideografica a quella fonetica nelle sue diverse età storiche; ed è proprio la scrittura che consente all'uomo di trasmettere agli altri pensieri e informazioni, atti e fatti documentali.

Nel corso dei secoli si è sempre cercato di affinare i mezzi di trasmissione della scrittura fino all'invenzione della stampa che segnò una vera e propria rivoluzione nella trasmissione di opere e documenti per lo sviluppo della cultura, sia nella conoscenza che nella scienza.

Nel XX secolo le comunicazioni di massa, da quelli a stampa (libri, opuscoli, giornali, fumetti, riviste, ecc.) a quelli registrati (dischi in vinile, nastri magnetici, musicassette, cd, vhs, dvd ecc.), il cinema, la radio, la televisione, internet, diventano uno dei più importanti strumenti a disposizione delle classi dominanti per soffocare ogni cultura subalterna, per allargare manipolatoriamente il consenso, per imporre una forma di totalitarismo più temibile - perchè meno immediatamente esplicito - di quello basato sulla coazione e sulla violenza.

I mezzi di comunicazione di massa sono saldamente ancorati nella loro quasi totalità nelle mani delle classi dominanti e il flusso di comunicazioni che da queste promana è ispirato alla ideologia e alle finalità di quelle.

Nella Ideologia tedesca (1845) Marx ed Engels avevano scritto: “In ciascuna epoca i pensieri della classe dominante sono i pensieri dominanti; e cioè la classe che riassume il potere materiale dominante nella società esprime al tempo stesso il potere intellettuale in esso dominante. La classe che controlla i mezzi di produzione materiale controlla anche allo stesso tempo i mezzi di produzione intellettuale”.

La nostra Costituzione (1948) all'art. 21 recita testualmente: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Questa è la democrazia: governo del popolo e per il popolo.

Dopo il 1968 si sono manifestate nuove esigenze di cultura, di informazione, di coscienza civile e politica, di partecipazione. Mentre la conoscenza si allarga estendendosi alle masse popolari e si infrange il monopolio della borghesia, il controllo dell'informazione rimane ancorato a quei centri di potere i cui interessi divergono rispetto al processo di ricerca di forme e strumenti nuovi di vita democratica e di partecipazione.

Il principio “dalle masse alle masse” con la gestione dal basso degli strumenti e delle comunicazioni impronta la controinformazione: il “fare informazione” assume le forme più svariate e più specifiche come il caso de “Lo specchio e il piacere”.

Siamo nel 1994 ed un gruppo di intellettuali, studenti e lavoratori antifascisti e democratici, guidati dal Prof. Sebastiano Ciraldo, fondano a Bronte la rivista “Lo specchio e il piacere”, - Quaderni di cultura politico ambientale del circolo “Etna-Simeto” -, che viene pubblicata mensilmente fino a dicembre 1995.

Il primo numero viene pubblicato nel mese di maggio del 1994. In esso troverete la risposta alla domanda sul perchè abbiamo deciso di dare questo titolo al giornale.

La raccolta che qui vi offriamo consta di sedici numeri anche perchè la pubblicazione si interrompe con l'ultimo numero nel dicembre del 1995. In esso spieghiamo le ragioni che ci hanno costretto ad interromper la pubblicazione anche se avremmo voluto continuare.

Ogni numero si apre con l'editoriale a cura della redazione e dopo seguono le varie rubriche di cultura, ambiente , territorio, sanità e si chiude con l'angolo riservato ai più piccoli curato da Alessandra. I disegni che illustrano l'angolo dei più piccoli sono originali, creati da Maria Pace.

A partire dal numero 8 del febbraio 1995 tutte le copertine sono opera originale dell'artista Mariella Previtera e come potete ben vedere ricalcano il tema del mese, ora il carnevale, ora la primavera, ora il natale, ora l'autunno ecc..

Il 1994 è una data simbolo perché in Italia si profila un cambiamento radicale sul piano politico, sociale , economico e culturale e guarda caso ci siamo anche noi de “Lo specchio e il piacere”. Il giornale, pubblicato come “Quaderno di cultura politico-ambientale del circolo “Etna-Simeto”, con cadenza mensile, si rivolge a tutte le fasce di età, ma soprattutto ai giovani.

Potremmo parlare di un sogno che diventa realtà, ma è grazie all'impegno ed al sacrificio di tanti uomini e donne, che adesso intendo ringraziare, che tutto ciò è stato possibile.

Elenco di tutti i collaboratori: Prof. Vincenzo Sciacca caporedattore del giornale, Preside Prof. Sebastiano Ciraldo direttore del giornale, Prof. Silio Greco responsabile della sezione economia, Prof.ssa Maria Pace Ciraldo responsabile del settore giovani , Preside Prof. Vincenzo Pappalardo editorialista, Dott.ssa Alessandra Ciraldo responsabile dell'angolo riservato ai più piccoli, Dott. Angelino Ciraldo responsabile della sezione sanità, l'artista Mariella Previtera autrice delle copertine firmate e tutti gli altri che hanno dato il loro contributo.

Concludo ringraziando Nino Liuzzo per la sua disponibilità a rendere fruibile a tutti la lettura del giornale con la pubblicazione su Bronte insieme.

Sebastiano Ciraldo
Settembre 2024

 

            

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