Chiesa
di San Sebastiano
Della piccola chiesa (o oratorio) dedicata a San Sebastiano,
si ha un cenno nei "riveli" del 1593 ma si hanno notizie
certe già dal 1574
nel "Liber Visitationes", scritto in occasione della visita pastorale
fatta
a Bronte del vescovo di Monreale, Mons. Ludovico de Torres ("Visitavit
cappellam S. Sebastiani ...") e successivamente nell'VIII visita
del 1582 quando il vescovo di Monreale raccomandava « ... che si finisca la fabrica come
si ha cominciato...».
E' posta nella via Matrice, prospiciente alla navata laterale della Chiesa della SS. Trinità.
Nella piccola chiesa, come attestano i registri dei defunti, era un tempo la sepoltura dei "civili".
Nel 1622 fu sede della confraternita dei Nigri o della Misericordia;
successivamente e fino ad oggi la chiesetta di S. Sebastiano è diventata l'oratorio della Arciconfraternita del SS. Sacramento,
una delle sei confraternite
di Bronte.
Questa confraternita, una delle più antiche di Bronte, istituita nel 1600, è stata approvata dal Regio Governo con atti del 25 Marzo 1793.
«Tiene le sue sacre riunioni - scriveva G. De Luca nel 1863 - nell’Oratorio di S. Sebastiano».
Con le sue rendite e le questue un tempo fatte percorrendo con muli
le campagne brontesi, originariamente aveva lo scopo del
mantenimento della Cappella del SS. Sacramento nella chiesa
madre e di fornire le spese occorrenti per l'amministrazione del
SS. Viatico dalle due chiese principali di Bronte (la Matrice e
il Rosario).
Nei primi anni del novecento contava ancora oltre 250 soci.
Il prospetto
Lo schema della chiesa di San Sebastiano, unitario e semplice, è ad aula
rettangolare con ingresso dal lato corto. Il prospetto (rifatto nel
1822) è un insieme d’elementi
architettonici e decorativi sovrapposti di varie epoche.
Una scalinata in pietra, perpendicolare alla facciata, dà sul
portale in pietra lavica scolpita di stile tardo rinascimentale, opera della
valente scuola degli scalpellini brontesi.
Scala e portale occupano tutta la parte mediana della facciata che, sul
coronamento, con un timpano aggettante rafforza l’immagine di un
prospetto suddiviso in sezioni verticali, come se l’edificio avesse
tre navate.
Nello spartito inferiore quattro colonne con capitelli corinzi sorreggono
un'alta trabeazione.
Il tutto è rappresentato con la tecnica del graffito e a tempera.
L’interno
L'interno della chiesa è a navata unica di
proporzioni inusuali con copertura a finta volta.
Le pareti laterali sono
scandite da lesene ed archi, accennati senza profondità, sormontati da una
cornice di rigiro all’imposta della volta.
Al centro, nella nicchia della parete di fondo è esposta la statua
di San Sebastiano, della seconda metà del XVII sec..
Nella chiesa sono anche conservati una graziosa panca in legno dipinto con schienale
a tre posti ed un piccolo crocifisso in cartapesta di circa 1 metro di
altezza (ambedue della seconda metà del XIX sec.). Il Crocifisso anticamente
apriva nelle occasioni più solenni la processione della
Arciconfraternita della Misericordia.
Si ha notizia che, non esistendo anticamente una casa comunale, si
tenessero in questa chiesa le adunanze popolari e quelle dei giurati.
Dai documenti dell'Archivio
Nelson certamente sappiamo che dal XV al XVII secolo, ogni
anno, "nella venerabile chiesa di S. Sebastiano, in uno dei tre giorni festivi della Pasqua di Pentecoste (alla fine della settima settimana dopo Pasqua)
o il 29 Giugno nel giorno festivo delli Santi Apostoli Pietro
e Paulo, vi si teneva un pubblico consiglio, in presenza dell'arciprete e parroco,
per scegliere 18 persone della Terra di Bronti da
presentare ai Rettori dell'Ospedale Grande e Nuovo di Palermo
per la nomina degli
amministratori locali (tre Giurati, il Giudice civile e
criminale e il Capitano di giustizia).
Oggi la chiesetta, sconsacrata, è in completo decadimento; il
prospetto esterno lesionato in più parti è in rovina; l'interno, quasi spoglio di tutto, è adibito a sede e deposito dell'antica
Confraternita del SS. Sacramento (sorta nel 1600).
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